Ci risiamo. Auto in fiamme in via Di Vittorio
Dopo 11 mesi di assenza, torna questo malcostume criminale. Indagano i Carabinieri
lunedì 14 marzo 2016
10.44
Era da 11 mesi che mancava agli onori della cronaca cittadina e, sinceramente, non ne sentivamo la mancanza. Ricorderete, infatti, che numerosi erano stati i roghi di auto, in qualsiasi parte della città, tra il 2010 e il 2011.
Pareva che i delinquenti avvezzi a questa azione criminale si fossero d'improvviso fermati, folgorati chissà da quale senso di colpa o apparizione. Ieri, però, le fiamme sono tornate protagoniste e a farne le spese è stata una Fiat Palio parcheggiata in un atrio condominiale di via Di Vittorio, nel popoloso rione 167, recintato e protetto da un'alta siepe, lo stesso in cui, il 5 aprile 2011, furono distrutte da altro un raid incendiario notturno una Fiat Punto ed una Ford Fusion.
Intorno alla mezzanotte, infatti, l'autovettura è stata data alle fiamme. Sono stati alcuni condomini della palazzina, spaventati dai boati e dalle fiamme, a dare immediatamente l'allarme ai Vigili del Fuoco, giunti celermente sul posto insieme ai Carabinieri della locale Stazione, per domare il primo rogo del 2016 e mettere in sicurezza la zona. L'incendio è stato spento in pochi minuti, davanti agli occhi perplessi ed esterrefatti di alcuni residenti, mentre i militari hanno cominciato a compiere i primi rilevamenti sul posto.
Stando, però, all'esperienza accumulata dai caschi rossi del Distaccamento di Molfetta, è da escludere totalmente la pista dell'autocombustione dovuta ad un corto circuito. L'ipotesi più accreditata, stando ai primi accertamenti degli inquirenti, è che sia stata gettata benzina, o un altro liquido accelerante simile, direttamente sul cofano motore della vettura, di proprietà di un giovinazzese.
In ogni caso, niente è più riprovevole di un auto che brucia nel corso della notte. Perché sono ancora vive, nell'immaginario collettivo, le scene di quei vili atti che hanno scosso Giovinazzo tra il 2010 e il 2011. E il solo ricordo ferisce i cuori e la mente.
Pareva che i delinquenti avvezzi a questa azione criminale si fossero d'improvviso fermati, folgorati chissà da quale senso di colpa o apparizione. Ieri, però, le fiamme sono tornate protagoniste e a farne le spese è stata una Fiat Palio parcheggiata in un atrio condominiale di via Di Vittorio, nel popoloso rione 167, recintato e protetto da un'alta siepe, lo stesso in cui, il 5 aprile 2011, furono distrutte da altro un raid incendiario notturno una Fiat Punto ed una Ford Fusion.
Intorno alla mezzanotte, infatti, l'autovettura è stata data alle fiamme. Sono stati alcuni condomini della palazzina, spaventati dai boati e dalle fiamme, a dare immediatamente l'allarme ai Vigili del Fuoco, giunti celermente sul posto insieme ai Carabinieri della locale Stazione, per domare il primo rogo del 2016 e mettere in sicurezza la zona. L'incendio è stato spento in pochi minuti, davanti agli occhi perplessi ed esterrefatti di alcuni residenti, mentre i militari hanno cominciato a compiere i primi rilevamenti sul posto.
Stando, però, all'esperienza accumulata dai caschi rossi del Distaccamento di Molfetta, è da escludere totalmente la pista dell'autocombustione dovuta ad un corto circuito. L'ipotesi più accreditata, stando ai primi accertamenti degli inquirenti, è che sia stata gettata benzina, o un altro liquido accelerante simile, direttamente sul cofano motore della vettura, di proprietà di un giovinazzese.
In ogni caso, niente è più riprovevole di un auto che brucia nel corso della notte. Perché sono ancora vive, nell'immaginario collettivo, le scene di quei vili atti che hanno scosso Giovinazzo tra il 2010 e il 2011. E il solo ricordo ferisce i cuori e la mente.