Consiglio comunale, discussioni e punti di contatto sulla questione discarica
L'Amministrazione ha portato in Aula il testo del Protocollo d'intesa con la Regione. Passano il Programma degli interventi per il diritto allo studio e la mozione sul CETA
martedì 28 novembre 2017
05.00
È durato quasi sei ore il Consiglio comunale di ieri sera che aveva all'ordine del giorno tre punti di discussione.
DISCARICA - Quello certamente più atteso era il terzo, riguardante la bozza di Protocollo d'intesa che il Comune di Giovinazzo intende sottoporre alla Regione Puglia circa la gestione della discarica di San Pietro Pago. Un documento, è bene ricordarlo, portato all'attenzione della massima assise cittadina nonostante potesse essere definito con una deliberazione di Giunta.
Dal documento sono emersi alcuni importanti spunti: in primis la creazione di una nuova Centrale Unica di Committenza che faccia riferimento alla AGER, l'Agenzia territoriale della Regione Puglia per la gestione dei Rifiuti, che appalti le attività utili alla realizzazione e all'esecuzione dei lavori necessari a prevenire il disastro ambientale nel sito di San Pietro Pago. Inoltre, dalla lettura del testo, appare evidente l'intento di far subentrare la Regione nella gestione e nel riavvio dell'impianto di biostabilizzazione presente al suo interno.
Tutto questo è stato pensato dall'Amministrazione, ha ricordato il Sindaco, Tommaso Depalma, per sgravare di compiti gli Uffici comunali da troppo tempo impegnati nello sbrogliare una matassa enorme, senza la possibilità di concentrarsi su altri settori strategici per lo sviluppo della città. Il Comune sarà pertanto presente all'interno dei tavoli tecnici della CUC, cercando di delineare insieme alla Regione Puglia i contorni di un futuro a medio termine diverso dall'attuale situazione. Intanto il primo cittadino, pressato dalla raccolta firme di PrimaVera Alternativa, presentata in Consiglio dal Presidente del movimento politico, Girolamo Capurso, ha teso a ribadire che l'inter per rescindere i contratti con Daneco Impianti, gestore del sito, sono stati avviati e che l'Ente comunale non avrà più alcun rapporto con questa società.
Quanto al Protocollo con la Regione Puglia, i Consiglieri del Partito Democratico, Gianni Camporeale, Francesco Saracino ed Antonello Natalicchio hanno palesato il loro compiacimento per l'idea di riattivare ed implementare il biostabilizzatore, voluto dall'Amministrazione di centro-sinistra che ne aveva fatto un fiore all'occhiello del suo mandato.
Natalicchio, in particolare, ha tenuto a precisare: «Questo documento dimostra che, quanto trovato da questa Amministrazione nel 2012, "era il migliore dei mondi possibili". L'impianto di biostabilizzazione risolveva non solo i problemi di igienizzazione dei rifiuti giovinazzesi, ma quello di molti comuni». Giovinazzo, quindi, si presentava all'avanguardia in quel settore, secondo l'ex primo cittadino, il quale ha difeso con forza le scelte della squadra da lui guidata in riferimento a quell'impianto di biostabilizzazione di proprietà comunale, mentre ha bacchettato l'attuale compagine amministrativa, rimarcandone l'inerzia nell'attività riguardante la situazione in discarica nel quinquennio appena trascorso.
Di parere opposto il Sindaco ed il Consigliere di Forza Italia, Ruggero Iannone, che in tempi diversi hanno evidenziato come l'origine della crisi a San Pietro Pago sarebbe da ricondursi alla creazione del VI lotto, voluto dalla precedente Amministrazione, definito addirittura una «sciagura». Di fatto, però, le parti sembrano essersi avvicinate soprattutto sull'ipotesi di poter ricavare anche danaro utile alle casse comunali dalla ripresa dell'attività nell'impianto di biostabilizzazione.
