Cimitero e Centrale Unica di Committenza: il Consiglio approva
Ieri la seduta che ha sancito due passaggi importanti per Giovinazzo
giovedì 14 gennaio 2016
13.28
Il Consiglio Comunale tenutosi ieri sera, 13 gennaio, passerà alla storia, forse, come l'Assise che ha sancito la fine dell'annosa questione relativa all'ampliamento del cimitero comunale. L'Assise ha infatti approvato a maggioranza, con astensione dell'opposizione in Aula, la procedura espropriativa dell'area.
Sin dall'aprile 2005, infatti, con Delibera del Consiglio stesso, il Comune di Giovinazzo aveva approvato il progetto esecutivo di allargamento della superficie cimiteriale. Senza addentrarci nella particolare gestione dell'area voluta dalla precedente Amministrazione, quella zona era tornata alle ribalta delle cronache con il Decreto n. 4 del 21 novembre 2012, quando Tommaso Depalma era già subentrato ad Antonello Natalicchio, con cui l'Ente di piazza Vittorio Emanuele II aveva disposto l'esproprio di una parte dell'area (5.027 metri quadrati su 9.219) complessivi.
Vi è stato poi un ricorso di un cittadino, al quale il Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia, nel febbraio 2015 (con sentenza depositata in cancelleria il 12 marzo 2015), ha dato ragione. Tuttavia nella sentenza, lo stesso organo giudicante aveva indicato una via per non incorrere in inconvenienti come lo spostamento delle salme. «L'unico rimedio esperibile - scriveva la Corte - è quello di cui all'art 42 bis del D.P.R. 8 giugno 2001, n.237, che disciplina le modalità attraverso le quali, a fronte di un'utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di pubblico interesse, è possibile per la Pubblica Amministrazione, previa valutazione discrezionale e ponderazione degli interessi in conflitto, pervenire ad un'acquisizione non retroattiva della titolarità del bene al suo patrimonio indisponibile».
Quell'articolo del Titolo II del Testo Unico sulle espropriazioni di pubblica utilità, infatti, indica come il Comune potesse agire dando un congruo indennizzo al proprietario legittimo dell'area, ponendo fine, di fatto, alla questione circa la sua gestione "sine titulo". Ed è ciò che è accaduto ieri sera in Consiglio Comunale, ribadito con soddisfazione dal Sindaco, Tommaso Depalma, attraverso i social network.
Ieri è stata anche la serata in cui è stato approvato, sempre a maggioranza, lo schema di convenzione per la cosiddetta Centrale Unica di Committenza per «la disciplina della gestione in forma associata tra i Comuni di Bitonto, Corato, Giovinazzo e Ruvo di Puglia, della funzione e delle attività di acquisizione di lavori, servizi e beni». In sostanza i Comuni si consorziano, con Bitonto capofila, in questi settori, al fine di trarre vantaggi nei tempi relativi alle procedure e risparmio per le casse comunali al tempo stesso. Proprio Bitonto era stata la prima delle quattro città ad approvare in Consiglio Comunale questo schema, il 30 dicembre scorso.
Ora la palla passa a Ruvo di Puglia e Corato, senza dimenticare, però, che la Centrale Unica di Committenza resta aperta all'adesione di altri Comuni del circondario.
Sin dall'aprile 2005, infatti, con Delibera del Consiglio stesso, il Comune di Giovinazzo aveva approvato il progetto esecutivo di allargamento della superficie cimiteriale. Senza addentrarci nella particolare gestione dell'area voluta dalla precedente Amministrazione, quella zona era tornata alle ribalta delle cronache con il Decreto n. 4 del 21 novembre 2012, quando Tommaso Depalma era già subentrato ad Antonello Natalicchio, con cui l'Ente di piazza Vittorio Emanuele II aveva disposto l'esproprio di una parte dell'area (5.027 metri quadrati su 9.219) complessivi.
Vi è stato poi un ricorso di un cittadino, al quale il Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia, nel febbraio 2015 (con sentenza depositata in cancelleria il 12 marzo 2015), ha dato ragione. Tuttavia nella sentenza, lo stesso organo giudicante aveva indicato una via per non incorrere in inconvenienti come lo spostamento delle salme. «L'unico rimedio esperibile - scriveva la Corte - è quello di cui all'art 42 bis del D.P.R. 8 giugno 2001, n.237, che disciplina le modalità attraverso le quali, a fronte di un'utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di pubblico interesse, è possibile per la Pubblica Amministrazione, previa valutazione discrezionale e ponderazione degli interessi in conflitto, pervenire ad un'acquisizione non retroattiva della titolarità del bene al suo patrimonio indisponibile».
Quell'articolo del Titolo II del Testo Unico sulle espropriazioni di pubblica utilità, infatti, indica come il Comune potesse agire dando un congruo indennizzo al proprietario legittimo dell'area, ponendo fine, di fatto, alla questione circa la sua gestione "sine titulo". Ed è ciò che è accaduto ieri sera in Consiglio Comunale, ribadito con soddisfazione dal Sindaco, Tommaso Depalma, attraverso i social network.
Ieri è stata anche la serata in cui è stato approvato, sempre a maggioranza, lo schema di convenzione per la cosiddetta Centrale Unica di Committenza per «la disciplina della gestione in forma associata tra i Comuni di Bitonto, Corato, Giovinazzo e Ruvo di Puglia, della funzione e delle attività di acquisizione di lavori, servizi e beni». In sostanza i Comuni si consorziano, con Bitonto capofila, in questi settori, al fine di trarre vantaggi nei tempi relativi alle procedure e risparmio per le casse comunali al tempo stesso. Proprio Bitonto era stata la prima delle quattro città ad approvare in Consiglio Comunale questo schema, il 30 dicembre scorso.
Ora la palla passa a Ruvo di Puglia e Corato, senza dimenticare, però, che la Centrale Unica di Committenza resta aperta all'adesione di altri Comuni del circondario.