Covid, USCA per Giovinazzo a Molfetta: Depalma e Minervini vincono la loro battaglia
Il Sindaco: «Confronto schietto col dg Sanguedolce. Abbiamo lavorato in sinergia per il nostro territorio»
martedì 15 dicembre 2020
0.43
Non più Palo del Colle come riferimento, ma la vicina Molfetta. Le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, su cui la Puglia aveva mostrato tante lacune ad inizio di questa seconda ondata pandemica, cresceranno di numero e per i giovinazzesi c'è la buona notizia: per loro sarà quella istituenda a Molfetta a coordinare tutte le attività per star vicini alle famiglie con ammalati Covid in casa.
Le USCA sul territorio della ASL Bari diverranno 19 e di questo è sembrato molto soddisfatto il Direttore generale, Antonio Sanguedolce, che ieri, 14 dicembre, ha incontrato in via telematica i 41 sindaci dell'Area Metropolitana.
«La programmazione nel periodo intercritico ha consentito alla ASL di reggere l'impatto della seconda ondata – ha detto Sanguedolce nel corso della conferenza – e si è sviluppata su più livelli: adeguamento strutturale, assunzioni, investimenti per dotazione tecnologica e protocolli operativi di gestione dei pazienti in fase di dimissione per garantire il turn over e liberare posti negli ospedali».
La fase più delicata ha riguardato i mesi compresi fra giugno e settembre, quando la direzione strategica della ASL ha mantenuto attive in tutti i suoi ospedali le zone di osservazione con percorsi dedicati pronti ad accogliere pazienti Covid-19. Il mantenimento di queste zone ha favorito la riconversione lampo delle strutture avvenuta poi a novembre (è il caso del "Michele Sarcone" di Terlizzi, oggi presidio post-acuzie Covid con 40 posti letto). Nei mesi estivi sono state inoltre programmate e accelerate le assunzioni e sono proseguite le acquisizioni di dotazioni tecnologiche, oltre alla formazione continua degli operatori.
Nella nuova programmazione ha occupato un ruolo centrale il Dipartimento di prevenzione che con le sue postazioni distribuite in tutta la provincia garantisce l'esecuzione di 3100 tamponi al giorno per un totale di 22mila tamponi settimanali. Il Dipartimento ha dedicato esclusivamente alle attività di contact tracing, contenimento del contagio e sorveglianza sanitaria 206 dei suoi operatori, tra cui medici, infermieri, assistenti sanitari, tecnici della prevenzione.
Sul fronte ospedaliero la ASL sta procedendo alla attivazione di ulteriori 50 posti letto al San Paolo e a Putignano, oltre i 324 già operativi. Mentre per la parte territoriale è in corso il completamento della rete USCA (che diverranno 19 e ne sarà istituita una su Molfetta, molto più vicina a Giovinazzo rispetto a Palo del Colle, ndr) con l'ingresso di nuovi 140 medici a supporto di quei pazienti Covid che non necessitano di ospedalizzazione.
«Nonostante la curva epidemiologica sia in calo, bisogna tenere alta la guardia – ha concluso il dg Sanguedolce – e lavorare nei prossimi giorni per rafforzare la assistenza sul territorio, con particolare riferimento ai percorsi di cura per le persone più fragili, in primis quelle non autosufficienti che, se colpite dal virus, hanno bisogno di una attenzione costante».
L'ESITO DELLA RIUNIONE CON I 41 SINDACI
Le USCA sul territorio della ASL Bari diverranno 19 e di questo è sembrato molto soddisfatto il Direttore generale, Antonio Sanguedolce, che ieri, 14 dicembre, ha incontrato in via telematica i 41 sindaci dell'Area Metropolitana.«La programmazione nel periodo intercritico ha consentito alla ASL di reggere l'impatto della seconda ondata – ha detto Sanguedolce nel corso della conferenza – e si è sviluppata su più livelli: adeguamento strutturale, assunzioni, investimenti per dotazione tecnologica e protocolli operativi di gestione dei pazienti in fase di dimissione per garantire il turn over e liberare posti negli ospedali».
La fase più delicata ha riguardato i mesi compresi fra giugno e settembre, quando la direzione strategica della ASL ha mantenuto attive in tutti i suoi ospedali le zone di osservazione con percorsi dedicati pronti ad accogliere pazienti Covid-19. Il mantenimento di queste zone ha favorito la riconversione lampo delle strutture avvenuta poi a novembre (è il caso del "Michele Sarcone" di Terlizzi, oggi presidio post-acuzie Covid con 40 posti letto). Nei mesi estivi sono state inoltre programmate e accelerate le assunzioni e sono proseguite le acquisizioni di dotazioni tecnologiche, oltre alla formazione continua degli operatori.
Nella nuova programmazione ha occupato un ruolo centrale il Dipartimento di prevenzione che con le sue postazioni distribuite in tutta la provincia garantisce l'esecuzione di 3100 tamponi al giorno per un totale di 22mila tamponi settimanali. Il Dipartimento ha dedicato esclusivamente alle attività di contact tracing, contenimento del contagio e sorveglianza sanitaria 206 dei suoi operatori, tra cui medici, infermieri, assistenti sanitari, tecnici della prevenzione.
Sul fronte ospedaliero la ASL sta procedendo alla attivazione di ulteriori 50 posti letto al San Paolo e a Putignano, oltre i 324 già operativi. Mentre per la parte territoriale è in corso il completamento della rete USCA (che diverranno 19 e ne sarà istituita una su Molfetta, molto più vicina a Giovinazzo rispetto a Palo del Colle, ndr) con l'ingresso di nuovi 140 medici a supporto di quei pazienti Covid che non necessitano di ospedalizzazione.
«Nonostante la curva epidemiologica sia in calo, bisogna tenere alta la guardia – ha concluso il dg Sanguedolce – e lavorare nei prossimi giorni per rafforzare la assistenza sul territorio, con particolare riferimento ai percorsi di cura per le persone più fragili, in primis quelle non autosufficienti che, se colpite dal virus, hanno bisogno di una attenzione costante».