Coronavirus: negli USA si è spento Jerry Scivetti, figlio di Giovinazzo
Cordoglio da parte di tanti giovinazzesi. Il Sindaco: «Sei stato un grande gentiluomo»
venerdì 3 aprile 2020
06.00
Il Coronavirus continua a picchiare duro e questa volta lo ha fatto anche oltreoceano.
È morto a New York, dopo alcuni giorni di ricovero in ospedale, Jerry Scivetti, amatissimo concittadino che aveva legato il suo nome alla comunità giovinazzese e pugliese nella Grande Mela.
Scivetti aveva 76 anni ed il virus è stato implacabile con lui, con una diagnosi di polmonite bilaterale che non gli ha dato scampo. Aveva perso da pochissimo la moglie ed il dolore per la doppia perdita ha avvolto tanti amici che per le norme sanitarie non potranno nemmeno dargli l'estremo saluto. Tra di essi Nick Prudente, afflitto più che mai e che ha perso la sua proverbiale voglia di sorridere su tutto.
Sgomento per la notizia e vicinanza alla famiglia, a quanti risiedono negli USA da decenni e agli altri che ancora vivono in Italia, sono state espresse nelle scorse ore da tanti giovinazzesi, primi fra tutti i componenti della famiglia Cervone, che ogni anno in agosto condividevano una porzione di bella stagione con gli amici "americani".
Con lui se ne va un pezzo importante di quei figli di Giovinazzo che hanno fatto fortuna altrove, ma che non hanno mai smesso di amare profondamente quel borgo, quel mare e la sua gente.
Tu sei stato una pietra d'angolo di quel mondo sparso che non smette mai di farci sentire tutti sotto il Manto della nostra amata Madonna di Corsignano. Sono giorni tremendi, per come stiamo combattendo, a cui si aggiungono dolori enormi, come quello di non poterti più incontrare qui, sulle chianche della nostra piazza.
Sono turbato dai tanti amici che sto perdendo in questi giorni e non solo per colpa del Covid - 19.
Sento già la vostra mancanza e nel tuo caso caro Jerry, sento venire meno, quel tuo saluto sempre ossequioso non tanto per me, ma per la città.
Avevi sempre i guanti di velluto nel parlare di Giovinazzo.
Le vostre perdite mi danno il senso della vita che scorre e degli anni che passano. Siete stati e sempre sarete una parte di me.
E ripenso al 2001 e al 2007. I miei viaggi a New York. Una volta da novello sposo e l'altra volta da Presidente del Comitato Feste Patronali.
Due esperienze indimenticabili, per come abbracciate, chiunque arrivi dall'Italia e da Giovinazzo.
Certo, ci vuole stomaco, per star dietro a tutto quello che bisogna mangiare, bere e provare a digerire. Ma era un "sacrificio" dovuto, per tutto il bello che avete sempre significato. Sei stato un grande gentiluomo e una persona benvoluta. E ora prego Dio, che tu possa essere al suo fianco e far vibrare il tuo animo bello, fin quaggiù.
Ci mancherai Jerry e abbraccio la famiglia Scivetti, un pezzo bello di Giovinazzo.»
Ciao Jerry, ti porteremo sempre nel nostro ricordo.»
È morto a New York, dopo alcuni giorni di ricovero in ospedale, Jerry Scivetti, amatissimo concittadino che aveva legato il suo nome alla comunità giovinazzese e pugliese nella Grande Mela.
Scivetti aveva 76 anni ed il virus è stato implacabile con lui, con una diagnosi di polmonite bilaterale che non gli ha dato scampo. Aveva perso da pochissimo la moglie ed il dolore per la doppia perdita ha avvolto tanti amici che per le norme sanitarie non potranno nemmeno dargli l'estremo saluto. Tra di essi Nick Prudente, afflitto più che mai e che ha perso la sua proverbiale voglia di sorridere su tutto.
Sgomento per la notizia e vicinanza alla famiglia, a quanti risiedono negli USA da decenni e agli altri che ancora vivono in Italia, sono state espresse nelle scorse ore da tanti giovinazzesi, primi fra tutti i componenti della famiglia Cervone, che ogni anno in agosto condividevano una porzione di bella stagione con gli amici "americani".
Con lui se ne va un pezzo importante di quei figli di Giovinazzo che hanno fatto fortuna altrove, ma che non hanno mai smesso di amare profondamente quel borgo, quel mare e la sua gente.
IL PENSIERO DEL SINDACO
Tommaso Depalma ha così voluto ricordare l'amico e un tassello importante della comunità giovinazzese di New York: «Ciao Jery, volutamente con una "erre", come piaceva chiamarti ai tuoi amici di Giovinazzo a New York. Penso a te, e penso alle migliaia di giovinazzesi sparsi nel mondo, che stanno trepidando per le sorti della loro città e della loro VERA nazione.Tu sei stato una pietra d'angolo di quel mondo sparso che non smette mai di farci sentire tutti sotto il Manto della nostra amata Madonna di Corsignano. Sono giorni tremendi, per come stiamo combattendo, a cui si aggiungono dolori enormi, come quello di non poterti più incontrare qui, sulle chianche della nostra piazza.
Sono turbato dai tanti amici che sto perdendo in questi giorni e non solo per colpa del Covid - 19.
Sento già la vostra mancanza e nel tuo caso caro Jerry, sento venire meno, quel tuo saluto sempre ossequioso non tanto per me, ma per la città.
Avevi sempre i guanti di velluto nel parlare di Giovinazzo.
Le vostre perdite mi danno il senso della vita che scorre e degli anni che passano. Siete stati e sempre sarete una parte di me.
E ripenso al 2001 e al 2007. I miei viaggi a New York. Una volta da novello sposo e l'altra volta da Presidente del Comitato Feste Patronali.
Due esperienze indimenticabili, per come abbracciate, chiunque arrivi dall'Italia e da Giovinazzo.
Certo, ci vuole stomaco, per star dietro a tutto quello che bisogna mangiare, bere e provare a digerire. Ma era un "sacrificio" dovuto, per tutto il bello che avete sempre significato. Sei stato un grande gentiluomo e una persona benvoluta. E ora prego Dio, che tu possa essere al suo fianco e far vibrare il tuo animo bello, fin quaggiù.
Ci mancherai Jerry e abbraccio la famiglia Scivetti, un pezzo bello di Giovinazzo.»
IL COMMIATO DEL COMITATO FESTE PATRONALI
«Giovinazzo piange e perde un'altra guida, un riferimento negli States! Jerry portava Sant'Antonio e la Madonna di Corsignano nel cuore. Ogni volta che arrivava a Giovinazzo, la sua prima tappa era infatti la sede del Comitato Feste Patronali, dove voleva essere sempre rassicurato che l'organizzazione della festa fosse sulla strada giusta. Una persona a cui non piaceva apparire, ma che preferiva di gran lunga stare dietro le quinte a lavorare con il cuore.Ciao Jerry, ti porteremo sempre nel nostro ricordo.»