“Dal disagio giovanile al dialogo”, ampio dibattito a Giovinazzo
Nell'Auditorium Marano dell'IVE un incontro organizzato dall'Associazione Samele
domenica 24 novembre 2024
Una tematica di scottante attualità e di alto valore sociale, come il disagio giovanile, è stata il tema portante di una serata organizzata dall'Associazione Semele A.p.s., culminata nell'iniziativa dal titolo "Dal disagio giovanile al dialogo", incontro-dibattito svoltosi venerdì 22 novembre nell'Auditorium Marano dell'Istituto Vittorio Emanuele II, con il Patrocino della Città di Giovinazzo, della Città Metropolitana di Bari, con la cortese disponibilità del Delegato Nicola De Matteo e con la collaborazione dell'Associazione Anto Paninabella Odv di Bari.
All'iniziativa di sensibilizzazione sociale ha collaborato, intervenendo con preziose riflessioni Domenico Mastrofilippo, psicologo, psicoterapeuta di Giovinazzo ed è intervenuto Domenico Diacono, fondatore dell'associazione Anto Paninabella Odv, organizzazione no-profit, che ha reso un'intensa testimonianza sulla tematica oggetto dell'evento. " Nel ricordo di Antonella Diacono vogliamo fare il possibile per il benessere di ragazze e ragazzi", questo lo slogan che illustra la pagina social dell'Associazione. La presentazione dell'Associazione Culturale Semele è stata curata da Francesco Minenna, tra i soci del neo-costituito gruppo associativo; nel suo intervento introduttivo sono state illustrate le finalità che l'associazione vorrà raggiungere sul territorio, nel campo della sensibilizzazione di tematiche culturali e sociali.
L'intervento dello psicologo Domenico Mastrofilippo
Entrando subito dopo nel cuore dell'incontro sul disagio giovanile proposto come dibattito e come confronto, la parola è passata a Domenico Mastrofilippo che ha condotto un percorso di riflessione sull'adolescenza, sul malessere esistenziale che può presentarsi nella vita di un adolescente. «Tutti noi abbiamo affrontato quella fase delicata dell' adolescenza perché ci chiama a fare un grande lavoro: costruire un posto nel
mondo-ha affermato lo psicologo Domenico Mastrofilippo. Ci poniamo la domanda : cos'è il disagio? Il disagio è quando ci sentiamo inadeguati e ci chiediamo: ma vado bene? Sono una persona funzionale e adeguata?
Questo accade ai nostri giovani, sentirsi a disagio quando si entra in relazione con gli altri, e fa ingresso la chiusura. In Giappone questo fenomeno è stato denominato "sindrome dell'Hikikomori", che presenta atteggiamento d'isolamento sociale volontario; ho incontrato ragazzi con queste caratteristiche. Apertura, chiusura, disagio, noi adulti siamo chiamati in causa, dobbiamo essere attenti ai segnali di disagio, potremmo essere perfetti ma essere anche assenti, dobbiamo poter riconoscere la bellezza dei nostri giovani, presenti nel rapporto con i nostri ragazzi e portare loro gli occhi del cuore per cogliere quello che hanno come potenziale da dare a noi adulti. Nel momento storico e sociale in cui viviamo, tutti corriamo sempre e abbiamo perso il contatto con i nostri giovani figli. L'adolescenza ha in sé il disagio che è un elemento normale di questo processo di crescita di ogni ragazzo e ragazza».
La testimonianza di Domenico Diacono
A portare nell'incontro la sua testimonianza intensa, raffinata e intrisa di emozione, Domenico Diacono che ha raccontato di suo figlio Paolo, quasi maggiorenne e, di Antonella che, a soli tredici anni, si è sentita così disperatamente sola da pensare che l'unica soluzione possibile al suo dolore fosse lasciare la sua famiglia, togliendosi la vita. Per questa storia drammatica è nata l'Associazione che si pone importanti quesiti : Perché si è sentita così sola? Perché nessuno si è accorto di nulla?
