Ciclovia Giovinazzo-Santo Spirito: PVA rintuzza Sollecito
Nuova replica al Vicesindaco sulla vicenda dei controlli ministeriali
mercoledì 4 luglio 2018
05.00
Continua il botta e risposta a distanza tra amministratori ed opposizioni sulla ciclovia Giovinazzo-Santo Spirito.
Dopo la replica del Vicesindaco, in cui Michele Sollecito, intervenuto dopo l'intervista rilasciataci dal Consigliere Daniele de Gennaro, aveva reso pubblico che il ricorso presentato da PrimaVera Alternativa era stato respinto dal Ministero, il partito di minoranza ha voluto rispondere piccato, riportando la discussione sulle modifiche mai effettuate all'opera così come richiesto proprio dalle indagini ministeriali.
In sostanza, per PVA si vorrebbe spostare il tiro dalle risposte inevase dall'Amministrazione comunale. Perciò il direttivo attacca in un comunicato stampa: «C'è da restare basiti - scrivono - nel constatare la "trasformazione" dell'alfiere della "trasparenza" e della "legalità" della nostra Amministrazione comunale, il vicesindaco dott. Sollecito.
Il ViceSindaco, infatti - continua la nota -, dopo aver tenuto nascosta per mesi alla cittadinanza la relazione degli Ispettori del Ministero dei Trasporti (alla faccia della trasparenza e della democrazia partecipata!), scavalcando il competente assessore ai Lavori Pubblici Depalo, solo dopo che PrimaVera Alternativa ha reso pubblico il fattaccio, si mette ora a disquisire della "Salerno – Reggio Calabria delle piste ciclabili": la Giovinazzo – Santo Spirito. E lo fa, anche nel peggior modo possibile! Si appella a cavilli, a marche da bollo, e non si degna minimamente di entrare invece nel merito delle questioni da noi contestate, che si basano, ricordiamolo, su palesi irregolarità alle norme del Codice della Strada, certificate dagli stessi Ispettori del Ministero dei Trasporti».
Quali siano questi punti, PVA lo chiarisce subito: inadeguatezza di quel tratto di strada al transito di bus e mezzi pesanti; illegittimo spostamento dei confini del centro abitato sino al confine nord di Santo Spirito, pur in assenza di un "raggruppamento continuo" di edifici; apertura al traffico della pista ciclabile in assenza di una Ordinanza del Comune che ne disciplini la circolazione; irregolarità delle fermate dei mezzi pubblici, nonostante le decine di migliaia di euro spesi per i lavori di implementazione.
Tutto documentabile, sostengono da PVA, con la relazione ministeriale datata 28 novembre 2017.
Ed allora il gruppo guidato da presidente Girolamo Capurso punta il dito nuovamente contro Michele Sollecito per la sua risposta: «Perché allora il dott. Sollecito - si legge - , anziché sviare, non contesta nel merito tali rilevi e non risponde ad essi con chiari riferimenti legislativi o argomentazioni tecniche? Ai cittadini, crediamo, interessi di più sapere qual è la verità sulla questione e quali siano i motivi perché quella strada non riesce ancora, a distanza di anni, a ricevere dagli uffici comunali tutte le autorizzazioni. Insomma- attaccano da PVA - , ci dica in maniera chiara se la pista ciclabile può essere utilizzata e se tutta la segnaletica è a norma pur in assenza di Ordinanza».
La chiosa è netta, censura il pensiero del Vicesindaco e lo invita a circostanziare i fatti di cui scrive con riferimento al ricorso presentato e poi respinto contro quell'opera: «Le insinuazioni che il Vicesindaco fa poi sugli artefici di quella firma falsa - rimarcano da PVA - da cui sarebbe partito l'esposto al Ministero sono, oltre che gratuite, subdole ed infamanti. Se lui è abituato a queste pratiche nella sua maggioranza, sappia invece che questo stile è del tutto estraneo a PrimaVera Alternativa. Noi ci mettiamo sempre la faccia! La storia di questo anno di amministrazione lo dimostra ampiamente.
