Coronavirus, la città di Giovinazzo si affida alla Madonna di Corsignano
Non un semplice flashmob ma una vera invocazione alla Santa Patrona
domenica 15 marzo 2020
19.09
Era nato come un flashmob musicale in chiave cittadina e religiosa ma ciò che abbiamo vissuto nel pomeriggio è diventato molto di più.
L'idea era venuta al Maestro Felice Bologna, che venerdì aveva eseguito l'Inno di Mameli dal suo balcone di casa, e al suo amico di piazzetta Cairoli Nicola Defronzo, due che da tanti anni si donano con la loro arte musicale.
Alle 17.30 di oggi, mentre altrove risuonano canzoni italiane e le note festose di alcuni dj, si sarebbe dovuto eseguire l'inno a Maria SS. di Corsignano. Al Presidente del Consiglio comunale Alfonso Arbore è venuta l'idea di coinvolgere anche il clero cittadino, che ha aderito compatto, e il momento è diventato profondo, come auspicava anche il Comitato Feste Patronali.
All'orario prefissato, la campana della Concattedrale di Santa Maria Assunta, così come quella delle altre quattro parrocchie, ha cominciato a suonare. Il parroco di origini molfettesi, don Andrea Azzollini, accompagnato dal suono dell'inno alla Vergine eseguito all'organo e al violino, ha invocato con una supplica la Madonna di Corsignano e con una copia del quadro, seguito dal canto di Saverio Amorisco, ha percorso poi via Marina, piazza Vittorio Emanuele II e via Cattedrale, sfidando il forte vento e benedicendo in più punti la città, affinché la Patrona la protegga dallo spietato Coronavirus che tanti contagi e tanti morti sta seminando in tutto il mondo.
C'è chi ricorda che l'ultima volta che avvenne un qualcosa di simile fu 70 anni fa, in occasione di una terribile mareggiata che colpì Giovinazzo.
Nel frattempo il Maestro Felice Bologna ha suonato alla tastiera, accompagnato dalla voce di sua moglie Mina, le sei strofe dell'inno dal suo balcone. Lo stesso hanno fatto dal loro balcone il giovane organista Luca Marzella, i trombettisti Vincenzo Depalo e Gianni Carelli, quest'ultimo subito accompagnato dal clarinetto del suo dirimpettaio Antonio Calin ed i trombonisti Antonio Depalo e Matteo Bavaro.
Seguitissime le dirette Facebook (che trovate anche sulla nostra pagina), tra tutte quelle della Parrocchia Concattedrale Santa Maria Assunta e del profilo di Felice Bologna, con migliaia le visualizzazioni.
E tantissimi i commenti, di ringraziamento per l'iniziativa in prima battuta, di vicinanza da ogni dove (Alberobello, Vieste, Roma, Frosinone, Vasto, Cattolica, Imola, Lodi, Piacenza, Vicenza, Como, Bergamo, dalla Francia, dal Canada, dagli Stati Uniti) e soprattutto di sincera commozione e di devota invocazione a "Maria di Corsignano, la protettrice di Giovinazzo".
Sotto il nostro articolo un inedito video girato al tramonto da Ponente, con lo scampanio di tutte le parrocchie giovinazzesi ad invocare la Vergine Santa affinché protegga la nostra terra dal morbo che sta portando dolore in tutta la nazione.
I fedeli di Giovinazzo si sono rivolti alla Madre e pregano affinché ascolti la loro implorazione.
L'idea era venuta al Maestro Felice Bologna, che venerdì aveva eseguito l'Inno di Mameli dal suo balcone di casa, e al suo amico di piazzetta Cairoli Nicola Defronzo, due che da tanti anni si donano con la loro arte musicale.
Alle 17.30 di oggi, mentre altrove risuonano canzoni italiane e le note festose di alcuni dj, si sarebbe dovuto eseguire l'inno a Maria SS. di Corsignano. Al Presidente del Consiglio comunale Alfonso Arbore è venuta l'idea di coinvolgere anche il clero cittadino, che ha aderito compatto, e il momento è diventato profondo, come auspicava anche il Comitato Feste Patronali.
All'orario prefissato, la campana della Concattedrale di Santa Maria Assunta, così come quella delle altre quattro parrocchie, ha cominciato a suonare. Il parroco di origini molfettesi, don Andrea Azzollini, accompagnato dal suono dell'inno alla Vergine eseguito all'organo e al violino, ha invocato con una supplica la Madonna di Corsignano e con una copia del quadro, seguito dal canto di Saverio Amorisco, ha percorso poi via Marina, piazza Vittorio Emanuele II e via Cattedrale, sfidando il forte vento e benedicendo in più punti la città, affinché la Patrona la protegga dallo spietato Coronavirus che tanti contagi e tanti morti sta seminando in tutto il mondo.
C'è chi ricorda che l'ultima volta che avvenne un qualcosa di simile fu 70 anni fa, in occasione di una terribile mareggiata che colpì Giovinazzo.
Nel frattempo il Maestro Felice Bologna ha suonato alla tastiera, accompagnato dalla voce di sua moglie Mina, le sei strofe dell'inno dal suo balcone. Lo stesso hanno fatto dal loro balcone il giovane organista Luca Marzella, i trombettisti Vincenzo Depalo e Gianni Carelli, quest'ultimo subito accompagnato dal clarinetto del suo dirimpettaio Antonio Calin ed i trombonisti Antonio Depalo e Matteo Bavaro.
Seguitissime le dirette Facebook (che trovate anche sulla nostra pagina), tra tutte quelle della Parrocchia Concattedrale Santa Maria Assunta e del profilo di Felice Bologna, con migliaia le visualizzazioni.
E tantissimi i commenti, di ringraziamento per l'iniziativa in prima battuta, di vicinanza da ogni dove (Alberobello, Vieste, Roma, Frosinone, Vasto, Cattolica, Imola, Lodi, Piacenza, Vicenza, Como, Bergamo, dalla Francia, dal Canada, dagli Stati Uniti) e soprattutto di sincera commozione e di devota invocazione a "Maria di Corsignano, la protettrice di Giovinazzo".
Sotto il nostro articolo un inedito video girato al tramonto da Ponente, con lo scampanio di tutte le parrocchie giovinazzesi ad invocare la Vergine Santa affinché protegga la nostra terra dal morbo che sta portando dolore in tutta la nazione.
I fedeli di Giovinazzo si sono rivolti alla Madre e pregano affinché ascolti la loro implorazione.