Ciclovia anche a Ponente: botta e risposta tra PVA e Depalo

I lavori dovrebbero terminare entro fine mese

domenica 6 febbraio 2022 13.17
A cura di Gianluca Battista
Sono in corso i lavori di sistemazione e regolamentazione della pista ciclabile sul lungomare Marina Italiana a Giovinazzo. Quasi in contemporanea sono partite le consuete polemiche che hanno accompagnato questo tipo di opere da alcuni anni.

L'ATTACCO DI PRIMAVERA ALTERNATIVA
«Niente meglio della ciclabile a Ponente rappresenta la sciatteria e l'incapacità amministrativa dell'Amministrazione Sollecito - Depalma - è l'affondo di PrimaVera Alternativa, il principale movimento di opposizione cittadina -. Dopo 10 anni (!!!) si rendono conto che l'unica ciclabile che i giovinazzesi amano ed utilizzano è quella del Lungomare di Ponente e che questa è sistematicamente occupata da autoveicoli in sosta vietata.
E allora i nostri "cervelloni", gli specialisti "del fare male", gli "scienziati delle complicazioni delle cose facili" che fanno?
Invece di pedonalizzare interamente il lungomare, liberandolo dalle auto, decidono di spendere migliaia di Euro per rendere più brutto uno dei luoghi più belli e amati della città, inondandolo di orribili salsicciotti rossastri! Cemento su altro cemento!

E, nonostante le centinaia di salsicciotti (vero e proprio marchio di fabbrica di questi 10 anni di amministrazione), riescono nella non facile impresa di creare uno spazio ciclabile più piccolo del precedente e per di più a senso unico!».
Da PVA infine incalzano e rincarano la dose: «E non basta! Perché non contenti di tutto questo, decidono di ricordarci quanto siano (in)capaci di tutto, posizionando "salsicciotti" con spigoli vivi, creando centinaia di pericoli per gli utenti deboli della strada: bambini, ciclisti ed anziani!
Per fortuna siamo alla fine e la PrimaVera (Alternativa) è oramai alle porte!»
, è la chiosa che sa di manifesto elettorale per i prossimi mesi.


LA REPLICA DI GAETANO DEPALO
Abbiamo chiesto così all'assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Depalo, di illustrarci il progetto e di farci meglio comprendere cosa accadrà di qui a breve.

«La ciclabile - ci ha detto - era ed è rimasta a senso unico. Per l'opera abbiamo ricevuto sia il nulla osta della Capitaneria di Porto, nonchè quello della Soprintendenza di Bari, ergo la polemica è infondata. La larghezza netta della pista ciclabile oltre ai cordoli è di mt. 1,50 come previsto dal codice. Renderla a doppio senso, aumentando di fatto la larghezza a 2,50 mt., più altrettanti metri per la carreggiata, avrebbe comportato l'eliminazione o il restringimento delle occupazioni di suolo pubblico dei locali che insistono su alcuni tratti del lungomare di Ponente, nonché di parte dei parcheggi posizionati dal lato opposto alla ciclabile.
Anche i cordoli -
ha continuato Depalo - sono stati pensati perché senza la protezione adottata gli utenti deboli sarebbero stati esposti a rischi notevoli nel caso di perdita di controllo da parte dei veicoli o dei motocicli, che spesso sfrecciano su quel tratto di strada. Questa nuova opera servirà anche a debellare l'odioso fenomeno del parcheggio selvaggio - ha quindi sottolineato l'assessore - laddove fisiologicamente non si dovrebbe in senso assoluto poter parcheggiare. Purtroppo - ha rimarcato - siamo costretti a combattere l'inciviltà anche attraverso queste scelte, che in un contesto ossequioso delle regole non sarebbe magari necessario.
La ciclabile - ha concluso Depalo - in prospettiva continuerà sul lungomare sino a raccordarsi con quella nascente sul tratto Giovinazzo - Molfetta, opera che a sua volta si connette con la green way cittadina chiudendo di fatto un anello».

I TEMPI
Assodato dunque che quella che c'era era un obbrobrio su cui tutti sono d'accordo, occorrerà a nostro avviso correggere alcuni importanti particolari. Il cantiere, secondo quanto appreso dalla nostra redazione, dovrebbe terminare tra fine febbraio e gli inizi di marzo, non prima di aver completato la posa dei divisori (gergalmente detti "salsicciotti" per la loro forma) e aver apposto la segnaletica verticale ed orizzontale. Resta tuttavia il dubbio per quel che concerne l'ultimo tratto del lungomare Marina Italiana, dove in estate potrebbero crearsi paurosi ingorghi di automobili fuori dall'area chiusa al traffico (dal molo Costruttori di Pace all'ex carcere), verso largo Marrano ed il cimitero comunale.