Carolina Serrone ribadisce il suo "no" al Corteo Storico
Dura lettera di risposta a Francesco Pugliese ed alla Consulta Cultura
martedì 12 luglio 2016
06.00
Dura, diretta, senza fronzoli. La missiva della presidentessa della locale Pro Loco, Carolina Serrone, rivolta a Francesco Pugliese e, in seconda battuta, anche alla Consulta Cultura, esprime un nuovo chiarissimo "no" allo svolgimento del Corteo Storico. Un "no" al Corteo così come pensato e realizzato da anni dalla Pro Loco stessa.
La lettera aperta di Carolina Serrone segna un punto di non ritorno. Non vi sono margini per una ricomposizione dello strappo e lo si evince da molti passaggi. Così lei e tutto il direttivo della Pro Loco espongono in maniera chiara, inequivocabile, il loro pensiero.
«Caro signor Francesco Pugliese - è l'input -, abbiamo dovuto riflettere a lungo prima di rispondere alla sua lettera pubblicata da tutti i media locali, ma non potevamo tacere di fronte alle tante inesattezze contenutevi o, forse meglio, montate ad arte per cercare di scaricare sulla Pro Loco e sulla sottoscritta, quale Presidentessa della stessa, le responsabilità della mancata organizzazione del più noto evento estivo della nostra città. È opportuno chiarire subito (e ancora una volta) - rimarca la Serrone - che se quest'anno non si farà il Corteo Storico, almeno quello tradizionale da sempre organizzato da noi, la responsabilità è soprattutto sua e della Organizzazione che presiede, signor Pugliese».
Una responsabilità non da poco, soprattutto perché buona parte dell'opinione pubblica giovinazzese farà fatica a comprenderla. Ma la missiva spiega passaggio dopo passaggio il punto di vista della Serrone e della Pro Loco: «Sapeva benissimo - ammoniscono - che, per i nostri incrinati rapporti con la Giunta Depalma, era Lei con la sua Organizzazione Festeggiamenti (l'ex Comitato Feste Patronali) l'unico sostegno rimasto alla nostra associazione per organizzare l'evento tradizionale più atteso in occasione della Festa per la nostra Protettrice, ma invece Lei che ha fatto? Ci ha inviato una lettera (in data 28 maggio u.s.!) in risposta ad una nostra precedente missiva di invito ad un incontro, in cui Lei ci diceva chiaro e tondo che "non ci sono le condizioni per impegnare questa Organizzazione in una collaborazione per la realizzazione del Corteo Storico 2016"».
Il dato nuovo sul piatto della contesa è quindi la totale incomunicabilità della Pro Loco con l'Amministrazione comunale, finalmente palese e non solo presunta. Non sappiamo se si tratti di differenti vedute in chiave culturale e di sviluppo turistico del paese o anche di diverse opinioni di carattere politico. Sta di fatto che la Serrone affonda il colpo: «Dopo aver cercato già l'anno scorso di stravolgere letteralmente il Corteo Storico (per come l'aveva oltretutto immaginato e realizzato, insieme ad altri soci fondatori, proprio l'indimenticabile Raffaele Depergola da Lei citato) - il riferimento è a Francesco Pugliese - ha dunque rinunciato definitivamente ad ogni confronto costruttivo (e non prevaricante) sfilandosi all'ultimo momento e senza appello da ogni impegno e responsabilità. Ben consapevole che così metteva letteralmente in difficoltà la comunità e con essa noi, dovendo realizzare in affanno, senza collaborazioni e senza risorse un corteo su cui poi in tanti si divertono a scaricare critiche facili e non opportunamente fondate sulla reale comprensione di cosa significhi lavorare duramente e con passione per la sua riuscita. Senza contare che - ribadisce la presidentessa -, con questa sua ultima presa di distanza, potrebbe ora ritenersi anche sollevato dal corrispondere i 1000 euro che ci aveva verbalmente assicurato (ma non ancora dati) affinché si realizzasse l'edizione dell'anno scorso, peraltro messa in forse dall'atteggiamento a dir poco discutibile degli interlocutori istituzionali».
