Casa di Riposo, cartello contro il Sindaco

Non lo fa rimuovere e replica: «Lo copriremo col nuovo bando di gara»

giovedì 22 dicembre 2016 08.00
A cura di Gianluca Battista
«Perché io so' carettiere, ma a tempo perso so' omo...E l'omo se impiccia eccellenza!».

Diceva così uno straordinario Nino Manfredi nel celebre film per la regia di Luigi Magni "In nome del popolo sovrano". Manfredi era Ciceruacchio, al secolo Angelo Brunetti, patriota italiano che combatté per la seconda Repubblica romana. Ciceruacchio scriveva messaggi in rima al veleno verso il potere papale al fine di deriderlo e sollevare il popolo.

Il cartello affisso al cancello chiuso della Casa di riposo San Francesco non avrà l'acutezza di quelli scritti dal Brunetti, per carità, ma punge il Sindaco Tommaso Depalma a pochi giorni dalla scadenza dei termini per usufruire dei fondi per la ristrutturazione dell'immobile. Bisogna bandire la gara in tempo, altrimenti sono a rischio, ormai è cosa nota, i posti di lavoro dei dipendenti in mobilità.

Quel cartello, ancora in bella mostra ieri sera intorno alle 21.00, recita così: «Sindaco, la gara la devi fare se Sindaco vuoi restare. E se non ti dai da fare i 2.000.000 devi ridare. Fatti e non parole». La firma generica "I lavoratori".

Il primo cittadino, dal canto suo, ieri sera era al lavoro con il dirigente dell'Ufficio Tecnico, ing. Cesare Trematore, per portare al più presto in Giunta il provvedimento e far partire la gara. Lui si dice sicurissimo che tutto accadrà entro il 31 e che i Ciceruacchi saranno messi a tacere.

Depalma ieri mattina aveva scritto sul suo diario giornaliero: «Voglio ringraziare di vero cuore l'Ufficio Tecnico e il suo dirigente Cesare Trematore per lo straordinario impegno profuso in questo frangente così delicato. Non esistono sabati e domeniche, non ci sono più orari d'ufficio, ma solo la forte determinazione a trovare soluzioni a matasse molto complesse. Magari la P.A. avesse più persone come queste».

Il primo cittadino aveva poi chiosato con fermezza: «Molti cittadini si sono offerti di andare a rimuovere "l'amorevole manifesto" affisso ai cancelli della struttura e a me dedicato.
Ho chiesto loro di lasciar stare tutto com'è perché quel manifesto lo farò coprire con la pubblicazione del bando di gara. Penso che al gratuito e velenoso sarcasmo di qualcuno, bisogna solo rispondere con i fatti concreti e con la forza della verità».