Codice Etico su raccolta differenziata, l'Osservatorio rilancia
Dal coordinamento: «Silenzio seguito alla nostra proposta. Aperti a miglioramenti»
venerdì 24 febbraio 2017
14.00
Procedure per l'assunzione di personale addetto alla raccolta differenziata porta a porta, trasparenza, impegno a non trasgredire la normativa vigente in fatto di corruzione e rapporti tra pubblica amministrazione e privati.
Torna a battere sul Codice Etico l'Osservatorio per la Legalità e per ila difesa del Bene Comune. Lo fa attraverso un comunicato che rilancia l'idea e sottolinea il silenzio degli amministratori.
«Nei giorni scorsi - si legge nella nota - come Osservatorio per la Legalità e per la difesa del Bene Comune abbiamo chiesto a tutte le forze politiche cittadine e al soggetto gestore dei servizi di igiene urbana e raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta di sottoscrivere un Codice Etico che regolamentasse le procedure di assunzione di nuovo personale. Ciò, al fine di allontanare la tentazione, facile in periodo pre-elettorale, di sfruttare l'occasione e creare corsie preferenziali per parenti e/o amici degli amici, nonché per scongiurare il rischio di infiltrazioni di frange malavitose, così come recentemente accaduto in molte altre realtà cittadine a noi vicine e documentato da articoli giornalistici».
Poi la spiegazione dell'obiettivo primario : «In sintesi - evidenziano - un impegno pubblico da parte di tutti per trovare finalmente forme di trasparenza, giustizia sociale, uguaglianza e pari opportunità per tutti i cittadini alla ricerca di un lavoro, nonché per evitare che la nostra città torni agli onori della cronaca per tristi vicende di voto di scambio, ancorché nepotismo e clientelismo. Considerato il silenzio seguito alla nostra proposta, prendiamo atto che tante fra le parti in causa e le forze cittadine non rilevano tale necessità poiché probabilmente ritengono che i rischi summenzionati non sussistano. Ne siamo felici, anche se non del tutto convinti».
L'Osservatorio punta anche sulla pubblicità di una eventuale firma, fondamentale per tracciare la strada come esempio da fornire alla cittadinanza: «Ad ogni modo - scrivono -, avremmo preferito che il gesto della firma del Codice Etico, per il suo alto valore simbolico, fosse comunque espletato in forma pubblica, anche per dare un segnale alla cittadinanza di grande attenzione istituzionale al problema della legalità nel nostro paese. Convinti di ciò, pertanto, reiteriamo l'invito al Sindaco, all'Amministrazione comunale, alla ditta appaltatrice ed ai rappresentanti delle liste che intendono proporsi alle prossime elezioni amministrative, a voler considerare la possibilità di sottoscrivere il Codice Etico proposto.
L'auspicio - si legge - è che di tale iniziativa si faccia promotrice la stessa Amministrazione comunale, attraverso una convocazione a Palazzo di Città di tutte le parti interessate per la firma del documento in forma ufficiale. Nel frattempo, invitiamo comunque tutti i soggetti su richiamati a manifestare pubblicamente, nelle forme che preferiranno (dichiarazioni su giornali locali, post su siti ufficiali delle liste, contatto diretto con l'Osservatorio, ecc.), l'intenzione di voler firmare il Codice Etico proposto, che resta comunque aperto ad ulteriori contributi migliorativi.
Con tutti essi - è la sottolineatura conclusiva -, in assenza di iniziative dell'Amministrazione, concorderemo le modalità opportune per ufficializzare l'evento».
Torna a battere sul Codice Etico l'Osservatorio per la Legalità e per ila difesa del Bene Comune. Lo fa attraverso un comunicato che rilancia l'idea e sottolinea il silenzio degli amministratori.
«Nei giorni scorsi - si legge nella nota - come Osservatorio per la Legalità e per la difesa del Bene Comune abbiamo chiesto a tutte le forze politiche cittadine e al soggetto gestore dei servizi di igiene urbana e raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta di sottoscrivere un Codice Etico che regolamentasse le procedure di assunzione di nuovo personale. Ciò, al fine di allontanare la tentazione, facile in periodo pre-elettorale, di sfruttare l'occasione e creare corsie preferenziali per parenti e/o amici degli amici, nonché per scongiurare il rischio di infiltrazioni di frange malavitose, così come recentemente accaduto in molte altre realtà cittadine a noi vicine e documentato da articoli giornalistici».
Poi la spiegazione dell'obiettivo primario : «In sintesi - evidenziano - un impegno pubblico da parte di tutti per trovare finalmente forme di trasparenza, giustizia sociale, uguaglianza e pari opportunità per tutti i cittadini alla ricerca di un lavoro, nonché per evitare che la nostra città torni agli onori della cronaca per tristi vicende di voto di scambio, ancorché nepotismo e clientelismo. Considerato il silenzio seguito alla nostra proposta, prendiamo atto che tante fra le parti in causa e le forze cittadine non rilevano tale necessità poiché probabilmente ritengono che i rischi summenzionati non sussistano. Ne siamo felici, anche se non del tutto convinti».
L'Osservatorio punta anche sulla pubblicità di una eventuale firma, fondamentale per tracciare la strada come esempio da fornire alla cittadinanza: «Ad ogni modo - scrivono -, avremmo preferito che il gesto della firma del Codice Etico, per il suo alto valore simbolico, fosse comunque espletato in forma pubblica, anche per dare un segnale alla cittadinanza di grande attenzione istituzionale al problema della legalità nel nostro paese. Convinti di ciò, pertanto, reiteriamo l'invito al Sindaco, all'Amministrazione comunale, alla ditta appaltatrice ed ai rappresentanti delle liste che intendono proporsi alle prossime elezioni amministrative, a voler considerare la possibilità di sottoscrivere il Codice Etico proposto.
L'auspicio - si legge - è che di tale iniziativa si faccia promotrice la stessa Amministrazione comunale, attraverso una convocazione a Palazzo di Città di tutte le parti interessate per la firma del documento in forma ufficiale. Nel frattempo, invitiamo comunque tutti i soggetti su richiamati a manifestare pubblicamente, nelle forme che preferiranno (dichiarazioni su giornali locali, post su siti ufficiali delle liste, contatto diretto con l'Osservatorio, ecc.), l'intenzione di voler firmare il Codice Etico proposto, che resta comunque aperto ad ulteriori contributi migliorativi.
Con tutti essi - è la sottolineatura conclusiva -, in assenza di iniziative dell'Amministrazione, concorderemo le modalità opportune per ufficializzare l'evento».