Cimitero, Depalma replica a Natalicchio
In una nota ufficiale il primo cittadino risponde al Consigliere del Partito Democratico
venerdì 26 luglio 2019
Vi proponiamo integralmente il comunicato stampa tramite cui il Sindaco, Tommaso Depalma, a nome dell'Amministrazione comunale controreplica all'intervista rilasciataci sulle vicende legate al cimitero comunale, dal Consiglieri del Partito Democratico, Antonello Natalicchio.
«A seguito dell'intervista del Consigliere Natalicchio, mi preme replicare onde ristabilire la verità dei fatti sull'ampliamento del cimitero supportata dai documenti qui allegati.
Il debito fuori bilancio per l'ampliamento del cimitero si è generato per l'esproprio del terreno dove sorge attualmente la nuova zona della necropoli. Il Comune avrebbe dovuto notificare al signor T. il decreto di esproprio entro il 28 aprile 2010, ossia entro i 5 anni dall'approvazione della delibera di Consiglio comunale n. 26 del 28 aprile 2005 quando fu approvato l'ampliamento del cimitero e si dichiarò la pubblica utilità dell'opera.
Questo lo dice in modo chiaro il Tar con sentenza 405 del 12 marzo 2015 (FOTO 1).
La vicenda è nata durante l'Amministrazione Natalicchio (aprile 2005) e si doveva concludere ad aprile 2010, ossia sempre durante il mandato del sindaco Natalicchio. Come fa il Consigliere a scaricare le colpe ai sindaci precedenti Iannone e Illuzzi? Le date, in modo incontrovertibile, inchiodano Natalicchio alle sue responsabilità.
Dal 28 aprile 2010 l'occupazione del suolo del sig. T. da parte del Comune è divenuta illegittima e per tale occupazione, sine titulo, abbiamo anche pagato i danni. Sulle serre costruite dal signor T. mi preme inoltre chiarire che una nota della Soprintendenza a noi pervenuta il 1 agosto 2014 ci segnalava l'eventuale assenza di autorizzazione paesaggistica sulle serre del signor T. Girai la nota all'Ufficio Tecnico perché la questione fosse affrontata.
Tuttavia, quando si avviò il procedimento per l'emanazione del provvedimento acquisitivo dell'area, unica soluzione per regolarizzare l'ampliamento del cimitero sul suolo del sig. T., fu lo stesso dirigente del Patrimonio a segnalarmi con una sua relazione che "A parere dello scrivente, dalla documentazione in atti, appare evidente che il contenimento dell'ampliamento del cimiteriale, rispetto alle aree individuate con provvedimento di C.C n. 116 del 27/12/1999, la riduzione della fascia di rispetto cimiteriale ed i provvedimenti autorizzativi finalizzati a consentire al sig. T. la realizzazione di serre in acciaio e vetro su aree prima interessate dall'ampliamento cimiteriale e successivamente escluse, siano stati sottoposti alla condizione, non verificatasi, di addivenire ad una cessione volontaria" (FOTO 2).
Il che significa che il permesso di costruire al sig. T. era stato rilasciato a condizione che si formalizzasse l'accordo per la cessione volontaria del suolo. Accordo che però non fu mai formalizzato come ha evidenziato lo stesso TAR! Certo è singolare che a distanza di 10 anni si scriva al sindaco mettendolo a conoscenza che un permesso di costruire era stato rilasciato "a condizione che".
Ed è alquanto singolare come il Consiglio comunale dell'epoca abbia approvato il 10 marzo 2005 il progetto di realizzazione delle serre superando il vincolo paesaggistico facendo leva addirittura su un Regio Decreto del 1934! Ma nel 2005 era in vigore il Codice Urbani (approvato a gennaio 2004 e vigente dal maggio 2004) che se preso in considerazione non penso avesse potuto consentire tale costruzione (FOTO 3).
Questo passaggio è cristallizzato in ultimo dalla sentenza della Corte di Appello che ha certificato il valore dell'indennità da corrispondere al sig. Tricarico. Tale sentenza recita che "I suoli in oggetto, in quanto tipizzati a Verde Pubblico Urbano, risulterebbero astrattamente (e limitatamente) edificatori, ma, ricadendo in area di rispetto cimiteriale (oltre che nella fascia costiera oggetto di tutela ai sensi del D. Lgs. 42/2004) sono soggetti alle limitazioni definite dalle specifiche norme sopra riportate. Pertanto esse sono sottoposte a vincolo di in edificabilità assoluta" (FOTO 4).
I documenti riportano in modo veritiero una vicenda assurda le cui responsabilità appartengono a chi ha amministrato tra il 2005 e il 2010, anni in cui si è dipanata questa incredibile storia di pessima gestione.
Ricapitolando. Nel 2005 l'Amministrazione Natalicchio decide di espropriare il suolo di T. per ampliare il cimitero. Si crede di aver raggiunto un accordo di cessione volontaria e su questa "credenza- condizione" si rilascia un permesso di costruire in un'area vincolata dal Codice Urbani (assoluta inedificabilità). Nel frattempo, per ben 5 anni dall'approvazione del Consiglio comunale dell'ampliamento del cimitero, il Comune non emana il decreto di esproprio! 10 anni dopo, nel 2015, si scopre che la cessione volontaria non è stata mai formalizzata (!), che le serre non hanno un titolo abilitativo valido e che comunque l'area rimane area vincolata!
