Chico Forti presto in Italia. La lettera scritta a Domenico Goffredo
Il giovane attivista si è sempre speso nella sua città per riportare in Italia l'imprenditore in carcere da 24 anni negli USA
lunedì 4 marzo 2024
Enrico "Chico" Forti sarà presto in Italia per finire di scontare la sua pena nel Paese d'appartenenza, potendo godere dell'affetto dei parenti e, probabilmente di permessi. Chico Forti è l'imprenditore trentino che nel 2000 fu accusato e condannato negli Stati Uniti dell'omicidio, avvenuto a Miami dove si era trasferito nel 1998, Dale Pike, figlio di Anthony Pike, dal quale Forti stava acquistando il Pikes Hotel, a Ibiza.
Per gli inquirenti americani non vi fu dubbio e venne condannato al carcere a vita. Lui si è sempre proclamato innocente e la sua vicenda giudiziaria è apparsa in Italia assai intricata, densa di errori.
Da qui si è sviluppato un movimento non solo innocentista, ma che ne ha chiesto quanto meno il rientro in patria, culminato dopo 24 anni di detenzione con l'annuncio della premier Giorgia Meloni, in visita alla Casa Bianca proprio nelle scorse ore. Forti potrebbe rientrare in Italia entro un mese.
A Giovinazzo, più di ogni altro, ha preso le sue parti un giovane attivista quale Domenico Goffredo, ex rappresentante d'istituto del Liceo "Spinelli", oggi studente universitario e candidato al consiglio comunale con "Noi per Giovinazzo".
Goffredo in questi anni ha ottenuto che l'Ente comunale attivasse tutti i canali per spingere i vari esecutivi nazionali a perorare la causa di Chico Forti, come ricordato da un grande striscione appeso sul Palazzo di Città. Ma è anche diventato amico di penna, come si diceva un tempo, dell'imprenditore trentino detenuto nelle carceri americane.
E questa è la lettera di Chico Forti giuntagli il 20 febbraio scorso:
«Caro Domenico,
nelle tue stesse parole riscopri la natura della mia resilienza.
Sono le parole di persone come te, che arrivano al cuore incontaminate, parole trasformate nella più pura forma di energia atta ad alimentare oltre a me, anche questo nostro pianeta, non di rado bolso.
Tra i miei paladini ho la fortuna di annoverare una troika di futuri laureandi in giurisprudenza, un'ulteriore ragione per sperare in un mondo migliore, dove la giustizia umana tiene per mano quella divina.
Un mondo dove chi erra, e può capitare ad ognuno di noi, riflettendo poi sa ammettere lo sbaglio.
Un cunundrum esistenziale: l'esperienza aiuta a non sbagliare, però senza sbagli non si acquisisce esperienza...
i molti fanno parte del mio archivio mnemonico, specialmente quelli latini dedicati al mare. Due in particolare, hanno firmato la mia vita
Il primo è anche il motto di Parigi: Fluctuat Nec Mergitur (sopravvivi seppur travolto dai marosi)
descrive la radice della mia resilienza, una difesa umana atavica, la nostra innata capacità di sopravvivere, riuscendo ad adattarsi anche alle peggiori condizioni.
Esistono altre parole e frasi con lo stesso significato.
La più correlata a me è Hang Loose, spesso nelle mie foto sportive, mi vedete con la mano chiusa e pollice e mignolo estesi un'espressione gestuale hawaiana conosciuta come Shaka, che significa "non ti preoccupare, prendi il meglio della vita, i problemi si risolvono"
l'equivalente dell'espressione disneyana Acunamatata ed ancora, della parola giapponese con lo stesso significato "daigiobu" (l'ho scritta come si pronuncia) per quanto estremamente vasto, il nostro dizionario invece non prevede parola o breve frase che trasmetta con l'intensità dovuta, lo stesso messaggio.
dizionario invece non prevede parola o breve frase che trasmetta con l'intensità dovuta, lo stesso messaggio.
L'altro motto, da te citato : 'E Mare Libertas' e' un motto usato negli anni da eminenti scrittori amanti del mare, incluso D'Annunzio dal mare, il contatto col mare, genera libertà
Sealand coincidentalmente la casa galleggiante apparteneva ad un tedesco de facto, console di Sealand a Miami. L'autovettura che rilevai insieme alla casa galleggiante, aveva la targa Sealand 1.
