Casa della Salute, l'Assessore Sollecito ripercorre le tappe e sottolinea il lavoro degli amministratori
Il Vicesindaco: «Quando c'è da portare a casa un risultato non ce n'è per nessuno»
mercoledì 29 gennaio 2020
11.29
Sarà presentato questa sera, 29 gennaio, in Sala San Felice, il nuovo progetto per la nascita a Giovinazzo della Casa della Salute, che sorgerà sul rudere di quello che avrebbe dovuto essere il Centro Civico mai realizzato.
Il percorso che ha portato a questo segmento dell'iter burocratico è stato rivendicato via social dall'Assessore alle Politiche sociali, Michele Sollecito, che scrive: «La giornata di oggi rappresenta per un amministratore locale una giornata che rinfranca, fa riprendere forza e coraggio nell'azione politica a vantaggio di una comunità. Il percorso della Casa della Salute viene da lontano, sin dal 2012. La lettera che allego (che noi vi proponiamo sotto il nostro articolo, ndr) l'ho scritta al primo Assessore regionale alla salute con il quale ci siamo confrontati, il dott. Attollini.
Nella lettera c'è scritto che il primo incontro per dare il via a questa operazione si è tenuto il 26 giugno 2012 presso l'ufficio dell'allora direttore generale della ASL, dott. Colasanto. Il 26 giugno 2012 - è la sottolineatura non prova di orgoglio -, appena 25 giorni dopo l'insediamento della prima Giunta Depalma».
Sollecito spiega anche che si trattava all'epoca di un obiettivo primario da raggiungere per l'esecutivo cittadino neoinsediato per ridare «dignità ai servizi sparsi sul territorio, dignità al nostro poliambulatorio, dignità ai nostri operatori e ai cittadini tutti e magari l'avvio di qualche nuovo servizio».
«Certo non è stato facile - precisa -: più volte si è ripartiti da zero. Perché dopo Attollini arrivò l'Assessore Gentile e poi l'Assessore Pentassuglia. Dopo il dott. Colasanto alla direzione generale Asl Bari c'è stata la dott.ssa Melli, e poi il dott. Ruscitti, il dott. Montanaro e adesso il dott. Sanguedolce. Ad ogni cambio occorreva riprendere la questione - racconta il Vicesindaco di Giovinazzo - perché allo stesso tavolo occorreva far sedere il Comune (che cedeva l'area di proprietà dove oggi c'è il rudere), la ASL (che doveva redigere il progetto ed eseguire le opere) e la Regione che doveva finanziare l'intervento. I passaggi sono stati tanti ma nonostante tutto sia gli Assessori regionali e sia i direttori generali della Asl sono stati sempre disponibili e pronti a collaborare. E così arriviamo alla firma dal notaio nel 2017, l'affido della progettazione ed oggi la presentazione del progetto».
Sollecito però non si ferma al mero dato e cerca di far capire alla cittadinanza che dietro un progetto del genere c'è molto lavoro e che nulla dev'essere dato per scontato, così come non lo è «che a distanza di quasi 8 anni un amministratore possa raccontarlo. Spesso anche i politici passano e altrettanto spesso non riescono a vedere terminate le opere da loro avviate», rimarca l'Assessore giovinazzese.
Michele Sollecito non perde però occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, rimarcando a più riprese come l'avvio del progetto per realizzare la Casa della Salute sia, a suo modo di vedere, la «risposta migliore ai detrattori che su questa vicenda ci hanno preso in giro con quell'ironia che fa male, con quel sarcasmo che irride per umiliare piuttosto che per sferzare. C'era il medico-Cassandra che riteneva che la nostra fosse una casa della salute "persa", c'è il consigliere comunale che ha parlato di operazione "farlocca", il consigliere che a seguito di questa grande massima con il risolino incalzava esclamando "la cittadella della salute" e giù sorrisini di scherno e ironica commiserazione».
«Questa operazione porta solo vantaggi a Giovinazzo - chiarisce infine -: perché piuttosto non incoraggiarci? Non so darmi ancora risposte. Ma per fortuna conservo tutto e il carteggio che dimostra quanto ci siamo impegnati e con quanta tenacia abbiamo inseguito questo sogno. In questi momenti è doveroso rivolgere un grazie di cuore al sindaco e agli amici della vecchia e dell'attuale Amministrazione: insieme ne abbiamo sopportate e ne sopportiamo di tutti i colori ma quando si tratta di portare a casa il risultato per Giovinazzo… beh allora non ce n'è per nessuno…», la sua sottolineatura fiera.
