Corruzione alla Regione Puglia, arrestato un imprenditore di Giovinazzo

Antonio Illuzzi, risultato aggiudicatario di nove appalti, avrebbe consegnato a Mario Lerario 35mila euro in contanti

giovedì 9 febbraio 2023 11.56
Un imprenditore edile di Giovinazzo, il 56enne Antonio Illuzzi, e un funzionario della Regione Puglia, il 50enne Antonio Mercurio, sono stati arrestati e confinati ai domiciliari per le ipotesi di reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, nonché di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

I reati sarebbero stati commessi nel 2021. Da stamattina, inoltre, fra Giovinazzo e Bari, è in corso anche il sequestro dei beni nella disponibilità delle due persone arrestate e dell'ex dirigente della Protezione Civile della Regione Puglia, Mario Lerario (per quest'ultimo il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Anna Perrelli ha rigettato la richiesta di arresto), ai domiciliari dal 2021 con altri due imprenditori per l'ipotesi di reato di corruzione per l'esercizio della funzione.

Le indagini della Guardia di Finanza avrebbero fatto emergere, il 26 agosto 2021, il presunto pagamento a Lerario di 35.000 euro in contanti, avvenuto nei pressi della sede della Regione Puglia di via Gentile, da parte dell'imprenditore Illuzzi, risultato aggiudicatario di nove appalti dalla Sezione Provveditorato Economato, con atti proprio a firma dell'ex dirigente e del funzionario della Regione Puglia, negli anni 2019, 2020 e 2021, per un valore complessivo di oltre 2.283.000 euro.


In particolare, secondo l'impostazione accusatoria accolta dal Tribunale di Bari, il raffronto tra le varie offerte oggetto dell'aggiudicazione degli appalti ai soggetti economici riconducibili all'imprenditore e le relative liquidazioni da parte della Regione Puglia avrebbe permesso di rilevare la presenza di pagamenti di somme superiori a quelle oggetto di aggiudicazione, per oltre 45.000 euro, senza che, negli atti amministrativi né in altri documenti analizzati, ci sia una giustificazione.

Le attività avrebbero fatto emergere anche l'ipotesi di reato di falsità materiale in atti pubblici che sarebbe stata commessa, in concorso, dall'ex dirigente e dal funzionario della Regione Puglia, in quanto i due pubblici ufficiali, in un atto pari a 135.750 euro, avrebbero attestato fittiziamente che la somma era relativa ai lavori indicati nel medesimo atto, pur riferendosi - per 103mila euro - a lavori eseguiti in precedenza dallo stesso imprenditore al Palazzo dell'Agricoltura di Bari.

Per il giudice che ha firmato l'ordinanza a carico di Illuzzi e di Mercurio esiste il pericolo di reiterazione del reato. «Ciò alla luce dell'apprezzabile disvalore dei fatti rivestenti profili di indubbio allarme sociale e del sistematico ricorso all'abuso del diritto, del mercimonio delle pubbliche funzioni piegate a vantaggio privato».