Case sfitte locate a condizioni favorevoli: il progetto SIPROIMI lanciato a Giovinazzo

L'Assessore Sollecito: «L’Amministrazione comunale pensa adesso ai proprietari di case vuote a causa del Coronavirus». L'Arci Bari: «Progetto si conferma valore aggiunto sociale ed economico»

giovedì 18 giugno 2020 16.45
A cura di Gianluca Battista
Si chiama #OperazioneiCare, l'iniziativa legata al progetto SIPROIMI (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati) del Comune di Giovinazzo, rivolta ai proprietari di case sfitte che, a causa del Covid-19, potrebbero restare vuote per questa estate. L'idea è quindi quella di locarle a richiedenti asilo o a persone che scappano da situazioni palesi di violazioni di diritti umani fino al 31 dicembre 2020, con la caparra versata di tre mesi.

#OperazioneiCare è stata presentata ieri, 17 giugno, nel corso di una conferenza stampa on line organizzata dall'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Giovinazzo e dai due soggetti che portano avanti da anni il progetto non anche nel capoluogo regionale ed a Polignano a Mare, vale a dire l'Arci Bari ed Etnie.
Le case che, a causa del Covid resteranno sfitte nei mesi estivi, potranno dunque essere impiegate fino al 31 dicembre 2020 per lo storico progetto di accoglienza dei migranti del Comune di Giovinazzo a condizioni particolarmente vantaggiose.

I proprietari interessati potranno contattare l'Arci Bari al numero 324888687 (coordinamento del progetto SIPROIMI).

DA SPRAR A SIPROIMI

Cambia leggermente la denominazione, ma da 7 anni il Comune di Giovinazzo e l'Arci Bari hanno portato a Giovinazzo un progetto di reale integrazione che ha permesso a decine di migranti di inserirsi nel tessuto sociale e lavorativo italiano e pugliese. In pochi sono rimasti in realtà sul territorio comunale, ma hanno avuto occasione di trovare una occupazione nel capoluogo o in altri paesi della Città Metropolitana.
Sebbene il progetto sia rivolto a persone che non sono in età scolare, il mutare della composizione etnica all'interno delle nostre scuole dell'obbligo ha portato ad attivare percorsi virtuosi di mediazione linguistica e culturale, in stretta connessione con i messaggi che arrivano da quello che era il progetto SPRAR.
Il tetto massimo di ospiti sul territorio cittadino è di 15 persone, attualmente ce ne sono 6 e vi sono i fondi ministeriali per giungere ad ospitare altri 9 richiedenti asilo. Non lo si potrà fare, tuttavia, nell'Istituto San Giuseppe di via Cappuccini a causa di ristrutturazioni e da qui scaturisce l'esigenza di trovare immobili vuoti, i cui proprietari siano disponibili all'affitto.
Tante le storie che sono passate da Giovinazzo in questi anni, è stato ricordato in conferenza stampa, dalle ragazze sottratte alla tratta delle nuove schiave avviate a prostituirsi, a ragazzi che oggi operano nel sociale qui da noi. Aiutano dove sono stati a loro volta aiutati.
Il progetto è stato accolto positivamente dai giovinazzesi sin dal suo principio. Nessun contrasto ed anzi la voglia di integrare queste giovani vite all'interno di una comunità che lo stesso sindaco Tommaso Depalma ha ribadito essere «orgogliosa» di questa stretta collaborazione con l'Arci Bari. Negli occhi ancora la "Festa del 10", che fa riferimento all'articolo della nostra Costituzione, la cui copia fu donata a diverse famiglie dal primo cittadino. Un ponte concreto tra culture: si arriva in Italia e si imparano usi, costumi e leggi.
Damiano Maggio ha quindi ribadito un concetto importante: il programma è di circa 130.000 euro e molta parte del danaro resta sul territorio giovinazzese.

LE DICHIARAZIONI

«Dopo avere pensato a chi ha problemi nel pagare l'affitto - ha detto l'assessore Michele Sollecito - l'Amministrazione comunale pensa adesso ai proprietari di case sfitte che a causa del coronavirus potrebbero non riuscire a dare gli appartamenti in locazione nei prossimi mesi. Approfittando della stretta collaborazione con il Comitato Arci di Bari che, ormai da sette anni ,gestisce a Giovinazzo il progetto di accoglienza e con cui abbiamo strutturato in questi anni progettualità importanti nell'interesse della comunità, abbiamo costruito questa nuova opportunità»

«Ancora una volta - ha detto il presidente di Arci Bari, Luca Basso - il progetto SIPROIMI si conferma valore aggiunto sociale ed economico per il territorio che lo ospita. Accanto alla sua principale funzione di accoglienza integrata e integrante per i migranti titolari di protezione internazionale, il progetto SIPROIMI fornisce alla comunità servizi importanti (penso alla mediazione culturale per gli tutti studenti stranieri delle scuole di Giovinazzo che ne avessero bisogno), realizza iniziative culturali (tra le tante organizzate in questi anni ricordiamo il successo della Human library lo scorso ottobre), ma soprattutto porta sul territorio risorse economiche importanti. Questa iniziativa che può portare una piccola ma significativa iniezione di liquidità nel sistema immobiliare giovinazzese ne è l'ennesima conferma»