Come tradizione vuole
Ieri giornata dedicata agli altarini in onore di San Giuseppe
domenica 20 marzo 2016
11.39
Capannelli di gente fino a tarda ora, tanta preghiera, momenti di riflessione comune ed aggregazione. La giornata del 19 marzo è da tempo immemore dedicata all'allestimento degli altarini devozionali in onore di San Giuseppe ed è una solennità assai sentita dai giovinazzesi.
Ieri, poi, la coincidenza con la processione dell'Addolorata, andata in scena con 24 ore di ritardo a causa del tempo, ha reso ancor più suggestivi alcuni momenti, come il passaggio del simulacro in via Marziani. Intere famiglie hanno allestito altari caratterizzati da una statua di San Giuseppe, padre per eccellenza, teli bianchi e meravigliosi fiori. E poi, come vuole la lunghissima tradizione di questa ricorrenza, hanno offerto a conoscenti, amici o semplici devoti, taralli e pane a treccia, tipici simboli di tanti 19 marzo giovinazzesi.
Belli quelli storici in via Crocifisso, in via Marziani, allestito dalla famiglia Cannato, quello dei Ditillo-Amoia in via Piscitelli, che è stato anche tra gli ultimi a chiudere a tardissima ora e dove abbiamo anche incrociato il Sindaco, Tommaso Depalma, ed uno dei più visitati, preparato dalla famiglia Nacci in via Sottotenente De Ceglie.
La magia di strade silenziose con tanta gente che si è fermata anche solo un momento in preghiera, si è rinnovata anche quest'anno, grazie ad una serata umida ma stellata. Giovinazzo ha di nuovo reso omaggio a San Giuseppe, simbolo di grandissimo amore, unendo la fede alla devozione ed al folklore popolare. Tutto secondo i pieni. Tutto come tradizione vuole.
Ieri, poi, la coincidenza con la processione dell'Addolorata, andata in scena con 24 ore di ritardo a causa del tempo, ha reso ancor più suggestivi alcuni momenti, come il passaggio del simulacro in via Marziani. Intere famiglie hanno allestito altari caratterizzati da una statua di San Giuseppe, padre per eccellenza, teli bianchi e meravigliosi fiori. E poi, come vuole la lunghissima tradizione di questa ricorrenza, hanno offerto a conoscenti, amici o semplici devoti, taralli e pane a treccia, tipici simboli di tanti 19 marzo giovinazzesi.
Belli quelli storici in via Crocifisso, in via Marziani, allestito dalla famiglia Cannato, quello dei Ditillo-Amoia in via Piscitelli, che è stato anche tra gli ultimi a chiudere a tardissima ora e dove abbiamo anche incrociato il Sindaco, Tommaso Depalma, ed uno dei più visitati, preparato dalla famiglia Nacci in via Sottotenente De Ceglie.
La magia di strade silenziose con tanta gente che si è fermata anche solo un momento in preghiera, si è rinnovata anche quest'anno, grazie ad una serata umida ma stellata. Giovinazzo ha di nuovo reso omaggio a San Giuseppe, simbolo di grandissimo amore, unendo la fede alla devozione ed al folklore popolare. Tutto secondo i pieni. Tutto come tradizione vuole.