Condizioni igienico-sanitarie alla D1.1: il Tribunale accoglie la richiesta del sindaco

Depalma: «Una Amministrazione diligente non urla ma lavora in silenzio»

domenica 19 giugno 2016
A cura di Gianluca Battista
«Una Amministrazione diligente non urla ma lavora molto spesso in silenzio».

Questo il commento a caldo del sindaco, Tommaso Depalma, dopo che il 16 giugno il Tribunale di Bari gli ha notificato la decisione di accettare quanto da egli richiesto in merito alle condizioni igienico- sanitarie disastrose nell'area denominata D1.1, nel rispetto della convenzione alla base degli accordi. Quella maglia urbana, lo ricordiamo, è interessata da un processo per lottizzazione abusiva che ha visto la condanna in primo grado di 144 imputati tra proprietari, tecnici ed imprenditori.

«Lo scorso 13 maggio - scrivono da Palazzo di Città -, verificata la sussistenza delle condizioni di attuabilità, a firma del sindaco e del Dirigente del terzo settore, l'ing. Cesare Trematore, era stata inviata una lettera all'attenzione del Tribunale di Bari nella quale si sottolineava la necessità di intervenire sulle aree dissequestrate inserite nella zona denominata D1.1, per garantire le condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza lese dalla condotta di alcuni in danno a molti anzi, ad una intera città, anche a seguito di istanze avanzate da alcuni cittadini».

Una posizione chiarissima, che il primo cittadino aveva espresso anche durante l'incontro sul tema organizzato dall'Osservatorio per la Legalità ed il Bene Comune all'interno dell'Auditorium "don Tonino Bello". Dalle stanze comunali è giunto anche una sorta di cronoprogramma circa i prossimi passi che l'Amministrazione intende muovere. Saranno infatti chiamati per un tavolo di confronto e per i chiarimenti necessari tutti gli aventi titolo. In quella sede, si spiegheranno i fatti, saranno richiamati i documenti e citate le distorsioni, nonché le nuove ipotesi risolutorie riferite al degrado attuale dell'area.

«Una Amministrazione cerca di non urlare, ma di agire. In ossequio alle sensibilità ed alle difficoltà altrui - ha poi continuato Depalma -, cercando le soluzioni offerte dalle norme, in una città dove le regole ed il rispetto delle leggi sono l'eccezione mentre la normalità, per alcuni, era il loro raggiro».

Queste le sue dichiarazioni all'indomani di una decisione che, si spera, dia respiro a tanti proprietari della zona, da anni invischiati in una vicenda che ha i contorni dell'incubo. Purtroppo l'impressione è che si tratti ancora di un altro capitolo di una lunga storia, il cui finale deve ancora essere scritto.