Covid ed effetti vaccini, in tanti per il prof. Tarro a Giovinazzo
Sala Marano gremita per l'evento organizzato dalla locale Associazione Diabetici
martedì 4 aprile 2023
15.12
Sabato 1° aprile, all'interno della Sala Marano dell'Istituto Vittorio Emanuele II, c'è stata la proiezione del docufilm "Invisibili", seguita dalle relazioni dei due avvocati che si occupano di diritti costituzionali sanitari dei cittadini, Alessandra Taccogna e Giuseppe Angiuli e del Prof. Giulio Tarro, virologo di rilievo internazionale, allievo di Albert Sabin, lo scopritore del vaccino antipolio orale (quello che molti di noi hanno assunto da bambini, sciolto sopra una zolletta di zucchero).
All'organizzazione dell'evento, organizzato dall'Associazione Diabetici Giovinazzo, hanno partecipato attivamente gli appartenenti alla COM.RE.CO., Comitato promotore dei referendum senza quorum, tra i quali Sante Mastandrea, Raffaella Bavaro, Antonello Sinisi, Teresa Ranieri, Anne Marie Magarelli.
È seguita un'animata discussione che ha visto il pubblico porre domande di tipo giuridico e di tipo medico-scientifico ai relatori.
Tra gli oltre 200 partecipanti, vi era chi ha resistito all'imposizione dell'obbligo, paventando una compressione dei propri diritti, chi ha accettato, ponendo fiducia nella classe medica e chi è stato invece «costretto a subire l'inoculo del preparto genico che avrebbe dovuto schivare il contagio ed evitare d'infettare gli altri dopo le ripetute iniezioni, ma così non è stato».
Di grande importanza la relazione del prof. Giulio Tarro, soffermatosi a più riprese sulla necessità di rivedere quanto accaduto in questi tre anni e di porre l'accento sugli errori nella terapia somministrata soprattutto nella prima fase della diffusione del Sars Cov 2.
Tra i promotori dell'iniziativa il dr. Vito Fanelli dell'Associazione Diabetici Giovinazzo, in veste di relatore e moderatore del dibattito. Lui, che sin dai primi momenti in cui era stato decretato il lockdown si è battuto per «la terapia domiciliare tempestiva a base di antinfiammatori, intuizione rivelatasi esatta dopo gli importanti lavori pubblicati la scorsa estate da "The Lancet", una delle riviste scientifiche tra le più accreditate al mondo, dallo studio cover del Mario Negri e da altri importanti autori che hanno dimostrato nei fatti che si sarebbe evitato il 90% dei ricoveri in ospedale (quasi tutti con esito letale) con l'utilizzo degli antinfiammatori e assolutamente non con "tachipirina e vigile attesa"».
Una terapia che il virologo di fama internazionale e lo stesso dr. Fanelli hanno reputato, da subito, assolutamente inopportuna, «perché il paracetamolo, principio attivo della tachipirina è un antipiretico, abbassa la temperatura, quando invece un'infezione virale ha bisogno del naturale innalzamento febbrile, in quanto i virus, si sa, sono termolabili».
Secondo Fanelli vi sarebbe poi stata una «"vile attesa" ulteriore: l'inoperosità di taluni medici di base».
Un incontro-dibattito che farà certamente rumore e continuerà a dividere, a cui non ha preso parte alcun rappresentante delle istituzioni cittadine.
All'organizzazione dell'evento, organizzato dall'Associazione Diabetici Giovinazzo, hanno partecipato attivamente gli appartenenti alla COM.RE.CO., Comitato promotore dei referendum senza quorum, tra i quali Sante Mastandrea, Raffaella Bavaro, Antonello Sinisi, Teresa Ranieri, Anne Marie Magarelli.
È seguita un'animata discussione che ha visto il pubblico porre domande di tipo giuridico e di tipo medico-scientifico ai relatori.
Tra gli oltre 200 partecipanti, vi era chi ha resistito all'imposizione dell'obbligo, paventando una compressione dei propri diritti, chi ha accettato, ponendo fiducia nella classe medica e chi è stato invece «costretto a subire l'inoculo del preparto genico che avrebbe dovuto schivare il contagio ed evitare d'infettare gli altri dopo le ripetute iniezioni, ma così non è stato».
Di grande importanza la relazione del prof. Giulio Tarro, soffermatosi a più riprese sulla necessità di rivedere quanto accaduto in questi tre anni e di porre l'accento sugli errori nella terapia somministrata soprattutto nella prima fase della diffusione del Sars Cov 2.
Tra i promotori dell'iniziativa il dr. Vito Fanelli dell'Associazione Diabetici Giovinazzo, in veste di relatore e moderatore del dibattito. Lui, che sin dai primi momenti in cui era stato decretato il lockdown si è battuto per «la terapia domiciliare tempestiva a base di antinfiammatori, intuizione rivelatasi esatta dopo gli importanti lavori pubblicati la scorsa estate da "The Lancet", una delle riviste scientifiche tra le più accreditate al mondo, dallo studio cover del Mario Negri e da altri importanti autori che hanno dimostrato nei fatti che si sarebbe evitato il 90% dei ricoveri in ospedale (quasi tutti con esito letale) con l'utilizzo degli antinfiammatori e assolutamente non con "tachipirina e vigile attesa"».
Una terapia che il virologo di fama internazionale e lo stesso dr. Fanelli hanno reputato, da subito, assolutamente inopportuna, «perché il paracetamolo, principio attivo della tachipirina è un antipiretico, abbassa la temperatura, quando invece un'infezione virale ha bisogno del naturale innalzamento febbrile, in quanto i virus, si sa, sono termolabili».
Secondo Fanelli vi sarebbe poi stata una «"vile attesa" ulteriore: l'inoperosità di taluni medici di base».
Un incontro-dibattito che farà certamente rumore e continuerà a dividere, a cui non ha preso parte alcun rappresentante delle istituzioni cittadine.