Covid a scuola: riapre la "Marconi". La "San Tommaso" chiusa sino all'8 dicembre

Lo ha reso noto il Sindaco Depalma nel periodico bollettino rivolto alla cittadinanza

mercoledì 2 dicembre 2020 0.43
A cura di Gianluca Battista
I casi di contagio da Covid-19 a Giovinazzo continuano a verificarsi, anche all'interno delle nostre scuole.
Nelle scorse settimane era stata chiusa la Scuola secondaria di primo grado "Guglielmo Marconi" per via della positività di un ragazzo e successivamente di un suo compagno di classe. Il provvedimento era stato preso d'intesa tra la dirigente, prof.ssa Giovanna Domestico, il Comune di Giovinazzo ed il Dipartimento di Prevenzione della ASL Bari.

RIAPRE LA SCUOLA "MARCONI"

Il Sindaco Tommaso Depalma ha annunciato ieri sera, 1° dicembre, che da quest'oggi, 2 dicembre, le porte dell'istituto scolastico di via Sottotenente de Ceglie riapriranno alle lezioni in presenza dopo tutte le operazioni di sanificazione e messa in sicurezza del plesso. Il primo cittadino ha altresì specificato nel consueto bollettino rivolto alla cittadinanza, che «vale sempre quanto stabilito dal Presidente della Regione e quindi i genitori potranno scegliere se mandare i propri figli a scuola o tenerli a casa con la didattica digitale».

"SAN TOMMASO" CHIUSA SINO ALL'8 DICEMBRE

Sempre nell'ambito dell'istruzione pubblica, a Giovinazzo c'è da registrare il protrarsi della chiusura della Scuola materna "San Tommaso", da cui la scorsa settimana era giunta la notizia della positività di un'altra insegnante. «Ho appena firmato - ha spiegato Depalma ieri sera - l'ordinanza per chiudere la scuola dell'infanzia "San Tommaso" fino all'8 dicembre, purtroppo ci sono docenti positivi al virus e non possiamo rischiare in questa fase che si sviluppi un focolai».

L'INVITO A DONARE PLASMA IPERIMMUNE

A Giovinazzo hanno contratto il virus circa 250 persone dall'inizio della pandemia ed il primo cittadino ha invitato chi fosse guarito da poco «a valutare la possibilità della donazione del plasma: una buona azione che può aiutare chi oggi è in difficoltà», l'ha giustamente definita. Va ricordato che l'accantonamento di sacche di plasma iperimmune nella nostra regione è purtroppo partito con colpevole ritardo rispetto per esempio al Veneto, capofila, o alla Toscana. Il plasma iperimmune, cioè prelevato da pazienti che hanno sviluppato gli anticorpi al Sars CoV2, va evidenziato, rappresenta una terapia alternativa che pare funzionare prima che i pazienti entrino in terapia intensiva e darebbe risultati se donato nelle settimane immediatamente successive alla negativizzazione.