Più perplesso e preoccupato Daniele de Gennaro di PVA, il quale ha, a più riprese, posto all'attenzione dell'Amministrazione che sta per varare quel documento la necessità di non affidarsi troppo ai tecnici regionali, perché già in passato Giovinazzo sarebbe stata penalizzata dalle loro scelte (si pensi, ha ricordato de Gennaro, ai pareri favorevoli dati dall'ARPA Puglia che portarono all'ordinanza di Depalma sul sopralzo dei primi tre lotti, provvedimento poi ritirato). Inoltre, per l'ex candidato Sindaco un aspetto sarebbe il più inquietante: «Sembra che AGER voglia entrare in questo protocollo per prendersi la discarica», ha detto. de Gennaro ha poi avvertito tutti sul rischio che questo potrebbe comportare per la comunità giovinazzese e sull'incongruenza tra quanto previsto nel Protocollo sottoposto all'assise e la delibera di Giunta regionale in cui non vi sarebbe traccia di quanto paventato in Aula con riguardo all'impianto. Secondo il Consigliere, quindi, l'Amministrazione starebbe «delegando ancora una volta per non decidere». Sta di fatto che PVA continuerà la sua azione di informazione della popolazione su quanto sta accadendo, monitorando l'attività amministrativa e rivendicando il ruolo proprio delle opposizioni come organismo di controllo dell'attività governativa.
DIRITTO ALLO STUDIO - Il Consiglio comunale di ieri sera si è aperto con la discussione sul Programma degli interventi per il diritto allo studio per l'anno 2018. Il provvedimento è stato approvato con 10 voti favorevoli e 5 contrari. A presentare il documento, l'Assessore al ramo, Michele Sollecito, il quale ha ribadito nell'assise come l'Amministrazione abbia un piano per la scuola del valore complessivo di 557.212 euro, con richiesta di contributo regionale di 379.212 euro. Incalzato dalle osservazioni della Consigliera Sabrina Mastroviti (PVA), Sollecito ha altresì ricordato come siano stati stanziati 11.000 euro per progetti di inserimento di studenti figli di migranti o appartenenti ad etnie tutelate e che vi è un capitolato di spese a parte per una serie di iniziative culturali, che spaziano dal teatro alla presentazione di libri.
Non troppo convinto dei conti presentati in Aula il Consigliere Gianni Camporeale (PD), il quale ha insistito su una discrepanza tra i costi del servizio mensa (diminuiti) e l'aumento degli alunni che ne usufruirebbero. Discrepanza che Sollecito ha spiegato con una diversa interpretazione del documento, che sarebbe solo una sorta di grande scheletro che non tiene però conto delle mille variabili che l'anno scolastico propone in fatto di servizio mensa. Più duro Daniele de Gennaro (PVA), che ha apertamente parlato, votando anch'egli contro, di «voci di spesa incomprensibili».
CETA - Il secondo punto all'ordine del giorno riguardava una mozione regionale sul CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), un trattato internazionale tra Unione Europea e Canada che, secondo il punto di vista di molti economisti, sindacalisti, associazioni di categoria e politici pugliesi, esporrebbe la nostra nazione, ed in particolare la nostra regione, a danni notevoli nel comparto agroalimentare, permettendo l'afflusso in Italia, ad esempio, di prodotti di bassa o dubbia qualità provenienti non solo dal Canada, ma anche da altri Paesi del nord e centro America.
A portarla in aula Ruggero Iannone (FI), che si è detto convinto della necessità di stoppare questo trattato, facendo sentire, attraverso gli Enti locali, le rivendicazioni dell'intero comparto al Governo centrale. Sulla sua stessa lunghezza d'onda, Gianni Camporeale ed Antonello Natalicchio (PD), che pur non bocciando in toto il trattato, ne intravedono alcune pericolosità.
