Condanna ridotta a chi uccise Spera. Mongelli: «Siamo sconcertati»
Pena diminuita in Appello al presunto killer minorenne: 9 anni e 4 mesi. Delusi i familiari della vittima
sabato 23 settembre 2017
«È una sentenza che ci lascia perplessi, rispetto alla pena comminata dal giudice di primo grado, a fronte di un reato che ha già annichilito il precario ed attuale valore della vita umana».
Così Mario Mongelli, legale delle sorelle e della madre di Gaetano Spera, il 21enne freddato a colpi di pistola in un vicolo vicino a piazza Garibaldi il 25 marzo 2015, dopo che la Corte d'Appello di Bari ha ridotto la pena nei confronti del 19enne, all'epoca dei fatti 16enne, accusato di concorso in omicidio aggravato e detenzione e porto illegale di arma da fuoco.
Il presunto killer, difeso dal legale Marianna Casadibari, e che, secondo i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, sarebbe stato il secondo esecutore materiale dell'efferato delitto, fu condannato dal Tribunale per i Minorenni di Bari a 16 anni e 8 mesi di reclusione, pena notevolmente ridotta a 9 anni e 4 mesi dalla Corte d'Appello di Bari nei giorni scorsi.
«Fermo restando che bisognerà, come sempre, leggere le motivazioni - commenta l'avvocato Mongelli - lascia una certa perplessità l'oggettiva differenza di pena comminata dal Tribunale per i Minorenni di Bari e dalla Corte d'Appello e dunque la valutazione che è stata fatta dai due collegi. Senza contare che con la attuale legislazione, la pena effettivamente sofferta sarà ulteriormente erosa. Ciò non credo sia rispettoso del dolore della famiglia della vittima».
Una sentenza che ha deluso anche le sorelle e la madre di Spera: «Certo, fermo restando ogni valutazione a seguito della lettura della motivazione - dice ancora l'avvocato giovinazzese - la pena di 9 anni e 4 mesi per un omicidio crea un certo sconcerto. Vedremo che cosa ha indotto la Corte d'Appello di Bari a ridurre così drasticamente la sentenza del Tribunale per i Minorenni di Bari».
«In ogni modo, contrariamente al giudizio di primo grado, al quale ho potuto partecipare - conclude Mongelli -, del giudizio di Appello alcuna comunicazione mi è stata data. Ho avuto notizia del giudizio solo in via indiretta, ma richiederò copia delle motivazioni al fine di un adeguato vaglio della decisione in oggetto».
Così Mario Mongelli, legale delle sorelle e della madre di Gaetano Spera, il 21enne freddato a colpi di pistola in un vicolo vicino a piazza Garibaldi il 25 marzo 2015, dopo che la Corte d'Appello di Bari ha ridotto la pena nei confronti del 19enne, all'epoca dei fatti 16enne, accusato di concorso in omicidio aggravato e detenzione e porto illegale di arma da fuoco.
Il presunto killer, difeso dal legale Marianna Casadibari, e che, secondo i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, sarebbe stato il secondo esecutore materiale dell'efferato delitto, fu condannato dal Tribunale per i Minorenni di Bari a 16 anni e 8 mesi di reclusione, pena notevolmente ridotta a 9 anni e 4 mesi dalla Corte d'Appello di Bari nei giorni scorsi.
«Fermo restando che bisognerà, come sempre, leggere le motivazioni - commenta l'avvocato Mongelli - lascia una certa perplessità l'oggettiva differenza di pena comminata dal Tribunale per i Minorenni di Bari e dalla Corte d'Appello e dunque la valutazione che è stata fatta dai due collegi. Senza contare che con la attuale legislazione, la pena effettivamente sofferta sarà ulteriormente erosa. Ciò non credo sia rispettoso del dolore della famiglia della vittima».
Una sentenza che ha deluso anche le sorelle e la madre di Spera: «Certo, fermo restando ogni valutazione a seguito della lettura della motivazione - dice ancora l'avvocato giovinazzese - la pena di 9 anni e 4 mesi per un omicidio crea un certo sconcerto. Vedremo che cosa ha indotto la Corte d'Appello di Bari a ridurre così drasticamente la sentenza del Tribunale per i Minorenni di Bari».
«In ogni modo, contrariamente al giudizio di primo grado, al quale ho potuto partecipare - conclude Mongelli -, del giudizio di Appello alcuna comunicazione mi è stata data. Ho avuto notizia del giudizio solo in via indiretta, ma richiederò copia delle motivazioni al fine di un adeguato vaglio della decisione in oggetto».