Caso "Papa Giovanni XXIII": le opposizioni chiedono lo stop al taglio degli alberi

La dirigente aveva precisato: «Chiesta solo pulizia e potatura»

mercoledì 15 gennaio 2020 18.13
Quel che sembrava una semplice decisione amministrativa condivisa dalla dirigente scolastica, sembra essere diventato un caso nuovamente politico.
Nella giornata di ieri, l'Amministrazione comunale aveva fatto sapere che domani, 16 gennaio, avrebbe proceduto all'espianto di alcuni alberi all'interno del giardino della scuola primaria e per l'infanzia "Papa Giovanni XXIII". La richiesta, secondo quanto riferivano gli amministratori, si sarebbe reso necessario per via di continui e episodi allergici che avevano interessato la giovanissima popolazione scolastica.
Dalla presidenza del plesso era però giunta nelle scorse ore una precisazione della dirigente Giovanna Domestico, che aveva fatto intendere di non aver mai richiesto un intervento di quel tipo, ma solo di pulizia e potatura degli alberi.


LA POSIZIONE DI PVA, SINISTRA ITALIANA E PARTITO DEMOCRATICO


Le opposizioni cittadine, unite, hanno quindi fatto sentire la loro voce, chiedendo congiuntamente al sindaco Tommaso Depalma di bloccare immediatamente le operazioni. «È evidente che le odierne notizie di stampa mutino radicalmente lo scenario descritto negli atti amministrativi, facendo venir meno le ragioni per procedere con URGENZA alla rimozione degli alberi - scrivono -. Perché, parliamoci chiaro, qui di urgente non c'è proprio nulla se non la sua esigenza di giustificare una scelta assurda e incomprensibile come quella di eradicare alberi senza che ci sia un valido motivo per giungere a questa soluzione. Ancora bugie su bugie.
Riteniamo sia opportuno
- continuano i tre partiti di opposizione -, anzi doveroso, che l'Amministrazione sospenda le operazioni di abbattimento dei pioppi e valuti attentamente se una manutenzione appropriata e/o interventi mirati sulle piante possano evitare i disagi lamentati.
L'abbattimento non può che essere solo una dolorosissima extrema ratio.
In caso di mancato accoglimento della richiesta la cittadinanza è convocata per un presidio cittadino per manifestare contro l'ennesimo episodio di distruzione del verde pubblico»,
la loro posizione.