Cimitero Comunale pieno, una nota dell'Osservatorio per la Legalità ed il Bene Comune
Sotto accusa l'attività dell'Amministrazione Depalma
venerdì 5 agosto 2016
13.30
Il Cimitero Comunale avrebbe esaurito i posti, almeno quelli sotto terra. La notizia era trapelata nei giorni scorsi ed aveva animato le discussioni in paese. Ora giunge una nota dell'Osservatorio per la Legalità e per la Difesa del Bene Comune.
«Mentre la città, ed in particolar modo la sua classe politica, è occupata nella querelle circa la realizzazione (o meno) del Corteo Storico - scrivono dal coordinamento guidato da Vincenzo Castrignano -, peraltro caratterizzata da una insopportabile violenza verbale, la situazione del Cimitero Comunale è al collasso».
Tutto questo sarebbe, secondo gli osservatori, «certificato dalla deliberazione di Giunta Comunale n. 111 del 14 luglio 2016, di Annullamento d'ufficio in autotutela della delibera di Giunta Comunale del 26 agosto 2013 n. 180, ad oggetto "esecuzione del progetto del completamento delle zone VI e VII dell'ampliamento del cimitero comunale e autorizzazione alla proroga del contratto di servizi integrati, Rep. n. 1903 del 15.3.2007 stipulato con la società Italstudi s.r.l. di Roma". Ed infatti, da tale provvedimento amministrativo si apprende che tutti i campi di inumazione presenti nel Cimitero Comunale sono saturi e/o inutilizzabili e che, conseguentemente, non può darsi corso alla inumazione (sepoltura in terra) di alcuna salma».
«Si tratta di una situazione gravissima - denunciano - che viola apertamente le disposizioni del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria (D.P.R. n. 285/1990), il quale prevede che ogni Comune debba essere dotato di un cimitero con un reparto di inumazione operativo. È evidente che tale incresciosa situazione abbia radici lontane - spiegano -, considerato che il contratto per l'ampliamento del cimitero intercorso tra il Comune di Giovinazzo e la società Italstudi s.r.l. risulta sottoscritto nell'anno 2007, vale a dire oltre nove anni fa. Tuttavia, quel che più interessa evidenziare - ribadiscono - è che una inadeguata politica gestionale del problema, perpetrata in tutti questi anni, alla fine ha portato al sopra descritto gravissimo stato di emergenza, per cui adesso è leso persino il sacrosanto diritto all'inumazione!»
Infine la presa di posizione, tanto netta quanto preoccupata: «L'Osservatorio per la Legalità e per la Difesa del Bene Comune non può, inoltre, fare a meno di rilevare che dalla deliberazione n. 111/2016 e dalla documentazione ivi allegata emergono quantomeno altri due aspetti a dir poco problematici e meritevoli di chiarimenti. Il primo attiene ad un profilo squisitamente economico, atteso che la società ItalStudi s.r.l. afferma di vantare nei confronti del Comune di Giovinazzo un ingente diritto di credito, pari ad Euro 941.424,55 (fattura n. 104 del 26 novembre 2014), oltre interessi ed eventuali risarcimenti rivenienti dall'annullamento in autotutela disposto con delibera n. 111/2014. Il secondo - ricordano ancora - riguarda il non meno importante profilo procedurale, posto che la deliberazione n. 111/2016 risulta essere stata adottata dalla Giunta Comunale, forse per la prima volta nella vita istituzionale del Comune di Giovinazzo, nonostante il dirigente del competente Settore Patrimonio ed Affari Istituzionali avesse espresso un parere di regolarità tecnica negativo sulla proposta di deliberazione. L'Osservatorio per la Legalità e per la Difesa del Bene Comune, preoccupato per la gravità della situazione, seguirà con la consueta attenzione l'evolversi di questa dolorosa vicenda».
Al Comune di Giovinazzo, se sarà ritenuto opportuno, la possibilità di replicare fornendo le necessarie spiegazioni.
«Mentre la città, ed in particolar modo la sua classe politica, è occupata nella querelle circa la realizzazione (o meno) del Corteo Storico - scrivono dal coordinamento guidato da Vincenzo Castrignano -, peraltro caratterizzata da una insopportabile violenza verbale, la situazione del Cimitero Comunale è al collasso».
Tutto questo sarebbe, secondo gli osservatori, «certificato dalla deliberazione di Giunta Comunale n. 111 del 14 luglio 2016, di Annullamento d'ufficio in autotutela della delibera di Giunta Comunale del 26 agosto 2013 n. 180, ad oggetto "esecuzione del progetto del completamento delle zone VI e VII dell'ampliamento del cimitero comunale e autorizzazione alla proroga del contratto di servizi integrati, Rep. n. 1903 del 15.3.2007 stipulato con la società Italstudi s.r.l. di Roma". Ed infatti, da tale provvedimento amministrativo si apprende che tutti i campi di inumazione presenti nel Cimitero Comunale sono saturi e/o inutilizzabili e che, conseguentemente, non può darsi corso alla inumazione (sepoltura in terra) di alcuna salma».
«Si tratta di una situazione gravissima - denunciano - che viola apertamente le disposizioni del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria (D.P.R. n. 285/1990), il quale prevede che ogni Comune debba essere dotato di un cimitero con un reparto di inumazione operativo. È evidente che tale incresciosa situazione abbia radici lontane - spiegano -, considerato che il contratto per l'ampliamento del cimitero intercorso tra il Comune di Giovinazzo e la società Italstudi s.r.l. risulta sottoscritto nell'anno 2007, vale a dire oltre nove anni fa. Tuttavia, quel che più interessa evidenziare - ribadiscono - è che una inadeguata politica gestionale del problema, perpetrata in tutti questi anni, alla fine ha portato al sopra descritto gravissimo stato di emergenza, per cui adesso è leso persino il sacrosanto diritto all'inumazione!»
Infine la presa di posizione, tanto netta quanto preoccupata: «L'Osservatorio per la Legalità e per la Difesa del Bene Comune non può, inoltre, fare a meno di rilevare che dalla deliberazione n. 111/2016 e dalla documentazione ivi allegata emergono quantomeno altri due aspetti a dir poco problematici e meritevoli di chiarimenti. Il primo attiene ad un profilo squisitamente economico, atteso che la società ItalStudi s.r.l. afferma di vantare nei confronti del Comune di Giovinazzo un ingente diritto di credito, pari ad Euro 941.424,55 (fattura n. 104 del 26 novembre 2014), oltre interessi ed eventuali risarcimenti rivenienti dall'annullamento in autotutela disposto con delibera n. 111/2014. Il secondo - ricordano ancora - riguarda il non meno importante profilo procedurale, posto che la deliberazione n. 111/2016 risulta essere stata adottata dalla Giunta Comunale, forse per la prima volta nella vita istituzionale del Comune di Giovinazzo, nonostante il dirigente del competente Settore Patrimonio ed Affari Istituzionali avesse espresso un parere di regolarità tecnica negativo sulla proposta di deliberazione. L'Osservatorio per la Legalità e per la Difesa del Bene Comune, preoccupato per la gravità della situazione, seguirà con la consueta attenzione l'evolversi di questa dolorosa vicenda».
Al Comune di Giovinazzo, se sarà ritenuto opportuno, la possibilità di replicare fornendo le necessarie spiegazioni.