Perciò - conclude la missiva - gli rispondiamo con le sue stesse affermazioni: se ha elementi concreti per lanciare quelle accuse, faccia nomi e cognomi. Altrimenti taccia!».
Dopo la replica del Vicesindaco, in cui Michele Sollecito, intervenuto dopo l'intervista rilasciataci dal Consigliere Daniele de Gennaro, aveva reso pubblico che il ricorso presentato da PrimaVera Alternativa era stato respinto dal Ministero, il partito di minoranza ha voluto rispondere piccato, riportando la discussione sulle modifiche mai effettuate all'opera così come richiesto proprio dalle indagini ministeriali.
In sostanza, per PVA si vorrebbe spostare il tiro dalle risposte inevase dall'Amministrazione comunale. Perciò il direttivo attacca in un comunicato stampa: «C'è da restare basiti - scrivono - nel constatare la "trasformazione" dell'alfiere della "trasparenza" e della "legalità" della nostra Amministrazione comunale, il vicesindaco dott. Sollecito.
Il ViceSindaco, infatti - continua la nota -, dopo aver tenuto nascosta per mesi alla cittadinanza la relazione degli Ispettori del Ministero dei Trasporti (alla faccia della trasparenza e della democrazia partecipata!), scavalcando il competente assessore ai Lavori Pubblici Depalo, solo dopo che PrimaVera Alternativa ha reso pubblico il fattaccio, si mette ora a disquisire della "Salerno – Reggio Calabria delle piste ciclabili": la Giovinazzo – Santo Spirito. E lo fa, anche nel peggior modo possibile! Si appella a cavilli, a marche da bollo, e non si degna minimamente di entrare invece nel merito delle questioni da noi contestate, che si basano, ricordiamolo, su palesi irregolarità alle norme del Codice della Strada, certificate dagli stessi Ispettori del Ministero dei Trasporti».
Quali siano questi punti, PVA lo chiarisce subito: inadeguatezza di quel tratto di strada al transito di bus e mezzi pesanti; illegittimo spostamento dei confini del centro abitato sino al confine nord di Santo Spirito, pur in assenza di un "raggruppamento continuo" di edifici; apertura al traffico della pista ciclabile in assenza di una Ordinanza del Comune che ne disciplini la circolazione; irregolarità delle fermate dei mezzi pubblici, nonostante le decine di migliaia di euro spesi per i lavori di implementazione.
Tutto documentabile, sostengono da PVA, con la relazione ministeriale datata 28 novembre 2017.
Ed allora il gruppo guidato da presidente Girolamo Capurso punta il dito nuovamente contro Michele Sollecito per la sua risposta: «Perché allora il dott. Sollecito - si legge - , anziché sviare, non contesta nel merito tali rilevi e non risponde ad essi con chiari riferimenti legislativi o argomentazioni tecniche? Ai cittadini, crediamo, interessi di più sapere qual è la verità sulla questione e quali siano i motivi perché quella strada non riesce ancora, a distanza di anni, a ricevere dagli uffici comunali tutte le autorizzazioni. Insomma- attaccano da PVA - , ci dica in maniera chiara se la pista ciclabile può essere utilizzata e se tutta la segnaletica è a norma pur in assenza di Ordinanza».
La chiosa è netta, censura il pensiero del Vicesindaco e lo invita a circostanziare i fatti di cui scrive con riferimento al ricorso presentato e poi respinto contro quell'opera: «Le insinuazioni che il Vicesindaco fa poi sugli artefici di quella firma falsa - rimarcano da PVA - da cui sarebbe partito l'esposto al Ministero sono, oltre che gratuite, subdole ed infamanti. Se lui è abituato a queste pratiche nella sua maggioranza, sappia invece che questo stile è del tutto estraneo a PrimaVera Alternativa. Noi ci mettiamo sempre la faccia! La storia di questo anno di amministrazione lo dimostra ampiamente.
Perciò - conclude la missiva - gli rispondiamo con le sue stesse affermazioni: se ha elementi concreti per lanciare quelle accuse, faccia nomi e cognomi. Altrimenti taccia!».