Chiedono soldi per ritirare una querela. Arrestati
Due terlizzesi di 57 e 43 anni sono stati colti in flagranza di reato dai Carabinieri
venerdì 11 gennaio 2019
500 euro in cambio del ritiro di una querela ai danni di un 56enne di Molfetta che era stato accusato di minacce. A ordire quello che, secondo i Carabinieri della Stazione di Giovinazzo, sarebbe stato un ricatto, un 57enne ed una 43enne, entrambi residenti a Terlizzi, arrestati con l'accusa di estorsione.
La denuncia di minacce contro il 56enne era stata sporta dalla sua ex fidanzata, una 43enne rumena residente a Terlizzi. Che avrebbe chiesto al suo ex 500 euro in cambio del ritiro, da parte sua, della querela. A fare scattare le indagini è stata, però, la denuncia del 56enne che sentendosi ricattato ha raccontato ai militari del luogotenente Dino Amato di avere ricevuto una illecita richiesta di denaro.
All'appuntamento per la consegna del denaro, avvenuto a Giovinazzo, non si sono presentati solo i diretti interessati, ma anche i Carabinieri della locale Stazione, in borghese, che avevano passato le banconote sufficienti per preparare il classico trabocchetto sotto la fotocopiatrice, in modo che il confronto del numero di serie servisse ad inchiodare i due presunti estorsori all'atto della consegna.
Il 56enne si è così recato all'appuntamento, avvenuto nella centralissima piazza Vittorio Emanuele II. Con i militari, ovviamente, nascosti in zona per intervenire al momento opportuno. E così è stato. Gli uomini dell'Arma sono usciti allo scoperto al momento dello scambio: fermati e sottoposti a perquisizione il 57enne e la 43enne, che non hanno opposto alcuna resistenza, avevano addosso i soldi.
I due, entrambi incensurati, sono stati condotti in caserma, a Giovinazzo, e dopo aver sentito il pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Bari, sono stati arrestati con la pesante accusa di estorsione, prima di essere rinchiusi in carcere: il 57enne è stato condotto nel penitenziario di Bari, mentre la 43enne è stata portata nella casa di reclusione femminile di Trani, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Entrambi, al termine dell'udienza di convalida da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, sono stati scarcerati e sono immediatamente tornati in libertà.
La denuncia di minacce contro il 56enne era stata sporta dalla sua ex fidanzata, una 43enne rumena residente a Terlizzi. Che avrebbe chiesto al suo ex 500 euro in cambio del ritiro, da parte sua, della querela. A fare scattare le indagini è stata, però, la denuncia del 56enne che sentendosi ricattato ha raccontato ai militari del luogotenente Dino Amato di avere ricevuto una illecita richiesta di denaro.
All'appuntamento per la consegna del denaro, avvenuto a Giovinazzo, non si sono presentati solo i diretti interessati, ma anche i Carabinieri della locale Stazione, in borghese, che avevano passato le banconote sufficienti per preparare il classico trabocchetto sotto la fotocopiatrice, in modo che il confronto del numero di serie servisse ad inchiodare i due presunti estorsori all'atto della consegna.
Il 56enne si è così recato all'appuntamento, avvenuto nella centralissima piazza Vittorio Emanuele II. Con i militari, ovviamente, nascosti in zona per intervenire al momento opportuno. E così è stato. Gli uomini dell'Arma sono usciti allo scoperto al momento dello scambio: fermati e sottoposti a perquisizione il 57enne e la 43enne, che non hanno opposto alcuna resistenza, avevano addosso i soldi.
I due, entrambi incensurati, sono stati condotti in caserma, a Giovinazzo, e dopo aver sentito il pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Bari, sono stati arrestati con la pesante accusa di estorsione, prima di essere rinchiusi in carcere: il 57enne è stato condotto nel penitenziario di Bari, mentre la 43enne è stata portata nella casa di reclusione femminile di Trani, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Entrambi, al termine dell'udienza di convalida da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, sono stati scarcerati e sono immediatamente tornati in libertà.