«Ma a Lei e agli altri (chi?, ndr) non ha insegnato proprio niente quello che è successo allora? - chiede la Serrone -. È per orgoglio che fu rifiutata l'offerta dell'assessore alla cultura, ed è sempre per orgoglio e responsabilità verso la Città che dopo lunga e meditata discussione fu deciso di chiedere un contributo volontario alla cittadinanza e un'autotassazione ai soci, a seguito delle quali fu possibile la realizzazione della 49^ edizione del Corteo. In ogni caso, alla resa dei conti - prosegue Carolina Serrone -, il Comitato Feste Patronali, insieme all'Arac, di quella manifestazione ne hanno beneficiato da un punto di vista economico nella giornata del Corteo Storico. È sfibrante - scrive - che ogni anno anche altre associazioni (non solo la Pro Loco), che organizzano a Giovinazzo eventi consolidatisi nel tempo, e considerati dai più preziosi per la tradizione e la visibilità del paese, debbano subire non solo attacchi mediatici ma anche l'umiliazione di promesse tante volte non mantenute. Buoni sì ma fessi no, stavolta i giochini degli uni o degli altri a discapito della Pro Loco non potevano né dovevano continuare».
Arrivando alla stretta attualità, Carolina Serrone ed il direttivo da lei presieduto dicono di volersi assumere piena responsabilità della decisione. Non vi sarà Corteo Storico «anche perché questa edizione - ribadiscono -, che doveva essere magnifica e speciale proprio in quanto ricorreva il suo 50° anniversario, non si poteva certo realizzare in questo clima avvelenato da contrapposizioni e divergenze di interessi e vedute. Chiaro dunque il motivo per cui, con decisione sofferta e ragionata (come in scala più grande avviene per Il Palio, il nostro Corteo è l'evento di un giorno per cui noi lavoriamo un anno intero) abbiamo deciso che il 50° Corteo Storico di Giovinazzo si farà, con i nostri abiti ed i nostri meravigliosi volontari di sempre insieme ai nuovi, ma NON in questa occasione. Né, per le ragioni esposte - continua la missiva -, riteniamo di doverci sentire coinvolti sia pure in modo marginale; una volta tanto saremo noi spettatori e giudici di quanto gli altri sapranno fare. Una pausa sabbatica, mettiamola così, per raccogliere fondi ed idee per un evento che sia davvero memorabile, come merita la ricorrenza di mezzo secolo di vita di una manifestazione che, intatta nel suo fascino tradizionale, continua a richiamare qui gente da ogni dove. Meglio soli che male accompagnati - ironizza la numero uno della Pro Loco -. Abbiamo preso coscienza che attualmente non possiamo confidare su nessuno e perciò ci stiamo attrezzando di conseguenza per il futuro».
Segno che la Pro Loco intende perseguire solo ed esclusivamente la strada dell'autotassazione dei membri? Difficile a dirsi sin da ora, ma a questo punto appare l'unica strada percorribile.
«Circa l'ironia con cui Lei ci accusa di non aver preso iniziative culturali di spicco - evidenzia la Serrone rivolgendosi ancora a Pugliese - , e giusto ad esempio, le ricordiamo che, nel disinteresse totale del Comune (quasi la cosa non riguardasse minimamente la promozione della nostra città ai massimi livelli possibili) ci siamo fatti carico noi, unici, di informare per mesi cittadinanza e visitatori della presenza ad EXPO di ben due nostre ragguardevoli opere d'arte là in mostra, illustrandole e dando tutti i suggerimenti necessari per andare a vederle. Basta già questo a dare senso alla nostra presenza».
Anche qui, dunque, un passaggio duro verso l'Amministrazione, che si evidenzia poi nel finale, quasi a rimarcare una differenza di vedute con l'Ente di piazza Vittorio Emanuele II. «Soprattutto da quando abbiamo acceso i riflettori su via Marina (in riferimento al cantiere aperto e poi richiuso, ndr) - rimarca -, evitandone lo scempio, stiamo pagando il coraggio di quella denuncia e di tutti quegli interventi a difesa del nostro straordinario patrimonio cittadino che, fedeli al nome che portiamo e al ruolo istituzionale che ci compete, puntualmente facciamo; anche se questo comporta le inevitabili reazioni. Nessun vittimismo patologico dunque, signor Pugliese - ammonisce Carolina Serrone -. Congratulazioni, dunque, per il suo operato ed auguri per i futuri eventi. Staremo a vedere. Per adesso tanto le dovevamo - è la chiosa - a tutela della nostra rispettabilità personale ed associativa, cogliendo anche l'occasione per dare una risposta a qualche salvatore della Patria dell'ultima ora e per spiegare, a chi non l'ha capito, come stanno veramente le cose».
Da questa lettera si evincono quindi tre cose: in primis Carolina Serrone ed il suo direttivo vogliono essere ricordati come coerenti con quanto espresso da parecchio tempo. In secondo luogo, il distacco con l'Organizzazione Festeggiamenti in onore di Maria SS di Corsignano è incolmabile. Infine, la Pro Loco non raccoglie l'invito della Consulta Cultura, respinge al mittente la richiesta di un incontro conciliatore e demarca definitivamente la distanza, anche di carattere politico (intesa come modo di pensare alla città), con l'Amministrazione comunale.
