Comunali, scende in campo Daniele de Gennaro
Presentato il candidato sindaco di PrimaVera Alternativa, Sinistra Italiana ed Abbracciamo la Città
lunedì 10 ottobre 2016
10.05
Ora è ufficiale: il candidato sindaco della coalizione formata da PrimaVera Alternativa, Sinistra Italiana e Abbracciamo la Città è Daniele de Gennaro.
La presentazione è avvenuta ieri sera in piazza Vittorio Emanuele II, davanti alla Fontana dei Tritoni e alle bandiere della pace, oltre che ai simboli delle formazioni coinvolte. A condurre la serata, parzialmente disturbata dalla pioggerellina, Michele Digiaro.
Il Responsabile della comunicazione di PVA ha parlato di una città divisa dai toni violenti, incapace di convergenze: «Occorre ridare speranza, fiducia nei volti. Con noi ci sono tanti giovani impegnati nell'associazionismo che hanno scelto di non delegare più, di documentarsi e confrontarsi non con chi ha già governato ma con la gente, per costruire un programma concreto e sostenibile».
Michele Poli, Presidente di Abbracciamo la Città, ha introdotto il suo movimento che «si affaccia per la prima volta in politica scegliendo compagni lontani dalle alchimie dei partiti per ripartire dalla famiglia e rimetterla al centro. No a corruzione, voto di scambio, tecniche di marketing, ma mettersi in gioco con competenza, fantasia, creatività e abilità artigianali».
Per Nico Bavaro, Segretario regionale di SI, «Giovinazzo deve riconnettersi con il mondo, deve recuperare l'orgoglio e guardare al futuro che non esiste senza il passato, il presente e una programmazione. Vogliamo restituire dignità alla politica e non cavalcare l'antipolitica». E dopo aver accennato a un Istituto Vittorio Emanuele II «sotto sequestro di qualche delegato» e di «amici favoriti», ha aggiunto: «Dobbiamo essere in grado di rispondere col sorriso agli attacchi che ci arriveranno».
Poi è salito sul palco il candidato sindaco, l'Avv. Daniele de Gennaro, che dopo un ricordo di Guglielmo Minervini e dell'ex Presidente del Consiglio Comunale, Angelo Depalma, ha espresso soddisfazione per il calore degli uomini e delle donne che lo hanno scelto. Ha quindi ripercorso la vicenda dell'ordinanza di ampliamento della discarica, «revocata per la straordinaria mobilitazione della città, di persone che hanno studiato le carte e divulgato.
Ora ci metto la faccia perché certe cose non riaccadano e perché quelle persone comuni possano amministrare la città. Verrà il momento - ha proseguito l'amministrativista - per giudicare l'Amministrazione uscente, confrontando promesse e risultati, e vi assicuro che il risultato è tutt'altro che edificante. Riflettete però sull'assenza di politiche sociali, sul fatto che non avremo una casa di riposo, il che è una vergogna più che un fallimento.
Abbiamo un piano regolatore obsoleto, travolto dalla realtà, che più di quindici anni fa immaginava una città a vocazione industriale, in crescita demografica, e invece tanti giovani sono stati costretti ad andare via; non si è scommesso nemmeno sul turismo visto che le zone costiere sono ancora considerate aree agricole».
E in conclusione di comizio ha assicurato: «Basta poco per rendere la città più ricca, più felice, più bella. Faccio appello ai miei coetanei - è stata la chiosa - affinché regalino un po' del proprio tempo per riscrivere le sorti del paese per il bene dei propri figli e dei più deboli. Perché si possa dire "resto a Giovinazzo, voglio vivere qui"».
La presentazione è avvenuta ieri sera in piazza Vittorio Emanuele II, davanti alla Fontana dei Tritoni e alle bandiere della pace, oltre che ai simboli delle formazioni coinvolte. A condurre la serata, parzialmente disturbata dalla pioggerellina, Michele Digiaro.
Il Responsabile della comunicazione di PVA ha parlato di una città divisa dai toni violenti, incapace di convergenze: «Occorre ridare speranza, fiducia nei volti. Con noi ci sono tanti giovani impegnati nell'associazionismo che hanno scelto di non delegare più, di documentarsi e confrontarsi non con chi ha già governato ma con la gente, per costruire un programma concreto e sostenibile».
Michele Poli, Presidente di Abbracciamo la Città, ha introdotto il suo movimento che «si affaccia per la prima volta in politica scegliendo compagni lontani dalle alchimie dei partiti per ripartire dalla famiglia e rimetterla al centro. No a corruzione, voto di scambio, tecniche di marketing, ma mettersi in gioco con competenza, fantasia, creatività e abilità artigianali».
Per Nico Bavaro, Segretario regionale di SI, «Giovinazzo deve riconnettersi con il mondo, deve recuperare l'orgoglio e guardare al futuro che non esiste senza il passato, il presente e una programmazione. Vogliamo restituire dignità alla politica e non cavalcare l'antipolitica». E dopo aver accennato a un Istituto Vittorio Emanuele II «sotto sequestro di qualche delegato» e di «amici favoriti», ha aggiunto: «Dobbiamo essere in grado di rispondere col sorriso agli attacchi che ci arriveranno».
Poi è salito sul palco il candidato sindaco, l'Avv. Daniele de Gennaro, che dopo un ricordo di Guglielmo Minervini e dell'ex Presidente del Consiglio Comunale, Angelo Depalma, ha espresso soddisfazione per il calore degli uomini e delle donne che lo hanno scelto. Ha quindi ripercorso la vicenda dell'ordinanza di ampliamento della discarica, «revocata per la straordinaria mobilitazione della città, di persone che hanno studiato le carte e divulgato.
Ora ci metto la faccia perché certe cose non riaccadano e perché quelle persone comuni possano amministrare la città. Verrà il momento - ha proseguito l'amministrativista - per giudicare l'Amministrazione uscente, confrontando promesse e risultati, e vi assicuro che il risultato è tutt'altro che edificante. Riflettete però sull'assenza di politiche sociali, sul fatto che non avremo una casa di riposo, il che è una vergogna più che un fallimento.
Abbiamo un piano regolatore obsoleto, travolto dalla realtà, che più di quindici anni fa immaginava una città a vocazione industriale, in crescita demografica, e invece tanti giovani sono stati costretti ad andare via; non si è scommesso nemmeno sul turismo visto che le zone costiere sono ancora considerate aree agricole».
E in conclusione di comizio ha assicurato: «Basta poco per rendere la città più ricca, più felice, più bella. Faccio appello ai miei coetanei - è stata la chiosa - affinché regalino un po' del proprio tempo per riscrivere le sorti del paese per il bene dei propri figli e dei più deboli. Perché si possa dire "resto a Giovinazzo, voglio vivere qui"».