Chiusa la Festa Patronale con i giovinazzesi nel mondo e l'esibizione dei Mop Mop
Tradizione e sperimentazione si sono incrociate, con qualche spunto di riflessione
giovedì 24 agosto 2023
12.31
Un momento finale della festa patronale è stato rivolto mercoledì 23 agosto ai giovinazzesi residenti all'estero che ritornano in occasione dei festeggiamenti in onore di Maria SS. di Corsignano. Nella prima parte della serata si è svolto il talk sul palco posto in piazza Vittorio Emanuele è stato curato da Agostino Picicco, momento nel quale sono intervenuti il sindaco Michele Sollecito, l'Assessore alla Cultura e al Turismo Cristina Piscitelli e il Presidente del Comitato feste Patronali Francesco Cassano. «C'è un legame fondamentale con la Madonna di Corsignano-ha affermato lo scrittore e docente Agostino Picicco. L'emigrante ritorna a Giovinazzo con la famiglia in occasione della Festa Patronale per omaggiare la Madonna e ritrovare gli affetti familiari e le amicizie. Per me è un'emozione forte curare il coordinamento di questo incontro con gli emigranti che rinsalda l'unione con la mia città d'origine. Si tratta di un'occasione tradizionale in cui il senso di una "giovinazzesità" è declinata sull'esperienza personale che i nostri ospiti ci racconteranno». Da New York, dal Queens arriva Nick Prudente, lì da quarantatreanni, socievole e simpatico racconta le sue emozioni più care.
«La più bella cosa è ritornare al mio paese per rivedere la mia famiglia, siamo circa quaranta-ci ha detto Nick Prudente. È bello ritrovare gli amici, sono cresciuto seguendo i ragazzi del Giovinazzo calcio negli anni '60/ '70, il presidente dell'U.S. Giovinazzo era Oronzo Murgolo, noi andavamo dappertutto, un giorno dovevamo giocare a San Marco in Lamis, prima andammo al santuario di Padre Pio che celebrò la messa per noi e ci incitò simpaticamente a vincere dopo averci benedetto. Questo è un ricordo che porto sempre con me. Quando parto da Giovinazzo per tornare a New York sento sempre i brividi sulla pelle; a Long Island mi aspettano i quattro nipoti e i miei figli, rivolgo a loro grande affetto, a casa mia ho ospitato un'infinità di giovinazzesi giunti in America in vacanza. Il mio legame con Giovinazzo è sempre vivo». Un altro giovinazzese a New York, Frank Sterlacci, ha condiviso la sua esperienza di vita sul palco, con sua moglie siciliana vive a Brooklyn e ha un rapporto molto forte con Giovinazzo.« Mi piacerebbe stare a Giovinazzo ma i figli e i nipoti ci reclamano in America e siamo combattuti. Torno sempre con grande piacere nella mia città in occasione della Festa Patronale». Si è trasferita a Giovinazzo durante l'adolescenza Melissa Degirolamo dopo aver vissuto a Sydney sua città d'origine. «Una forte emozione nel ricordare la mia infanzia e adolescenza vissute in Australia; a quasi quindici anni sono tornata a Giovinazzo, città di origine dei miei genitori. In un prossimo futuro mi auguro di tornare in Australia, voglio far vedere quella terra dalle bellezze infinite e far conoscere i miei cugini a mia figlia Mia- ha così affermato Melissa Degirolamo». Un altro giovinazzese all'estero, in questo caso a Londra è Francesco Maldari, sua moglie inglese, ha studiato e si è formato professionalmente in Italia. «Vivere a Londra, è cosa diversa-ha affermato. Londra è una città cosmopolita con ritmi e opportunità diverse rispetto a Giovinazzo con i suoi ritmi slow».
voce e compositore abbiamo scambiato due battute prima del concerto.
«La musica che proporremo è un misto, incrocio di culture a livello internazionale ha affermato il fondatore dei Mop Mop. Ho studiato Musicologia a Bologna, da quindici anni vivo a Berlino, nel 2000 è nato il progetto con musicisti provenienti da vari paesi del mondo; ho alle spalle vent'anni di attività e di concerti in tutto il mondo e ho collaborato con il regista Woody Allen per il brano "Three Time Bossa" della colonna sonora del film "To Rome with love". Nel 2024 pubblicheremo un nuovo album. Questa sera suoneremo tutti brani originali miei e della band». Sul palco con Andrea Benini alla batteria, Bene Mailot voce, Matt Shapiro da Manchester tastiere e elettronica, Sebastian Glichek da Berlino al basso, Marleene Dahaams da Berlino al trombone e Francesco "Fuzz Brasini", ex componente dei Jestofunk alla chitarra. In programma, nel concerto svoltosi a Giovinazzo, musica funk, jazz misto a elettronica, musica innovativa ricca dei suoni delle culture del mondo a trecentosessanta gradi, tanta sperimentazione in un linguaggio musicale e stilistico di ottimo livello, groove e musica afroamericana. Il primo brano, dalle sonorità più morbide è stato cantato in lingua creola da Bene Mailot e poi a tutto ritmo con afro, groove, funk, jazz misto ad elettronica in lingua inglese per giungere al Dj set di Andrea Benini a seguito del concerto.
