Ciclovia, arrivano i pali dell'illuminazione
Prosegue a ritmi serrati il cantiere sulla ex 16 Adriatica, ma le polemiche non mancano
martedì 29 dicembre 2015
Ritmi serrati sul cantiere per la realizzazione della ciclovia per Santo Spirito.
Ieri sono arrivati i primi pali che implementeranno l'illuminazione pubblica per la sicurezza lungo la ciclovia stessa. Sono stati già posizionati in due differenti tratti, all'altezza dei Marmi Barbone e poco più a sud.
I lavori per il posizionamento del cordolo protettivo, poi, proseguono in due direzioni differenti: la prima tranche di lavori parte dal curvone in uscita da via Bari e si interrompe all'altezza dell'ex agriturismo Fondaco dei Guelfi. L'altra, invece, inizia dalla comunità di recupero dalle dipendenze, Lorusso-Cipparoli, al confine col territorio del capoluogo, e giunge fin quasi all'Hotel Riva del Sole. Presto si ricongiungeranno. Il motivo di questo doppio cantiere è dovuto allo smantellamento dell'ex stazione di servizio ERG, ormai terminato, e che si trova circa a metà del percorso.
L'appalto, è giusto ricordarlo, era stato assegnato dal Comune di Giovinazzo al Consorzio Stabile Unimed Scarl di Bari, con il ribasso del 51,76% sull'importo dei lavori per complessivi 464.224,38 euro soggetto a ribasso. La ditta ha assicurato nella sua offerta anche un risparmio di tempo di 84 giorni rispetto al cronoprogramma previsto.
Non si placano le polemiche da parte delle opposizioni in Consiglio Comunale e di molti cittadini, i quali ritengono pericoloso il transito lungo quei 4,7 chilometri che collegano Giovinazzo al popoloso quartiere barese di Santo Spirito. Di sera, in effetti, il cantiere è scarsamente illuminato e questo è un aspetto che andrebbe implementato fino alla conclusione dei lavori (testimonianza può essere l'incidente occorso all'alba della scorsa settimana ad un automobilista finito sul cordolo stesso e che ha travolto due pali delal segnaletica verticale, ndr).
Infine, ma non da ultimo, c'è il problema legato al cordolo da noi fotografato: è posizionato all'uscita dello svincolo della statale 16 bis in fase di realizzazione dall'ANAS. In tanti ci hanno chiesto se questo non sia un controsenso.
Da Palazzo di Città hanno però precisato che sarà rimosso non appena lo svincolo sarà aperto. Rimosso, non abbattuto, grazie a moderne tecniche. Il tutto, ovviamente, in accordo con l'ANAS stessa. Per ora resta per ragioni evidentissime di sicurezza.
Ieri sono arrivati i primi pali che implementeranno l'illuminazione pubblica per la sicurezza lungo la ciclovia stessa. Sono stati già posizionati in due differenti tratti, all'altezza dei Marmi Barbone e poco più a sud.
I lavori per il posizionamento del cordolo protettivo, poi, proseguono in due direzioni differenti: la prima tranche di lavori parte dal curvone in uscita da via Bari e si interrompe all'altezza dell'ex agriturismo Fondaco dei Guelfi. L'altra, invece, inizia dalla comunità di recupero dalle dipendenze, Lorusso-Cipparoli, al confine col territorio del capoluogo, e giunge fin quasi all'Hotel Riva del Sole. Presto si ricongiungeranno. Il motivo di questo doppio cantiere è dovuto allo smantellamento dell'ex stazione di servizio ERG, ormai terminato, e che si trova circa a metà del percorso.
L'appalto, è giusto ricordarlo, era stato assegnato dal Comune di Giovinazzo al Consorzio Stabile Unimed Scarl di Bari, con il ribasso del 51,76% sull'importo dei lavori per complessivi 464.224,38 euro soggetto a ribasso. La ditta ha assicurato nella sua offerta anche un risparmio di tempo di 84 giorni rispetto al cronoprogramma previsto.
Non si placano le polemiche da parte delle opposizioni in Consiglio Comunale e di molti cittadini, i quali ritengono pericoloso il transito lungo quei 4,7 chilometri che collegano Giovinazzo al popoloso quartiere barese di Santo Spirito. Di sera, in effetti, il cantiere è scarsamente illuminato e questo è un aspetto che andrebbe implementato fino alla conclusione dei lavori (testimonianza può essere l'incidente occorso all'alba della scorsa settimana ad un automobilista finito sul cordolo stesso e che ha travolto due pali delal segnaletica verticale, ndr).
Infine, ma non da ultimo, c'è il problema legato al cordolo da noi fotografato: è posizionato all'uscita dello svincolo della statale 16 bis in fase di realizzazione dall'ANAS. In tanti ci hanno chiesto se questo non sia un controsenso.
Da Palazzo di Città hanno però precisato che sarà rimosso non appena lo svincolo sarà aperto. Rimosso, non abbattuto, grazie a moderne tecniche. Il tutto, ovviamente, in accordo con l'ANAS stessa. Per ora resta per ragioni evidentissime di sicurezza.