Grazie alla loro azione, quindi, l'Aula ha approvato all'unanimità dei presenti il testo presentato con alcuni emendamenti, necessari, a detta degli esponenti democratici, ad evitare che quella mozione divenisse una sorta di manifesto politico di una sola parte, depurandola anche di talune imprecisioni.
DISCARICA - Quello certamente più atteso era il terzo, riguardante la bozza di Protocollo d'intesa che il Comune di Giovinazzo intende sottoporre alla Regione Puglia circa la gestione della discarica di San Pietro Pago. Un documento, è bene ricordarlo, portato all'attenzione della massima assise cittadina nonostante potesse essere definito con una deliberazione di Giunta.
Dal documento sono emersi alcuni importanti spunti: in primis la creazione di una nuova Centrale Unica di Committenza che faccia riferimento alla AGER, l'Agenzia territoriale della Regione Puglia per la gestione dei Rifiuti, che appalti le attività utili alla realizzazione e all'esecuzione dei lavori necessari a prevenire il disastro ambientale nel sito di San Pietro Pago. Inoltre, dalla lettura del testo, appare evidente l'intento di far subentrare la Regione nella gestione e nel riavvio dell'impianto di biostabilizzazione presente al suo interno.
Tutto questo è stato pensato dall'Amministrazione, ha ricordato il Sindaco, Tommaso Depalma, per sgravare di compiti gli Uffici comunali da troppo tempo impegnati nello sbrogliare una matassa enorme, senza la possibilità di concentrarsi su altri settori strategici per lo sviluppo della città. Il Comune sarà pertanto presente all'interno dei tavoli tecnici della CUC, cercando di delineare insieme alla Regione Puglia i contorni di un futuro a medio termine diverso dall'attuale situazione. Intanto il primo cittadino, pressato dalla raccolta firme di PrimaVera Alternativa, presentata in Consiglio dal Presidente del movimento politico, Girolamo Capurso, ha teso a ribadire che l'inter per rescindere i contratti con Daneco Impianti, gestore del sito, sono stati avviati e che l'Ente comunale non avrà più alcun rapporto con questa società.
Quanto al Protocollo con la Regione Puglia, i Consiglieri del Partito Democratico, Gianni Camporeale, Francesco Saracino ed Antonello Natalicchio hanno palesato il loro compiacimento per l'idea di riattivare ed implementare il biostabilizzatore, voluto dall'Amministrazione di centro-sinistra che ne aveva fatto un fiore all'occhiello del suo mandato.
Natalicchio, in particolare, ha tenuto a precisare: «Questo documento dimostra che, quanto trovato da questa Amministrazione nel 2012, "era il migliore dei mondi possibili". L'impianto di biostabilizzazione risolveva non solo i problemi di igienizzazione dei rifiuti giovinazzesi, ma quello di molti comuni». Giovinazzo, quindi, si presentava all'avanguardia in quel settore, secondo l'ex primo cittadino, il quale ha difeso con forza le scelte della squadra da lui guidata in riferimento a quell'impianto di biostabilizzazione di proprietà comunale, mentre ha bacchettato l'attuale compagine amministrativa, rimarcandone l'inerzia nell'attività riguardante la situazione in discarica nel quinquennio appena trascorso.
Di parere opposto il Sindaco ed il Consigliere di Forza Italia, Ruggero Iannone, che in tempi diversi hanno evidenziato come l'origine della crisi a San Pietro Pago sarebbe da ricondursi alla creazione del VI lotto, voluto dalla precedente Amministrazione, definito addirittura una «sciagura». Di fatto, però, le parti sembrano essersi avvicinate soprattutto sull'ipotesi di poter ricavare anche danaro utile alle casse comunali dalla ripresa dell'attività nell'impianto di biostabilizzazione.