L'auspicio che coltivano molti giovinazzesi è che la Regione Puglia e la Asl Bari completino l'iter in un periodo ragionevole e che dai progetti si arrivi in un paio d'anni ad una cantierizzazione che rappresenterebbe il primo tassello per rendere concreto il progetto.
Il percorso che ha portato a questo segmento dell'iter burocratico è stato rivendicato via social dall'Assessore alle Politiche sociali, Michele Sollecito, che scrive: «La giornata di oggi rappresenta per un amministratore locale una giornata che rinfranca, fa riprendere forza e coraggio nell'azione politica a vantaggio di una comunità. Il percorso della Casa della Salute viene da lontano, sin dal 2012. La lettera che allego (che noi vi proponiamo sotto il nostro articolo, ndr) l'ho scritta al primo Assessore regionale alla salute con il quale ci siamo confrontati, il dott. Attollini.
Nella lettera c'è scritto che il primo incontro per dare il via a questa operazione si è tenuto il 26 giugno 2012 presso l'ufficio dell'allora direttore generale della ASL, dott. Colasanto. Il 26 giugno 2012 - è la sottolineatura non prova di orgoglio -, appena 25 giorni dopo l'insediamento della prima Giunta Depalma».
Sollecito spiega anche che si trattava all'epoca di un obiettivo primario da raggiungere per l'esecutivo cittadino neoinsediato per ridare «dignità ai servizi sparsi sul territorio, dignità al nostro poliambulatorio, dignità ai nostri operatori e ai cittadini tutti e magari l'avvio di qualche nuovo servizio».
«Certo non è stato facile - precisa -: più volte si è ripartiti da zero. Perché dopo Attollini arrivò l'Assessore Gentile e poi l'Assessore Pentassuglia. Dopo il dott. Colasanto alla direzione generale Asl Bari c'è stata la dott.ssa Melli, e poi il dott. Ruscitti, il dott. Montanaro e adesso il dott. Sanguedolce. Ad ogni cambio occorreva riprendere la questione - racconta il Vicesindaco di Giovinazzo - perché allo stesso tavolo occorreva far sedere il Comune (che cedeva l'area di proprietà dove oggi c'è il rudere), la ASL (che doveva redigere il progetto ed eseguire le opere) e la Regione che doveva finanziare l'intervento. I passaggi sono stati tanti ma nonostante tutto sia gli Assessori regionali e sia i direttori generali della Asl sono stati sempre disponibili e pronti a collaborare. E così arriviamo alla firma dal notaio nel 2017, l'affido della progettazione ed oggi la presentazione del progetto».
Sollecito però non si ferma al mero dato e cerca di far capire alla cittadinanza che dietro un progetto del genere c'è molto lavoro e che nulla dev'essere dato per scontato, così come non lo è «che a distanza di quasi 8 anni un amministratore possa raccontarlo. Spesso anche i politici passano e altrettanto spesso non riescono a vedere terminate le opere da loro avviate», rimarca l'Assessore giovinazzese.
Michele Sollecito non perde però occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, rimarcando a più riprese come l'avvio del progetto per realizzare la Casa della Salute sia, a suo modo di vedere, la «risposta migliore ai detrattori che su questa vicenda ci hanno preso in giro con quell'ironia che fa male, con quel sarcasmo che irride per umiliare piuttosto che per sferzare. C'era il medico-Cassandra che riteneva che la nostra fosse una casa della salute "persa", c'è il consigliere comunale che ha parlato di operazione "farlocca", il consigliere che a seguito di questa grande massima con il risolino incalzava esclamando "la cittadella della salute" e giù sorrisini di scherno e ironica commiserazione».
«Questa operazione porta solo vantaggi a Giovinazzo - chiarisce infine -: perché piuttosto non incoraggiarci? Non so darmi ancora risposte. Ma per fortuna conservo tutto e il carteggio che dimostra quanto ci siamo impegnati e con quanta tenacia abbiamo inseguito questo sogno. In questi momenti è doveroso rivolgere un grazie di cuore al sindaco e agli amici della vecchia e dell'attuale Amministrazione: insieme ne abbiamo sopportate e ne sopportiamo di tutti i colori ma quando si tratta di portare a casa il risultato per Giovinazzo… beh allora non ce n'è per nessuno…», la sua sottolineatura fiera.
L'auspicio che coltivano molti giovinazzesi è che la Regione Puglia e la Asl Bari completino l'iter in un periodo ragionevole e che dai progetti si arrivi in un paio d'anni ad una cantierizzazione che rappresenterebbe il primo tassello per rendere concreto il progetto.