Coronavirus, il grido d’allarme dell’Arac: «Sospendete le tasse comunali»

L’appello del presidente Luca Barbone: «Abbiamo paura, rischiamo di essere messi in ginocchio». Il sindaco Depalma: «Differiremo le scandeze Tosap»

lunedì 16 marzo 2020
A cura di Nicola Palmiotto
Sospendere immediatamente Tosap, Tari e imposta sulla pubblicità. È questo il grido d'allarme lanciato dall'Arac, l'associazione che raccoglie albergatori, ristoratori e commercianti giovinazzesi alla luce delle recenti misure prese dal Governo per contrastare l'epidemia del Coronavirus.

Ieri Luca Barbone, presidente dell'associazione, ha protocollato una lettera indirizzata a Sindaco, Giunta, Presidente del consiglio e consiglieri, con la quale si richiede, si legge nel testo della missiva «la sospensione immediata della applicabilità di tutte le tasse comunali (Tosap, Tari, imposta sulla pubblicità) e la cancellazione delle stesse per il periodo di validità dei decreti governativi; la sospensione momentanea e il relativo slittamento del pagamento delle tasse comunali e dei piani di rateazione in essere fino alla cessazione dell'emergenza nazionale e al ripristino della normalità economica della città; l'individuazione di canali di approvvigionamento finanziario con garanzie comunali finalizzati a sostenere tutte le imprese che operano nel settore ricettivo-ristorativo».

«Sono passati soltanto 2-3 giorni dall'entrata in vigore delle norme governative - avverte Barbone - ma in città la situazione è già pesantissima. Bisogna considerare che a fine mese molti esercenti dovranno fare fronte alle spese fisse come affitto, pagamenti delle merci già acquistate, che però molto probabilmente rimarranno invendute, e naturalmente dei lavoratori». Una situazione quindi già difficile di per sé, che senza gli aiuti rischia di diventare insostenibile.

«Se questo stato di cose non dovesse durare soltanto 15 giorni - prosegue il presidente dell'Arac - sicuramente più di qualcuno ne uscirebbe con le ossa rotte. Non posso nascondere che è reale la paura, sopratutto tra i piccoli negozianti, di essere messi in ginocchio».

Del resto lo stop a gran parte delle attività lavorative mette a repentaglio anche i bilanci degli interi nuclei famigliari, rendendo davvero difficile arrivare a fine mese. «Abbiamo bisogno di ossigeno - è l'appello di Barbone -. Speriamo in una risposta celere da parte dell'Amministrazione, anche se devo esprimere un pizzico di amarezza perché dalla Giunta finora non è arrivata nessuna manifestazione di solidarietà. Personalmente mi sono rivolto al Presidente Alfonso Arbore per chiedere di inserire le nostre richieste nel prossimo Consiglio comunale e lui mi ha dato la sua disponibilità per quanto in suo potere».

Sulla vicenda va registrata la posizione del sindaco Tommaso Depalma, che nel bollettino di aggiornamento sull'emergenza Covid-19 di venerdì scorso ha affermato: «Dico subito che pian piano si sta facendo chiarezza sulle misure varate dal governo per famiglie ed imprese così come Mef, Inps, Inail Abi stanno intervenendo per gli ambiti di propria competenza (sospensione versamenti, premi assicurativi, moratorie estese ai prestiti ecc.) - ha spiegato Depalma -. A livello comunale differiremo le scadenze di pagamento della Tosap mentre per la Tari specifico che non abbiamo inviato le cartelle e quindi ci accingiamo, insieme agli altri enti locali, a venire incontro soprattutto alle categorie che ad oggi sono impossibilitate ad operare e quindi a produrre rifiuto. Anci ed Ifel sono al lavoro su questi temi perché come potete ben capire il problema riguarda tutti i Comuni d'Italia. Una cosa è certa: non lasceremo indietro nessuno, da questa fase emergenziale ne usciremo tutti insieme».