"Concerto all'Alba", armonia tra musica e natura
Si è trattato di un evento che non può rimanere un unicum
mercoledì 10 agosto 2022
10.06
È stato un evento, oggi lo possiamo scrivere, in principio un po' sottovalutato. Ma si è rivelato essere coinvolgente, straordinariamente vicino alla nostra idea di Estate Giovinazzese, un connubio perfetto tra musica, natura ed ambiente urbano. E vorremmo si ripetesse anche negli anni a venire.
Il "Concerto all'Alba" di lunedì 8 agosto è stato seguito da un pubblico molto più folto del previsto ed è stato senza dubbio un evento ben riuscito. Al piano la maestria di Vito Della Valle di Pompei e Orazio Saracino, la voce era quella calda di Mariangela Di Capua. Un tempo li avremmo definiti "talenti" di casa nostra, oggi sono musicisti di spessore che hanno ampiamente varcato i confini regionali.
Nella loro scaletta, in un piazzale Leichardt in cui il pubblico si è anche adagiato su teli da mare, mentre la sfera infuocata rosseggiava all'orizzonte, da un Oriente vicino come solo nella Terra di Bari succede, musiche straordinarie di Ennio Morricone, Nino Rota, Ludovico Einaudi e Ryuchi Sakamoto, ma anche brani tratti da lavori di Saracino. Brividi per "Oblivion" cantato da Mariangela Di Capua e qualche lacrima per "La vita è bella" di Nicola Piovani suonata da Vito Della Valle, così come per la carezza di "Romeo e Giulietta", sempre dal genio di Rota, ripensando alle scene del capolavoro di Franco Zeffirelli.
Ad intervallare le note, estratti di scritti di Gibran, Calvino, Tesio, Neruda, Shakespeare e Cohelo, letti dalla protagonista femminile di un'alba da ricordare e raccontare a chi non c'era.
È stato bello e lo hanno detto in molti. Ed è stato un impasto perfetto tra talento musicale, cornice e scelte letterarie, come si evince dal bellissimo scatto di Michele Illuzzi pubblicato sulle pagine dei tre artisti.
Si replichi, magari il prossimo anno. Giovinazzo ne ha bisogno.
Il "Concerto all'Alba" di lunedì 8 agosto è stato seguito da un pubblico molto più folto del previsto ed è stato senza dubbio un evento ben riuscito. Al piano la maestria di Vito Della Valle di Pompei e Orazio Saracino, la voce era quella calda di Mariangela Di Capua. Un tempo li avremmo definiti "talenti" di casa nostra, oggi sono musicisti di spessore che hanno ampiamente varcato i confini regionali.
Nella loro scaletta, in un piazzale Leichardt in cui il pubblico si è anche adagiato su teli da mare, mentre la sfera infuocata rosseggiava all'orizzonte, da un Oriente vicino come solo nella Terra di Bari succede, musiche straordinarie di Ennio Morricone, Nino Rota, Ludovico Einaudi e Ryuchi Sakamoto, ma anche brani tratti da lavori di Saracino. Brividi per "Oblivion" cantato da Mariangela Di Capua e qualche lacrima per "La vita è bella" di Nicola Piovani suonata da Vito Della Valle, così come per la carezza di "Romeo e Giulietta", sempre dal genio di Rota, ripensando alle scene del capolavoro di Franco Zeffirelli.
Ad intervallare le note, estratti di scritti di Gibran, Calvino, Tesio, Neruda, Shakespeare e Cohelo, letti dalla protagonista femminile di un'alba da ricordare e raccontare a chi non c'era.
È stato bello e lo hanno detto in molti. Ed è stato un impasto perfetto tra talento musicale, cornice e scelte letterarie, come si evince dal bellissimo scatto di Michele Illuzzi pubblicato sulle pagine dei tre artisti.
Si replichi, magari il prossimo anno. Giovinazzo ne ha bisogno.