Nel frattempo il Comune dovrebbe pagare i danni al sig. T. per l'occupazione indebita da aprile 2010 in poi. Di tutto questo gran pasticcio, e del danno arrecato alla nostra città, non si possono cercare i colpevoli tra chi è stato eletto anni dopo queste assurde vicende».
«A seguito dell'intervista del Consigliere Natalicchio, mi preme replicare onde ristabilire la verità dei fatti sull'ampliamento del cimitero supportata dai documenti qui allegati.
Il debito fuori bilancio per l'ampliamento del cimitero si è generato per l'esproprio del terreno dove sorge attualmente la nuova zona della necropoli. Il Comune avrebbe dovuto notificare al signor T. il decreto di esproprio entro il 28 aprile 2010, ossia entro i 5 anni dall'approvazione della delibera di Consiglio comunale n. 26 del 28 aprile 2005 quando fu approvato l'ampliamento del cimitero e si dichiarò la pubblica utilità dell'opera.
Questo lo dice in modo chiaro il Tar con sentenza 405 del 12 marzo 2015 (FOTO 1).
La vicenda è nata durante l'Amministrazione Natalicchio (aprile 2005) e si doveva concludere ad aprile 2010, ossia sempre durante il mandato del sindaco Natalicchio. Come fa il Consigliere a scaricare le colpe ai sindaci precedenti Iannone e Illuzzi? Le date, in modo incontrovertibile, inchiodano Natalicchio alle sue responsabilità.
Dal 28 aprile 2010 l'occupazione del suolo del sig. T. da parte del Comune è divenuta illegittima e per tale occupazione, sine titulo, abbiamo anche pagato i danni. Sulle serre costruite dal signor T. mi preme inoltre chiarire che una nota della Soprintendenza a noi pervenuta il 1 agosto 2014 ci segnalava l'eventuale assenza di autorizzazione paesaggistica sulle serre del signor T. Girai la nota all'Ufficio Tecnico perché la questione fosse affrontata.
Tuttavia, quando si avviò il procedimento per l'emanazione del provvedimento acquisitivo dell'area, unica soluzione per regolarizzare l'ampliamento del cimitero sul suolo del sig. T., fu lo stesso dirigente del Patrimonio a segnalarmi con una sua relazione che "A parere dello scrivente, dalla documentazione in atti, appare evidente che il contenimento dell'ampliamento del cimiteriale, rispetto alle aree individuate con provvedimento di C.C n. 116 del 27/12/1999, la riduzione della fascia di rispetto cimiteriale ed i provvedimenti autorizzativi finalizzati a consentire al sig. T. la realizzazione di serre in acciaio e vetro su aree prima interessate dall'ampliamento cimiteriale e successivamente escluse, siano stati sottoposti alla condizione, non verificatasi, di addivenire ad una cessione volontaria" (FOTO 2).
Il che significa che il permesso di costruire al sig. T. era stato rilasciato a condizione che si formalizzasse l'accordo per la cessione volontaria del suolo. Accordo che però non fu mai formalizzato come ha evidenziato lo stesso TAR! Certo è singolare che a distanza di 10 anni si scriva al sindaco mettendolo a conoscenza che un permesso di costruire era stato rilasciato "a condizione che".
Ed è alquanto singolare come il Consiglio comunale dell'epoca abbia approvato il 10 marzo 2005 il progetto di realizzazione delle serre superando il vincolo paesaggistico facendo leva addirittura su un Regio Decreto del 1934! Ma nel 2005 era in vigore il Codice Urbani (approvato a gennaio 2004 e vigente dal maggio 2004) che se preso in considerazione non penso avesse potuto consentire tale costruzione (FOTO 3).
Questo passaggio è cristallizzato in ultimo dalla sentenza della Corte di Appello che ha certificato il valore dell'indennità da corrispondere al sig. Tricarico. Tale sentenza recita che "I suoli in oggetto, in quanto tipizzati a Verde Pubblico Urbano, risulterebbero astrattamente (e limitatamente) edificatori, ma, ricadendo in area di rispetto cimiteriale (oltre che nella fascia costiera oggetto di tutela ai sensi del D. Lgs. 42/2004) sono soggetti alle limitazioni definite dalle specifiche norme sopra riportate. Pertanto esse sono sottoposte a vincolo di in edificabilità assoluta" (FOTO 4).
I documenti riportano in modo veritiero una vicenda assurda le cui responsabilità appartengono a chi ha amministrato tra il 2005 e il 2010, anni in cui si è dipanata questa incredibile storia di pessima gestione.
Ricapitolando. Nel 2005 l'Amministrazione Natalicchio decide di espropriare il suolo di T. per ampliare il cimitero. Si crede di aver raggiunto un accordo di cessione volontaria e su questa "credenza- condizione" si rilascia un permesso di costruire in un'area vincolata dal Codice Urbani (assoluta inedificabilità). Nel frattempo, per ben 5 anni dall'approvazione del Consiglio comunale dell'ampliamento del cimitero, il Comune non emana il decreto di esproprio! 10 anni dopo, nel 2015, si scopre che la cessione volontaria non è stata mai formalizzata (!), che le serre non hanno un titolo abilitativo valido e che comunque l'area rimane area vincolata!
Nel frattempo il Comune dovrebbe pagare i danni al sig. T. per l'occupazione indebita da aprile 2010 in poi. Di tutto questo gran pasticcio, e del danno arrecato alla nostra città, non si possono cercare i colpevoli tra chi è stato eletto anni dopo queste assurde vicende».