Perché non ha chiesto aiuto? Queste domande sono alla base di tutte le iniziative e progetti che Domenico Diacono e sua moglie Angela Albanese. Molto toccante la testimonianza che Domenico Diacono ha condiviso con il numeroso pubblico presente nell'Auditorium Marano. «Non mi ero accorto di niente – ha subito detto Domenico Diacono-la nostra Antonella si era impegnata a far vedere che stava bene; sei mesi dopo la sua morte abbiamo trovato uno scritto nel quale diceva che voleva compiere questo gesto già un anno prima. Piuttosto che parlarne, chiedere aiuto, si è convinta di essere lei il problema. Abbiamo scoperto, in questi anni d'impegno sociale, che molti psicologi parlano di suicidio ma non hanno mai compreso di cosa si tratti realmente. Sul sito web della nostra associazione c'è scritto tutto quello in cui siamo impegnati, la nostra mission, le iniziative. Ho girato in molte scuole e ho pensato di essere un genitore sfigato invece ho scoperto che il suicidio è la seconda causa di morte nel mondo giovanile, per cui ho compreso che non bisogna mai smettere di parlarne, per essere il più possibile di aiuto e supporto dei nostri ragazzi». Domenico Diacono ha anche illustrato tutti i falsi miti associati al suicidio; ha posto in risalto la cattiva informazione che ruota attorno a questo gesto estremo per esempio "… ma io basta che guardo negli occhi mia figlia, mio figlio, capisco quello che prova, come sta…"
Le fasi di crescita dei figli vivono variazioni continue, la fragilità degli adolescenti è un punto sul quale riflettere molto: porre domande e ascoltare senza paura questo è uno dei compiti dei genitori. «Penso che siano da modificare i verbi quando si parla con i ragazzi che non possono ascoltare frasi dette dai genitori tipo: tu rovini tutto, sei insopportabile», ha concluso Diacono.
Gli ha fatto eco lo psicologo Mastrofilippo: «Gli adolescenti si pongono tante domande, quando pensiamo che stanno costruendo la loro identità dobbiamo fare attenzione particolare al modo in cui ci poniamo con loro- ha così sottolineato».
Una riflessione di Carlo De Palma dell'Associazione Semele
Carlo De Palma dell'associazione Semele ha posto una rilevante osservazione relativa a come i genitori spesso assumono atteggiamenti di rigidità nei confronti dei figli perché su di loro investono le loro aspettative che possono non essere le stesse dei loro figli adolescenti. Una occasione mancata la non risposta all'invito a partecipare all'incontro da parte delle scuole di Giovinazzo. A detta dello psicologo Mastrofilippo la scuola è sovraccaricata, le insegnanti fanno quello che possono, a loro si chiede di colmare i vuoti che la famiglia crea e non è né possibile né facile; si è chiamati in causa insieme anche gli educatori catechisti possono costruire spazi di relazione con i ragazzi.A parere di Domenico Diacono la non risposta delle scuole dipende molto dalla sensibilità e dalle priorità che la scuola si dà. Ida Depalo dell'Associazione Semele e il sindaco di Giovinazzo Michele Sollecito hanno informato circa la presenza dello psicologo nei due istituti scolastici di Giovinazzo: lo psicologo potrà essere contattato laddove una docente si accorga di atteggiamenti e di comportamenti particolari assunti da uno studente per intercettare in tempo eventuali disagi. «Una serata utile che l'associazionismo cittadino ha creato e che ci permette di offrire opportunità di crescita culturale e formazione permanente per migliorare noi stessi – ha affermato il sindaco».
L'intervento dell'educatrice Antonella Muciaccia
Tra gli interventi quello interessante e formativo di Antonella Muciaccia, educatrice professionale, da un ventennio lavora nel campo della salute mentale. A parere suo non basta solo lo psicologo, servirebbe riformare la scuola e inserire un'equipe formata e specializzata già a partire dalla Scuola Secondaria di Primo Grado. L'educatrice ha riferito riguardo alla sua personale esperienza con i progetti di scrittura creativa, la metodologia del "caviardage" che ha Concetta Festa quale autrice del brevetto. Si tratta progetti di scrittura creativa o di conoscenza delle emozioni che possono aiutare gli adolescenti a parlare di sé, a raccontarsi attraverso una forma ludica che aiuta a far emergere anche le problematiche laddove ci siano. Un finale emozionante con la musica composta dall'insegnante Tiziana Minoia che ha partecipato al concorso indetto dall'associazione Anto Paninabella, brano che ha accompagnato la lettura di un testo ricco di emozionalità scritto dallo psicologo Domenico Mastrofilippo. Per continuare a riflettere, incontri come questo sono di rilevante importanza per la comunità tutta.