Ai diretti interessati, come nostro costume, la possibilità di un'ultima controreplica.
La lettera aperta di Carolina Serrone segna un punto di non ritorno. Non vi sono margini per una ricomposizione dello strappo e lo si evince da molti passaggi. Così lei e tutto il direttivo della Pro Loco espongono in maniera chiara, inequivocabile, il loro pensiero.
«Caro signor Francesco Pugliese - è l'input -, abbiamo dovuto riflettere a lungo prima di rispondere alla sua lettera pubblicata da tutti i media locali, ma non potevamo tacere di fronte alle tante inesattezze contenutevi o, forse meglio, montate ad arte per cercare di scaricare sulla Pro Loco e sulla sottoscritta, quale Presidentessa della stessa, le responsabilità della mancata organizzazione del più noto evento estivo della nostra città. È opportuno chiarire subito (e ancora una volta) - rimarca la Serrone - che se quest'anno non si farà il Corteo Storico, almeno quello tradizionale da sempre organizzato da noi, la responsabilità è soprattutto sua e della Organizzazione che presiede, signor Pugliese».
Una responsabilità non da poco, soprattutto perché buona parte dell'opinione pubblica giovinazzese farà fatica a comprenderla. Ma la missiva spiega passaggio dopo passaggio il punto di vista della Serrone e della Pro Loco: «Sapeva benissimo - ammoniscono - che, per i nostri incrinati rapporti con la Giunta Depalma, era Lei con la sua Organizzazione Festeggiamenti (l'ex Comitato Feste Patronali) l'unico sostegno rimasto alla nostra associazione per organizzare l'evento tradizionale più atteso in occasione della Festa per la nostra Protettrice, ma invece Lei che ha fatto? Ci ha inviato una lettera (in data 28 maggio u.s.!) in risposta ad una nostra precedente missiva di invito ad un incontro, in cui Lei ci diceva chiaro e tondo che "non ci sono le condizioni per impegnare questa Organizzazione in una collaborazione per la realizzazione del Corteo Storico 2016"».
Il dato nuovo sul piatto della contesa è quindi la totale incomunicabilità della Pro Loco con l'Amministrazione comunale, finalmente palese e non solo presunta. Non sappiamo se si tratti di differenti vedute in chiave culturale e di sviluppo turistico del paese o anche di diverse opinioni di carattere politico. Sta di fatto che la Serrone affonda il colpo: «Dopo aver cercato già l'anno scorso di stravolgere letteralmente il Corteo Storico (per come l'aveva oltretutto immaginato e realizzato, insieme ad altri soci fondatori, proprio l'indimenticabile Raffaele Depergola da Lei citato) - il riferimento è a Francesco Pugliese - ha dunque rinunciato definitivamente ad ogni confronto costruttivo (e non prevaricante) sfilandosi all'ultimo momento e senza appello da ogni impegno e responsabilità. Ben consapevole che così metteva letteralmente in difficoltà la comunità e con essa noi, dovendo realizzare in affanno, senza collaborazioni e senza risorse un corteo su cui poi in tanti si divertono a scaricare critiche facili e non opportunamente fondate sulla reale comprensione di cosa significhi lavorare duramente e con passione per la sua riuscita. Senza contare che - ribadisce la presidentessa -, con questa sua ultima presa di distanza, potrebbe ora ritenersi anche sollevato dal corrispondere i 1000 euro che ci aveva verbalmente assicurato (ma non ancora dati) affinché si realizzasse l'edizione dell'anno scorso, peraltro messa in forse dall'atteggiamento a dir poco discutibile degli interlocutori istituzionali».
«Ma a Lei e agli altri (chi?, ndr) non ha insegnato proprio niente quello che è successo allora? - chiede la Serrone -. È per orgoglio che fu rifiutata l'offerta dell'assessore alla cultura, ed è sempre per orgoglio e responsabilità verso la Città che dopo lunga e meditata discussione fu deciso di chiedere un contributo volontario alla cittadinanza e un'autotassazione ai soci, a seguito delle quali fu possibile la realizzazione della 49^ edizione del Corteo. In ogni caso, alla resa dei conti - prosegue Carolina Serrone -, il Comitato Feste Patronali, insieme all'Arac, di quella manifestazione ne hanno beneficiato da un punto di vista economico nella giornata del Corteo Storico. È sfibrante - scrive - che ogni anno anche altre associazioni (non solo la Pro Loco), che organizzano a Giovinazzo eventi consolidatisi nel tempo, e considerati dai più preziosi per la tradizione e la visibilità del paese, debbano subire non solo attacchi mediatici ma anche l'umiliazione di promesse tante volte non mantenute. Buoni sì ma fessi no, stavolta i giochini degli uni o degli altri a discapito della Pro Loco non potevano né dovevano continuare».
