Concessioni demaniali, PVA: «Tante, troppe buone ragioni per ritirare quei bandi»
Dal movimento di opposizione alcune considerazioni e qualche interrogativo
mercoledì 6 maggio 2020
Una diretta Facebook per denunciare alla città che quei bandi non potevano essere assegnati e che anche la Regione Puglia aveva espresso perplessità.
Così Daniele de Gennaro, Consigliere comunale e leader di PrimaVera Alternativa, aveva anticipato venerdì scorso che «la Sezione Demanio e Patrimonio, con riferimento alla concessione di oltre 5.000 mq di spiagge ai privati: a) si è dichiarata estranea all'operato dell'amministrazione, non essendo stata preventivamente consultata dal Comune; b) ha contestato la violazione della normativa nazionale relativa al divieto di nuove concessioni demaniali; c) ha chiesto al Comune di revocare i bandi relative a quelle concessioni perché illegittimi».
PVA non si è mai detta contraria alla valorizzazione della costa, tanto più che è stata tra le promotrici di una campagna a favore di una fruibilità delle stesse anche da parte dei disabili. Insomma, nulla in contrario, tutt'altro, rispetto allo sviluppo di una porzione di territorio decisiva in chiave turistica e su cui non si può più ragionare come si faceva 15-20 anni fa.
«Ed è esattamente con questo obiettivo - spiegano dal movimento guidato dal presidente Girolamo Capurso - che ci battiamo affinché quei bandi vengano ritirati ed annullati, per le seguenti lampanti e trasparenti ragioni: 1) si tratta di bandi pubblicati in piena emergenza COVID-19, con tutte le attività turistiche-ricreative oggetto delle concessioni vietate dai vari DPCM; ancor oggi, nessun operatore economico sa quando e quali attività balneari, turistiche o ricreative saranno consentite per l'anno in corso; 2) nessun operatore economico, fatta eccezione per chi non abbia già "in tasca" un progetto per quelle aree, sarebbe in grado di presentare una proposta progettuale, sia in ragione delle restrizioni di spostamento imposte dal Governo, sia per la chiusura al pubblico di fornitori e rivenditori; 3) con tutta probabilità nessuna delle concessioni potrà essere operativa per questa stagione (ammesso e non concesso che le procedure di gara stesse possano essere completate entro fine estate); 4) uno dei tratti di spiaggia oggetto di concessione avrebbe dovuto ospitare le strutture in grado di favorire l'accesso al mare ai portatori di handicap, sulla scorta di un progetto donato al Comune di Giovinazzo da Luca Mazzone; 5) i beni comuni fondamentali, come spiagge e mare, non possono essere trattati alla stregua di proprietà privata di una sola parte politica o peggio "concessi" a caso e in assenza di una pianificazione (Piano Comunale delle Coste); 6) i bandi illegittimi e in palese violazione di norme rischiano di danneggiare anche e soprattutto i futuri concessionari, dando loro una falsa occasione di investimento, che si potrebbe poi rivelare una fonte di problemi ben più seri», è la conclusione.
Da queste considerazioni, PrimaVera Alternativa fa scaturire alcuni interrogativi rivolti all'Amministrazione comunale che, è bene ricordarlo, non ha ancora fornito alcuna replica sulla precedente denuncia video: «Perché così tanta fretta - si chiedono - ?! Perché negare la possibilità di partecipazione a tutti?! Chi sarebbe avvantaggiato dalla scelta di portare avanti, ostinatamente, contro legge, quei bandi?! Perché far passare in secondo piano il progetto Mazzone per favorire l'accesso al mare per i disabili? Chi sta agendo realmente a tutela degli investitori e dei lavoratori, specie se giovani, in questa vicenda?».
«Annullare o revocare quei bandi - concludono dal movimento d'opposizione - in questa fase non danneggia nessuno, non farlo avvantaggerebbe solo qualcuno a danno della collettività».
Così Daniele de Gennaro, Consigliere comunale e leader di PrimaVera Alternativa, aveva anticipato venerdì scorso che «la Sezione Demanio e Patrimonio, con riferimento alla concessione di oltre 5.000 mq di spiagge ai privati: a) si è dichiarata estranea all'operato dell'amministrazione, non essendo stata preventivamente consultata dal Comune; b) ha contestato la violazione della normativa nazionale relativa al divieto di nuove concessioni demaniali; c) ha chiesto al Comune di revocare i bandi relative a quelle concessioni perché illegittimi».
PVA non si è mai detta contraria alla valorizzazione della costa, tanto più che è stata tra le promotrici di una campagna a favore di una fruibilità delle stesse anche da parte dei disabili. Insomma, nulla in contrario, tutt'altro, rispetto allo sviluppo di una porzione di territorio decisiva in chiave turistica e su cui non si può più ragionare come si faceva 15-20 anni fa.
«Ed è esattamente con questo obiettivo - spiegano dal movimento guidato dal presidente Girolamo Capurso - che ci battiamo affinché quei bandi vengano ritirati ed annullati, per le seguenti lampanti e trasparenti ragioni: 1) si tratta di bandi pubblicati in piena emergenza COVID-19, con tutte le attività turistiche-ricreative oggetto delle concessioni vietate dai vari DPCM; ancor oggi, nessun operatore economico sa quando e quali attività balneari, turistiche o ricreative saranno consentite per l'anno in corso; 2) nessun operatore economico, fatta eccezione per chi non abbia già "in tasca" un progetto per quelle aree, sarebbe in grado di presentare una proposta progettuale, sia in ragione delle restrizioni di spostamento imposte dal Governo, sia per la chiusura al pubblico di fornitori e rivenditori; 3) con tutta probabilità nessuna delle concessioni potrà essere operativa per questa stagione (ammesso e non concesso che le procedure di gara stesse possano essere completate entro fine estate); 4) uno dei tratti di spiaggia oggetto di concessione avrebbe dovuto ospitare le strutture in grado di favorire l'accesso al mare ai portatori di handicap, sulla scorta di un progetto donato al Comune di Giovinazzo da Luca Mazzone; 5) i beni comuni fondamentali, come spiagge e mare, non possono essere trattati alla stregua di proprietà privata di una sola parte politica o peggio "concessi" a caso e in assenza di una pianificazione (Piano Comunale delle Coste); 6) i bandi illegittimi e in palese violazione di norme rischiano di danneggiare anche e soprattutto i futuri concessionari, dando loro una falsa occasione di investimento, che si potrebbe poi rivelare una fonte di problemi ben più seri», è la conclusione.
Da queste considerazioni, PrimaVera Alternativa fa scaturire alcuni interrogativi rivolti all'Amministrazione comunale che, è bene ricordarlo, non ha ancora fornito alcuna replica sulla precedente denuncia video: «Perché così tanta fretta - si chiedono - ?! Perché negare la possibilità di partecipazione a tutti?! Chi sarebbe avvantaggiato dalla scelta di portare avanti, ostinatamente, contro legge, quei bandi?! Perché far passare in secondo piano il progetto Mazzone per favorire l'accesso al mare per i disabili? Chi sta agendo realmente a tutela degli investitori e dei lavoratori, specie se giovani, in questa vicenda?».
«Annullare o revocare quei bandi - concludono dal movimento d'opposizione - in questa fase non danneggia nessuno, non farlo avvantaggerebbe solo qualcuno a danno della collettività».