D1.1, il parere di Forza Italia

La Segreteria azzurra: «Il PD fa sorridere»

sabato 3 ottobre 2015 13.03
A cura di Gianluca Battista
«Senza voler entrare nel merito del decadimento della contesa politica basata, viene da dire, più su questioni personali dettate dal livore che da un confronto sui temi e dopo una lettura attenta di quanto indicato nell'articolo apparso sul portale GiovinazzoViva.it a firma della locale sezione del Partito Democratico sul tema D1.1 viene, ad oggi, oggettivamente da sorridere».

Esordisce così il nuovo comunicato della Segreteria cittadina di Forza Italia sulla vicenda relativa alla sentenza sulla D1.1. La zona artigianale sotto sequestro giudiziario resta una ferita aperta nel corpo di una cittadina di poco più di 20.000 abitanti e nella testa di chi ne sta subendo le conseguenze.

Forza Italia spiega nel prosieguo della nota il suo punto di vista: «Viene da sorridere - scrivono - semplicemente perché ciò che accaduto è cosa nota ed acclarata, a prescindere dalle scusanti che qualcuno del recente passato amministrativo cerca di tirare fuori per spostare l'attenzione su altro. I responsabili di questo scempio etico, morale, politico e tecnico sono, anche, altri e vanno aldilà rispetto ai quanti già indicati nella sentenza di primo grado. I soggetti coinvolti a vario titolo - secondo il partito guidato da Gaetano Depalo - chi scientemente e chi, invece, inconsapevolmente, sapevano e sanno benissimo di chi sia la responsabilità».

Gli azzurri affrontano nella nota il problema relativo alla costituzione di parte civile dell'Amministrazione comunale. Scorrendo le ragioni di carattere meramente dottrinario, Forza Italia precisa che tale costituzione ha l'acclarato «scopo di evidenziare che esiste un danno economico-morale in capo a colui, soggetto o Ente, che si costituisce con il chiaro intento di dimostrarlo. E quindi, si lavora quasi all'unisono con la pubblica accusa, unica parte in grado di formulare una ipotesi di reato e quindi un capo di imputazione».

In questo caso i berlusconiani sembrano condividere, dunque, la linea di Tommaso Depalma e dei suoi, ed infatti ricordano: «Non è pensabile - evidenziano - che chi subisce un danno di qualsivoglia natura cerchi, poi, di giustificare chi quel danno lo ha commesso, soprattutto perché garante di un interesse generale (intera comunità). Almeno che - specifica la nota -, non si senta corresponsabile, assumendosi anche il rischio, nel caso specifico della D1.1, di una azione avverso la Corte dei Conti. Sarebbe come costituirsi parte civile in una causa per omicidio - sottolineano ironici - per poi cercare di aiutare l'uccisore».

«Al netto delle valutazioni tecnico giuridiche - scrivono dalla Segreteria di via Cappuccini -, un dato resta inoppugnabile: se un piano di urbanizzazione fosse stato creato con diligenza, oculatezza e senza vizi materiali occulti o meno e se fosse stata attuata una azione di controllo reale e seria, oggi non avremmo assistito a questo orribile spettacolo».

Poi una ulteriore amara riflessione accompagnata da alcuni interrogativi: «In ultimo, ma non in ordine di importanza, un altro aspetto incontrovertibile potrebbe arrivare all'indomani di un ipotetico ed anche auspicabile ribaltamento della sentenza. Chi pagherà i danni arrecati ai soggetti coinvolti nella vicenda? La risposta è semplice: materialmente l'intera comunità; mentre, chi ristorerà questi stessi soggetti qualora venisse confermata la tesi accusatoria di primo grado?».

In questa amara vicenda, secondo Forza Italia, non esisterebbero né vinti né vincitori ma famiglie toccate indelebilmente da «coloro che hanno partorito e poi aiutato l'idea di un piano di urbanizzazione così maldestro, pensato male e realizzato peggio».

Infine la missiva si chiude con un auspicio, che si pone sulla stessa lunghezza d'onda rispetto a quanto auspicato nella lettera alla politica scritta dall'avvocato Tiziano Tedeschi e pubblicata qualche giorno fa dal nostro portale: «Se esiste un briciolo di buonsenso - è la chiosa -, almeno in simili situazioni, cerchiamo di essere comunità e ragioniamo all'unisono verso una soluzione, qualora possibile, che risulti la meno afflittiva per tutti».

Come sempre, chiunque voglia replicare con toni garbati, avrà spazio sul nostro portale.