«Centro Comunale di Raccolta: il sindaco non risponde!»
PrimaVera Alternativa chiede che l'interrogazione venga discussa nel Consiglio del 30 luglio
mercoledì 27 luglio 2016
PrimaVera Alternativa, consapevole che la politica abbia il dovere di "istituzionalizzare" le problematiche cittadine, trattandole nelle sedi competenti (Consiglio Comunale), rendendo partecipe la cittadinanza attraverso apposite campagne informative, è stata la prima ad aver utilizzato gli istituti di partecipazione popolare previsti dallo Statuto Comunale e dai regolamenti attuativi.
In particolare, PrimaVera Alternativa, in concomitanza con la contrattualizzazione del nuovo servizio di igiene urbana, ha rivolto al sindaco del Comune di Giovinazzo una interrogazione al fine di conoscere le ragioni per le quali non si sia realizzato il Centro Comunale di Raccolta, nonostante il cospicuo finanziamento messo a disposizione dalla Regione Puglia sin dall'anno 2010 (oltre 100.000 euro) e l'attività progettuale commissionata e conclusa.
«Il Sindaco, nel termine assegnatogli dallo Statuto (15 giorni dal deposito), - si legge in una nota giunta in redazione - disattendendo i principi della tanto evocata (e mai praticata) "democrazia partecipata", non ha fornito una risposta all'interrogazione sottoscritta da centinaia di cittadini giovinazzesi, anche nei banchetti informativi».
Pertanto, PrimaVera Alternativa, con istanza protocollata lo scorso 25 luglio, ha chiesto che l'interrogazione venga discussa pubblicamente nel prossimo Consiglio Comunale convocato per il 30 luglio, così come previsto dallo Statuto nell'ipotesi in cui non si fornisca una risposta scritta ad una interrogazione popolare.
PrimaVera Alternativa ribadisce che «il Centro Comunale di Raccolta rappresenta un elemento nevralgico del nuovo sistema di raccolta differenziata, sia dal punto di vista operativo, sia da quello economico-contrattuale. Ed infatti, la mancata realizzazione del Centro Comunale di Raccolta ha quale immediata conseguenza l'abbassamento della percentuale minima di raccolta differenziata che l'impresa aggiudicataria è tenuta contrattualmente a raggiungere (il 50% in luogo del 60% previsto dal disciplinare tecnico per il primo anno).
Venendo all'aspetto economico, - continua il comunicato - anche alla luce degli ingenti aggravi della tassazione in materia di rifiuti patita dai cittadini giovinazzesi e del (non certo edificante) primato provinciale raggiunto nelle tariffe Tari, PrimaVera Alternativa non può non esprimere la propria preoccupazione.
Più nello specifico, non può non rilevarsi che il costo annuale del nuovo contratto prevede una maggiorazione di circa 700.000 euro, pari a circa il 35%, rispetto al precedente contratto con Daneco, passando da un canone annuale di 1.999.434 euro (cfr.: determinazione dirigenziale n. 37/2016), a quello di 2.684.973,35 euro (cfr.: determinazione dirigenziale n. 49/2016)».
Alla luce di quanto documentalmente dedotto, PrimaVera Alternativa è «fermamente convinta che il nuovo sistema di raccolta adottato, qualora non venga realizzato nella sua interezza, Centro Comunale di Raccolta in primis, rischia di non garantire lo sviluppo delle buone pratiche di riciclo, recupero e riuso, e di produrre un ulteriore ingente aggravio sulla tariffa Tari dell'anno prossimo, dovuto ai maggiori costi contrattuali.
È un rischio che Giovinazzo ed i giovinazzesi - concludono - non possono permettersi».
In particolare, PrimaVera Alternativa, in concomitanza con la contrattualizzazione del nuovo servizio di igiene urbana, ha rivolto al sindaco del Comune di Giovinazzo una interrogazione al fine di conoscere le ragioni per le quali non si sia realizzato il Centro Comunale di Raccolta, nonostante il cospicuo finanziamento messo a disposizione dalla Regione Puglia sin dall'anno 2010 (oltre 100.000 euro) e l'attività progettuale commissionata e conclusa.
«Il Sindaco, nel termine assegnatogli dallo Statuto (15 giorni dal deposito), - si legge in una nota giunta in redazione - disattendendo i principi della tanto evocata (e mai praticata) "democrazia partecipata", non ha fornito una risposta all'interrogazione sottoscritta da centinaia di cittadini giovinazzesi, anche nei banchetti informativi».
Pertanto, PrimaVera Alternativa, con istanza protocollata lo scorso 25 luglio, ha chiesto che l'interrogazione venga discussa pubblicamente nel prossimo Consiglio Comunale convocato per il 30 luglio, così come previsto dallo Statuto nell'ipotesi in cui non si fornisca una risposta scritta ad una interrogazione popolare.
PrimaVera Alternativa ribadisce che «il Centro Comunale di Raccolta rappresenta un elemento nevralgico del nuovo sistema di raccolta differenziata, sia dal punto di vista operativo, sia da quello economico-contrattuale. Ed infatti, la mancata realizzazione del Centro Comunale di Raccolta ha quale immediata conseguenza l'abbassamento della percentuale minima di raccolta differenziata che l'impresa aggiudicataria è tenuta contrattualmente a raggiungere (il 50% in luogo del 60% previsto dal disciplinare tecnico per il primo anno).
Venendo all'aspetto economico, - continua il comunicato - anche alla luce degli ingenti aggravi della tassazione in materia di rifiuti patita dai cittadini giovinazzesi e del (non certo edificante) primato provinciale raggiunto nelle tariffe Tari, PrimaVera Alternativa non può non esprimere la propria preoccupazione.
Più nello specifico, non può non rilevarsi che il costo annuale del nuovo contratto prevede una maggiorazione di circa 700.000 euro, pari a circa il 35%, rispetto al precedente contratto con Daneco, passando da un canone annuale di 1.999.434 euro (cfr.: determinazione dirigenziale n. 37/2016), a quello di 2.684.973,35 euro (cfr.: determinazione dirigenziale n. 49/2016)».
Alla luce di quanto documentalmente dedotto, PrimaVera Alternativa è «fermamente convinta che il nuovo sistema di raccolta adottato, qualora non venga realizzato nella sua interezza, Centro Comunale di Raccolta in primis, rischia di non garantire lo sviluppo delle buone pratiche di riciclo, recupero e riuso, e di produrre un ulteriore ingente aggravio sulla tariffa Tari dell'anno prossimo, dovuto ai maggiori costi contrattuali.
È un rischio che Giovinazzo ed i giovinazzesi - concludono - non possono permettersi».