All'iniziativa di sensibilizzazione sociale ha collaborato, intervenendo con preziose riflessioni Domenico Mastrofilippo, psicologo, psicoterapeuta di Giovinazzo ed è intervenuto Domenico Diacono, fondatore dell'associazione Anto Paninabella Odv, organizzazione no-profit, che ha reso un'intensa testimonianza sulla tematica oggetto dell'evento. " Nel ricordo di Antonella Diacono vogliamo fare il possibile per il benessere di ragazze e ragazzi", questo lo slogan che illustra la pagina social dell'Associazione. La presentazione dell'Associazione Culturale Semele è stata curata da Francesco Minenna, tra i soci del neo-costituito gruppo associativo; nel suo intervento introduttivo sono state illustrate le finalità che l'associazione vorrà raggiungere sul territorio, nel campo della sensibilizzazione di tematiche culturali e sociali.
L'intervento dello psicologo Domenico Mastrofilippo
Entrando subito dopo nel cuore dell'incontro sul disagio giovanile proposto come dibattito e come confronto, la parola è passata a Domenico Mastrofilippo che ha condotto un percorso di riflessione sull'adolescenza, sul malessere esistenziale che può presentarsi nella vita di un adolescente. «Tutti noi abbiamo affrontato quella fase delicata dell' adolescenza perché ci chiama a fare un grande lavoro: costruire un posto nel
mondo-ha affermato lo psicologo Domenico Mastrofilippo. Ci poniamo la domanda : cos'è il disagio? Il disagio è quando ci sentiamo inadeguati e ci chiediamo: ma vado bene? Sono una persona funzionale e adeguata?
Questo accade ai nostri giovani, sentirsi a disagio quando si entra in relazione con gli altri, e fa ingresso la chiusura. In Giappone questo fenomeno è stato denominato "sindrome dell'Hikikomori", che presenta atteggiamento d'isolamento sociale volontario; ho incontrato ragazzi con queste caratteristiche. Apertura, chiusura, disagio, noi adulti siamo chiamati in causa, dobbiamo essere attenti ai segnali di disagio, potremmo essere perfetti ma essere anche assenti, dobbiamo poter riconoscere la bellezza dei nostri giovani, presenti nel rapporto con i nostri ragazzi e portare loro gli occhi del cuore per cogliere quello che hanno come potenziale da dare a noi adulti. Nel momento storico e sociale in cui viviamo, tutti corriamo sempre e abbiamo perso il contatto con i nostri giovani figli. L'adolescenza ha in sé il disagio che è un elemento normale di questo processo di crescita di ogni ragazzo e ragazza».
La testimonianza di Domenico Diacono
A portare nell'incontro la sua testimonianza intensa, raffinata e intrisa di emozione, Domenico Diacono che ha raccontato di suo figlio Paolo, quasi maggiorenne e, di Antonella che, a soli tredici anni, si è sentita così disperatamente sola da pensare che l'unica soluzione possibile al suo dolore fosse lasciare la sua famiglia, togliendosi la vita. Per questa storia drammatica è nata l'Associazione che si pone importanti quesiti : Perché si è sentita così sola? Perché nessuno si è accorto di nulla?