Dai da parte mia, un accorato ringraziamento all'intera amministrazione di Giovinazzo, per aver esposto il mio striscione.
Il mio viaggio ringraziamento nella vostra terra è prenotato fin dal giorno in cui trasmisero lo speciale delle lene, dove i paladini pugliesi hanno presenziato alla grande».
Chico
Per gli inquirenti americani non vi fu dubbio e venne condannato al carcere a vita. Lui si è sempre proclamato innocente e la sua vicenda giudiziaria è apparsa in Italia assai intricata, densa di errori.
Da qui si è sviluppato un movimento non solo innocentista, ma che ne ha chiesto quanto meno il rientro in patria, culminato dopo 24 anni di detenzione con l'annuncio della premier Giorgia Meloni, in visita alla Casa Bianca proprio nelle scorse ore. Forti potrebbe rientrare in Italia entro un mese.
A Giovinazzo, più di ogni altro, ha preso le sue parti un giovane attivista quale Domenico Goffredo, ex rappresentante d'istituto del Liceo "Spinelli", oggi studente universitario e candidato al consiglio comunale con "Noi per Giovinazzo".
Goffredo in questi anni ha ottenuto che l'Ente comunale attivasse tutti i canali per spingere i vari esecutivi nazionali a perorare la causa di Chico Forti, come ricordato da un grande striscione appeso sul Palazzo di Città. Ma è anche diventato amico di penna, come si diceva un tempo, dell'imprenditore trentino detenuto nelle carceri americane.
E questa è la lettera di Chico Forti giuntagli il 20 febbraio scorso:
«Caro Domenico,
nelle tue stesse parole riscopri la natura della mia resilienza.
Sono le parole di persone come te, che arrivano al cuore incontaminate, parole trasformate nella più pura forma di energia atta ad alimentare oltre a me, anche questo nostro pianeta, non di rado bolso.
Tra i miei paladini ho la fortuna di annoverare una troika di futuri laureandi in giurisprudenza, un'ulteriore ragione per sperare in un mondo migliore, dove la giustizia umana tiene per mano quella divina.
Un mondo dove chi erra, e può capitare ad ognuno di noi, riflettendo poi sa ammettere lo sbaglio.
Un cunundrum esistenziale: l'esperienza aiuta a non sbagliare, però senza sbagli non si acquisisce esperienza...
i molti fanno parte del mio archivio mnemonico, specialmente quelli latini dedicati al mare. Due in particolare, hanno firmato la mia vita
Il primo è anche il motto di Parigi: Fluctuat Nec Mergitur (sopravvivi seppur travolto dai marosi)
descrive la radice della mia resilienza, una difesa umana atavica, la nostra innata capacità di sopravvivere, riuscendo ad adattarsi anche alle peggiori condizioni.
Esistono altre parole e frasi con lo stesso significato.
La più correlata a me è Hang Loose, spesso nelle mie foto sportive, mi vedete con la mano chiusa e pollice e mignolo estesi un'espressione gestuale hawaiana conosciuta come Shaka, che significa "non ti preoccupare, prendi il meglio della vita, i problemi si risolvono"
l'equivalente dell'espressione disneyana Acunamatata ed ancora, della parola giapponese con lo stesso significato "daigiobu" (l'ho scritta come si pronuncia) per quanto estremamente vasto, il nostro dizionario invece non prevede parola o breve frase che trasmetta con l'intensità dovuta, lo stesso messaggio.
dizionario invece non prevede parola o breve frase che trasmetta con l'intensità dovuta, lo stesso messaggio.
L'altro motto, da te citato : 'E Mare Libertas' e' un motto usato negli anni da eminenti scrittori amanti del mare, incluso D'Annunzio dal mare, il contatto col mare, genera libertà
Sealand coincidentalmente la casa galleggiante apparteneva ad un tedesco de facto, console di Sealand a Miami. L'autovettura che rilevai insieme alla casa galleggiante, aveva la targa Sealand 1.
Dai da parte mia, un accorato ringraziamento all'intera amministrazione di Giovinazzo, per aver esposto il mio striscione.
Il mio viaggio ringraziamento nella vostra terra è prenotato fin dal giorno in cui trasmisero lo speciale delle lene, dove i paladini pugliesi hanno presenziato alla grande».
Chico