Arrivando alla stretta attualità, Carolina Serrone ed il direttivo da lei presieduto dicono di volersi assumere piena responsabilità della decisione. Non vi sarà Corteo Storico «anche perché questa edizione - ribadiscono -, che doveva essere magnifica e speciale proprio in quanto ricorreva il suo 50° anniversario, non si poteva certo realizzare in questo clima avvelenato da contrapposizioni e divergenze di interessi e vedute. Chiaro dunque il motivo per cui, con decisione sofferta e ragionata (come in scala più grande avviene per Il Palio, il nostro Corteo è l'evento di un giorno per cui noi lavoriamo un anno intero) abbiamo deciso che il 50° Corteo Storico di Giovinazzo si farà, con i nostri abiti ed i nostri meravigliosi volontari di sempre insieme ai nuovi, ma NON in questa occasione. Né, per le ragioni esposte - continua la missiva -, riteniamo di doverci sentire coinvolti sia pure in modo marginale; una volta tanto saremo noi spettatori e giudici di quanto gli altri sapranno fare. Una pausa sabbatica, mettiamola così, per raccogliere fondi ed idee per un evento che sia davvero memorabile, come merita la ricorrenza di mezzo secolo di vita di una manifestazione che, intatta nel suo fascino tradizionale, continua a richiamare qui gente da ogni dove. Meglio soli che male accompagnati - ironizza la numero uno della Pro Loco -. Abbiamo preso coscienza che attualmente non possiamo confidare su nessuno e perciò ci stiamo attrezzando di conseguenza per il futuro».
Segno che la Pro Loco intende perseguire solo ed esclusivamente la strada dell'autotassazione dei membri? Difficile a dirsi sin da ora, ma a questo punto appare l'unica strada percorribile.
«Circa l'ironia con cui Lei ci accusa di non aver preso iniziative culturali di spicco - evidenzia la Serrone rivolgendosi ancora a Pugliese - , e giusto ad esempio, le ricordiamo che, nel disinteresse totale del Comune (quasi la cosa non riguardasse minimamente la promozione della nostra città ai massimi livelli possibili) ci siamo fatti carico noi, unici, di informare per mesi cittadinanza e visitatori della presenza ad EXPO di ben due nostre ragguardevoli opere d'arte là in mostra, illustrandole e dando tutti i suggerimenti necessari per andare a vederle. Basta già questo a dare senso alla nostra presenza».
Anche qui, dunque, un passaggio duro verso l'Amministrazione, che si evidenzia poi nel finale, quasi a rimarcare una differenza di vedute con l'Ente di piazza Vittorio Emanuele II. «Soprattutto da quando abbiamo acceso i riflettori su via Marina (in riferimento al cantiere aperto e poi richiuso, ndr) - rimarca -, evitandone lo scempio, stiamo pagando il coraggio di quella denuncia e di tutti quegli interventi a difesa del nostro straordinario patrimonio cittadino che, fedeli al nome che portiamo e al ruolo istituzionale che ci compete, puntualmente facciamo; anche se questo comporta le inevitabili reazioni. Nessun vittimismo patologico dunque, signor Pugliese - ammonisce Carolina Serrone -. Congratulazioni, dunque, per il suo operato ed auguri per i futuri eventi. Staremo a vedere. Per adesso tanto le dovevamo - è la chiosa - a tutela della nostra rispettabilità personale ed associativa, cogliendo anche l'occasione per dare una risposta a qualche salvatore della Patria dell'ultima ora e per spiegare, a chi non l'ha capito, come stanno veramente le cose».
Da questa lettera si evincono quindi tre cose: in primis Carolina Serrone ed il suo direttivo vogliono essere ricordati come coerenti con quanto espresso da parecchio tempo. In secondo luogo, il distacco con l'Organizzazione Festeggiamenti in onore di Maria SS di Corsignano è incolmabile. Infine, la Pro Loco non raccoglie l'invito della Consulta Cultura, respinge al mittente la richiesta di un incontro conciliatore e demarca definitivamente la distanza, anche di carattere politico (intesa come modo di pensare alla città), con l'Amministrazione comunale.
Ai diretti interessati, come nostro costume, la possibilità di un'ultima controreplica.