Perché non ha chiesto aiuto? Queste domande sono alla base di tutte le iniziative e progetti che Domenico Diacono e sua moglie Angela Albanese. Molto toccante la testimonianza che Domenico Diacono ha condiviso con il numeroso pubblico presente nell'Auditorium Marano. «Non mi ero accorto di niente – ha subito detto Domenico Diacono-la nostra Antonella si era impegnata a far vedere che stava bene; sei mesi dopo la sua morte abbiamo trovato uno scritto nel quale diceva che voleva compiere questo gesto già un anno prima. Piuttosto che parlarne, chiedere aiuto, si è convinta di essere lei il problema. Abbiamo scoperto, in questi anni d'impegno sociale, che molti psicologi parlano di suicidio ma non hanno mai compreso di cosa si tratti realmente. Sul sito web della nostra associazione c'è scritto tutto quello in cui siamo impegnati, la nostra mission, le iniziative. Ho girato in molte scuole e ho pensato di essere un genitore sfigato invece ho scoperto che il suicidio è la seconda causa di morte nel mondo giovanile, per cui ho compreso che non bisogna mai smettere di parlarne, per essere il più possibile di aiuto e supporto dei nostri ragazzi». Domenico Diacono ha anche illustrato tutti i falsi miti associati al suicidio; ha posto in risalto la cattiva informazione che ruota attorno a questo gesto estremo per esempio "… ma io basta che guardo negli occhi mia figlia, mio figlio, capisco quello che prova, come sta…"
Le fasi di crescita dei figli vivono variazioni continue, la fragilità degli adolescenti è un punto sul quale riflettere molto: porre domande e ascoltare senza paura questo è uno dei compiti dei genitori. «Penso che siano da modificare i verbi quando si parla con i ragazzi che non possono ascoltare frasi dette dai genitori tipo: tu rovini tutto, sei insopportabile», ha concluso Diacono.
Gli ha fatto eco lo psicologo Mastrofilippo: «Gli adolescenti si pongono tante domande, quando pensiamo che stanno costruendo la loro identità dobbiamo fare attenzione particolare al modo in cui ci poniamo con loro- ha così sottolineato».
Una riflessione di Carlo De Palma dell'Associazione Semele
Carlo De Palma dell'associazione Semele ha posto una rilevante osservazione relativa a come i genitori spesso assumono atteggiamenti di rigidità nei confronti dei figli perché su di loro investono le loro aspettative che possono non essere le stesse dei loro figli adolescenti. Una occasione mancata la non risposta all'invito a partecipare all'incontro da parte delle scuole di Giovinazzo. A detta dello psicologo Mastrofilippo la scuola è sovraccaricata, le insegnanti fanno quello che possono, a loro si chiede di colmare i vuoti che la famiglia crea e non è né possibile né facile; si è chiamati in causa insieme anche gli educatori catechisti possono costruire spazi di relazione con i ragazzi.A parere di Domenico Diacono la non risposta delle scuole dipende molto dalla sensibilità e dalle priorità che la scuola si dà. Ida Depalo dell'Associazione Semele e il sindaco di Giovinazzo Michele Sollecito hanno informato circa la presenza dello psicologo nei due istituti scolastici di Giovinazzo: lo psicologo potrà essere contattato laddove una docente si accorga di atteggiamenti e di comportamenti particolari assunti da uno studente per intercettare in tempo eventuali disagi. «Una serata utile che l'associazionismo cittadino ha creato e che ci permette di offrire opportunità di crescita culturale e formazione permanente per migliorare noi stessi – ha affermato il sindaco».
L'intervento dell'educatrice Antonella Muciaccia
Tra gli interventi quello interessante e formativo di Antonella Muciaccia, educatrice professionale, da un ventennio lavora nel campo della salute mentale. A parere suo non basta solo lo psicologo, servirebbe riformare la scuola e inserire un'equipe formata e specializzata già a partire dalla Scuola Secondaria di Primo Grado. L'educatrice ha riferito riguardo alla sua personale esperienza con i progetti di scrittura creativa, la metodologia del "caviardage" che ha Concetta Festa quale autrice del brevetto. Si tratta progetti di scrittura creativa o di conoscenza delle emozioni che possono aiutare gli adolescenti a parlare di sé, a raccontarsi attraverso una forma ludica che aiuta a far emergere anche le problematiche laddove ci siano. Un finale emozionante con la musica composta dall'insegnante Tiziana Minoia che ha partecipato al concorso indetto dall'associazione Anto Paninabella, brano che ha accompagnato la lettura di un testo ricco di emozionalità scritto dallo psicologo Domenico Mastrofilippo. Per continuare a riflettere, incontri come questo sono di rilevante importanza per la comunità tutta.