L'evento musicale finale, proposto a corredo della serata dedicata ai giovinazzesi nel mondo, è stato un vero e proprio esperimento del giovane e volitivo Comitato Feste, ma non ci è parsa una scelta adatta all'occasione, sebbene si sia trattato di artista di grande talento. Da comprendere forse meglio dove collocare eventi di questo tipo, certamente di richiamo per amanti del genere. Meno proponibile in quella cornice più generalista.
«La più bella cosa è ritornare al mio paese per rivedere la mia famiglia, siamo circa quaranta-ci ha detto Nick Prudente. È bello ritrovare gli amici, sono cresciuto seguendo i ragazzi del Giovinazzo calcio negli anni '60/ '70, il presidente dell'U.S. Giovinazzo era Oronzo Murgolo, noi andavamo dappertutto, un giorno dovevamo giocare a San Marco in Lamis, prima andammo al santuario di Padre Pio che celebrò la messa per noi e ci incitò simpaticamente a vincere dopo averci benedetto. Questo è un ricordo che porto sempre con me. Quando parto da Giovinazzo per tornare a New York sento sempre i brividi sulla pelle; a Long Island mi aspettano i quattro nipoti e i miei figli, rivolgo a loro grande affetto, a casa mia ho ospitato un'infinità di giovinazzesi giunti in America in vacanza. Il mio legame con Giovinazzo è sempre vivo». Un altro giovinazzese a New York, Frank Sterlacci, ha condiviso la sua esperienza di vita sul palco, con sua moglie siciliana vive a Brooklyn e ha un rapporto molto forte con Giovinazzo.« Mi piacerebbe stare a Giovinazzo ma i figli e i nipoti ci reclamano in America e siamo combattuti. Torno sempre con grande piacere nella mia città in occasione della Festa Patronale». Si è trasferita a Giovinazzo durante l'adolescenza Melissa Degirolamo dopo aver vissuto a Sydney sua città d'origine. «Una forte emozione nel ricordare la mia infanzia e adolescenza vissute in Australia; a quasi quindici anni sono tornata a Giovinazzo, città di origine dei miei genitori. In un prossimo futuro mi auguro di tornare in Australia, voglio far vedere quella terra dalle bellezze infinite e far conoscere i miei cugini a mia figlia Mia- ha così affermato Melissa Degirolamo». Un altro giovinazzese all'estero, in questo caso a Londra è Francesco Maldari, sua moglie inglese, ha studiato e si è formato professionalmente in Italia. «Vivere a Londra, è cosa diversa-ha affermato. Londra è una città cosmopolita con ritmi e opportunità diverse rispetto a Giovinazzo con i suoi ritmi slow».
Il concerto dei Mop Mop
La seconda parte della serata dedicata ai giovinazzesi residenti all'estero ha proposto un concerto in omaggio in musica tutto per loro. Sul palco di scena la band internazionale dei Mop Mop, scelta del direttore artistico Gianpaolo Sinesi. Con Andrea Benini originario di Cesena, fondatore della band,voce e compositore abbiamo scambiato due battute prima del concerto.
«La musica che proporremo è un misto, incrocio di culture a livello internazionale ha affermato il fondatore dei Mop Mop. Ho studiato Musicologia a Bologna, da quindici anni vivo a Berlino, nel 2000 è nato il progetto con musicisti provenienti da vari paesi del mondo; ho alle spalle vent'anni di attività e di concerti in tutto il mondo e ho collaborato con il regista Woody Allen per il brano "Three Time Bossa" della colonna sonora del film "To Rome with love". Nel 2024 pubblicheremo un nuovo album. Questa sera suoneremo tutti brani originali miei e della band». Sul palco con Andrea Benini alla batteria, Bene Mailot voce, Matt Shapiro da Manchester tastiere e elettronica, Sebastian Glichek da Berlino al basso, Marleene Dahaams da Berlino al trombone e Francesco "Fuzz Brasini", ex componente dei Jestofunk alla chitarra. In programma, nel concerto svoltosi a Giovinazzo, musica funk, jazz misto a elettronica, musica innovativa ricca dei suoni delle culture del mondo a trecentosessanta gradi, tanta sperimentazione in un linguaggio musicale e stilistico di ottimo livello, groove e musica afroamericana. Il primo brano, dalle sonorità più morbide è stato cantato in lingua creola da Bene Mailot e poi a tutto ritmo con afro, groove, funk, jazz misto ad elettronica in lingua inglese per giungere al Dj set di Andrea Benini a seguito del concerto.
L'evento musicale finale, proposto a corredo della serata dedicata ai giovinazzesi nel mondo, è stato un vero e proprio esperimento del giovane e volitivo Comitato Feste, ma non ci è parsa una scelta adatta all'occasione, sebbene si sia trattato di artista di grande talento. Da comprendere forse meglio dove collocare eventi di questo tipo, certamente di richiamo per amanti del genere. Meno proponibile in quella cornice più generalista.