Chi paga per quelle scritte?

Questa volta non dovrà finire a tarallucci e vino

mercoledì 2 novembre 2022
A cura di Gianluca Battista
La vergogna provata da molti giovinazzesi ieri, 1° novembre, quando il borgo antico e la zona di Levante erano invase da tantissimi visitatori e da turisti stranieri, è stata tanta.

L'indignazione di cittadini e di una parte della politica per quelle scritte orribili e senza senso, simbolo e sintomo di una festa che non è tale, che non appartiene alla tradizione cattolica del nostro Paese e che sarebbe giusto arginare in ogni modo perché spesso sfocia in atti vandalici, è stata pari.

Ora però non vorremmo che finisse come nel febbraio 2019, quando il sindaco Tommaso Depalma e l'amministrazione comunale promisero sanzioni pesanti e poi "perdonarono" quegli imbrattatori minorenni e tutto finì senza conseguenze serie. Questa volta no, ci facciamo portavoce di molti cittadini e cittadine perbene che ci hanno contattato nelle scorse ore: quelle scritte sono state fatte da qualcuno e se si dovesse verificare che si tratta di minori qualcuno dovrà pagare la pulizia per loro. Pagare, colpire le tasche dei genitori per educarli. Non può, ancora una volta, la comunità giovinazzese accollarsi le spese per alcuni imbecilli, perché tali sono, ammesso e non concesso si tratti di minorenni.


È tempo di dare un segnale perentorio perché il patrimonio artistico ed architettonico del borgo antico e l'arredo urbano appartengono a tutti. Chi sbaglia, paga. Chi sporca, paga e se è un minore pagano i genitori. Punto.

L'imbarazzo provato da molti giovinazzesi è un'onta che va lavata col vil danaro, avete capito bene, perché quello comprendono gli incivili di ogni censo ed età. Vile il gesto, vile (nel senso di materiale) dev'essere la risposta.

Se la Polizia Locale sta vagliando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, i responsabili potrebbero essere individuati in poche ore se non avevano il volto travisato da cappucci (ne abbiamo visti tanti di minori con felpe nere nella serata del 31 ottobre). E se dovessero essere individuati, questa volta non ci saranno genitori tardivamente disperati, che chiedono scusa, che si cospargono il capo di cenere a posteriori. Dovranno risarcire il Comune che a sua volta e molto presto dovrà ripulire. La gente di Giovinazzo non capirebbe, a ragione, nuova clemenza. Tanti sforzi per rendere bella una cittadina non possono essere vanificati in poche ore. Ci sono già diversi problemi irrisolti, figurarsi se si può cedere il passo e abbassare la testa davanti agli imbrattatori della notte più inutile del calendario di una società pavidamente globalizzata.

Le procedure per un risarcimento sono articolate e non così semplici da attuarsi? Esistono i legali per fare un buon lavoro a favore dell'ente e quindi della comunità.

È ora di cambiare rotta, non si danneggia il patrimonio pubblico senza aspettarsi conseguenze.