Più perplesso e preoccupato Daniele de Gennaro di PVA, il quale ha, a più riprese, posto all'attenzione dell'Amministrazione che sta per varare quel documento la necessità di non affidarsi troppo ai tecnici regionali, perché già in passato Giovinazzo sarebbe stata penalizzata dalle loro scelte (si pensi, ha ricordato de Gennaro, ai pareri favorevoli dati dall'ARPA Puglia che portarono all'ordinanza di Depalma sul sopralzo dei primi tre lotti, provvedimento poi ritirato). Inoltre, per l'ex candidato Sindaco un aspetto sarebbe il più inquietante: «Sembra che AGER voglia entrare in questo protocollo per prendersi la discarica», ha detto. de Gennaro ha poi avvertito tutti sul rischio che questo potrebbe comportare per la comunità giovinazzese e sull'incongruenza tra quanto previsto nel Protocollo sottoposto all'assise e la delibera di Giunta regionale in cui non vi sarebbe traccia di quanto paventato in Aula con riguardo all'impianto. Secondo il Consigliere, quindi, l'Amministrazione starebbe «delegando ancora una volta per non decidere». Sta di fatto che PVA continuerà la sua azione di informazione della popolazione su quanto sta accadendo, monitorando l'attività amministrativa e rivendicando il ruolo proprio delle opposizioni come organismo di controllo dell'attività governativa.
DIRITTO ALLO STUDIO - Il Consiglio comunale di ieri sera si è aperto con la discussione sul Programma degli interventi per il diritto allo studio per l'anno 2018. Il provvedimento è stato approvato con 10 voti favorevoli e 5 contrari. A presentare il documento, l'Assessore al ramo, Michele Sollecito, il quale ha ribadito nell'assise come l'Amministrazione abbia un piano per la scuola del valore complessivo di 557.212 euro, con richiesta di contributo regionale di 379.212 euro. Incalzato dalle osservazioni della Consigliera Sabrina Mastroviti (PVA), Sollecito ha altresì ricordato come siano stati stanziati 11.000 euro per progetti di inserimento di studenti figli di migranti o appartenenti ad etnie tutelate e che vi è un capitolato di spese a parte per una serie di iniziative culturali, che spaziano dal teatro alla presentazione di libri.
Non troppo convinto dei conti presentati in Aula il Consigliere Gianni Camporeale (PD), il quale ha insistito su una discrepanza tra i costi del servizio mensa (diminuiti) e l'aumento degli alunni che ne usufruirebbero. Discrepanza che Sollecito ha spiegato con una diversa interpretazione del documento, che sarebbe solo una sorta di grande scheletro che non tiene però conto delle mille variabili che l'anno scolastico propone in fatto di servizio mensa. Più duro Daniele de Gennaro (PVA), che ha apertamente parlato, votando anch'egli contro, di «voci di spesa incomprensibili».
CETA - Il secondo punto all'ordine del giorno riguardava una mozione regionale sul CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), un trattato internazionale tra Unione Europea e Canada che, secondo il punto di vista di molti economisti, sindacalisti, associazioni di categoria e politici pugliesi, esporrebbe la nostra nazione, ed in particolare la nostra regione, a danni notevoli nel comparto agroalimentare, permettendo l'afflusso in Italia, ad esempio, di prodotti di bassa o dubbia qualità provenienti non solo dal Canada, ma anche da altri Paesi del nord e centro America.
A portarla in aula Ruggero Iannone (FI), che si è detto convinto della necessità di stoppare questo trattato, facendo sentire, attraverso gli Enti locali, le rivendicazioni dell'intero comparto al Governo centrale. Sulla sua stessa lunghezza d'onda, Gianni Camporeale ed Antonello Natalicchio (PD), che pur non bocciando in toto il trattato, ne intravedono alcune pericolosità.
Grazie alla loro azione, quindi, l'Aula ha approvato all'unanimità dei presenti il testo presentato con alcuni emendamenti, necessari, a detta degli esponenti democratici, ad evitare che quella mozione divenisse una sorta di manifesto politico di una sola parte, depurandola anche di talune imprecisioni.