Caos al porto di Giovinazzo, la Capitaneria: «Via i gozzi entro il 23 maggio»
C'è chi ha già ottemperato e chi, invece, spera in una proroga. L'associazione Gli Amici del Gozzo: «Mai avuto risposte ufficiali»
domenica 15 maggio 2022
9.56
I pontili comunali devono sloggiare. Lo scorso 13 maggio, infatti, l'Ufficio Locale Marittimo ha emanato un provvedimento con cui si «diffidano i proprietari delle unità da diporto ormeggiate ai pontili comunali in mancanza del titolo autorizzativo a rimuovere le varie imbarcazioni». L'ordine è tassativo: entro il 23 maggio.
«In caso di mancata rimozione - si legge nella diffida della Capitaneria di Porto - si procederà a norma di legge, con aggravio di spese a carico dei proprietari». In pratica entro poco più di una settimana i gozzi, così come anche le barche da diporto ormeggiati a quei pontili non dati in concessione, dovranno essere rimossi. Nel grande caos di questi giorni c'è chi ha già spostato le imbarcazioni e chi, invece, spera in una proroga. Difficile, quasi impossibile. Ma che cosa è successo?
A spiegarlo è una nota stampa de Gli Amici del Gozzo costituitasi «in associazione sei anni fa, con lo scopo di tutelare i gozzi presenti nell'incantevole porticciolo cittadino per sottrarli alla scomparsa». Non avendo, però, il porto un regolamento per gli ormeggi - il piano regolatore comunale non è stato mai approvato e non è mai stata trovata una definitiva soluzione all'esigenza della gestione - «la maggior parte dei gozzi sono ormeggiati in varie situazioni di fortuna, senza regole».
Si è andati avanti nel tempo a colpi di deroghe senza che la gestione dei pontili sia mai stata regolamentata sul serio «pur avendo chiesto - spiegano ancora - agli Enti preposti, appena costituiti, di regolamentare gli ormeggi e dirci dove e come sistemarci secondo norma e regola. Non abbiamo mai ottenuto risposte ufficiali, ma rimandi e rassicurazioni verbali» sino a quando è arrivata la revoca della consegna dell'area demaniale affidata al Comune dal Ministero delle Infrastrutture.
Così, venuto meno quel provvedimento, l'Ufficio Locale Marittimo ha dovuto ordinare la riconsegna dello specchio d'acqua e dei pontili allo Stato. Ma insieme alla diffida, a firma del primo luogotenente Giulio Scafa, sono arrivate anche le prime sanzioni amministrative. Insomma, un grande caos. E se c'è chi è già passato a riprendersi i gozzi, altri vogliono definire la questione, sono speranzosi che le diffide possano essere stralciate (difficile, molto difficile) e si appellano al sindaco.
«Sono sorpreso dalla decisione della Capitaneria di Porto - ha detto Tommaso Depalma -. Mi sarei aspettato più buon senso visti i dialoghi avuti con la marineria con la quale stiamo lavorando gomito a gomito per mettere a punto il piano regolatore. Il dialogo rimane l'unica possibilità che abbiamo per risolvere la vicenda».
«In caso di mancata rimozione - si legge nella diffida della Capitaneria di Porto - si procederà a norma di legge, con aggravio di spese a carico dei proprietari». In pratica entro poco più di una settimana i gozzi, così come anche le barche da diporto ormeggiati a quei pontili non dati in concessione, dovranno essere rimossi. Nel grande caos di questi giorni c'è chi ha già spostato le imbarcazioni e chi, invece, spera in una proroga. Difficile, quasi impossibile. Ma che cosa è successo?
A spiegarlo è una nota stampa de Gli Amici del Gozzo costituitasi «in associazione sei anni fa, con lo scopo di tutelare i gozzi presenti nell'incantevole porticciolo cittadino per sottrarli alla scomparsa». Non avendo, però, il porto un regolamento per gli ormeggi - il piano regolatore comunale non è stato mai approvato e non è mai stata trovata una definitiva soluzione all'esigenza della gestione - «la maggior parte dei gozzi sono ormeggiati in varie situazioni di fortuna, senza regole».
Si è andati avanti nel tempo a colpi di deroghe senza che la gestione dei pontili sia mai stata regolamentata sul serio «pur avendo chiesto - spiegano ancora - agli Enti preposti, appena costituiti, di regolamentare gli ormeggi e dirci dove e come sistemarci secondo norma e regola. Non abbiamo mai ottenuto risposte ufficiali, ma rimandi e rassicurazioni verbali» sino a quando è arrivata la revoca della consegna dell'area demaniale affidata al Comune dal Ministero delle Infrastrutture.
Così, venuto meno quel provvedimento, l'Ufficio Locale Marittimo ha dovuto ordinare la riconsegna dello specchio d'acqua e dei pontili allo Stato. Ma insieme alla diffida, a firma del primo luogotenente Giulio Scafa, sono arrivate anche le prime sanzioni amministrative. Insomma, un grande caos. E se c'è chi è già passato a riprendersi i gozzi, altri vogliono definire la questione, sono speranzosi che le diffide possano essere stralciate (difficile, molto difficile) e si appellano al sindaco.
«Sono sorpreso dalla decisione della Capitaneria di Porto - ha detto Tommaso Depalma -. Mi sarei aspettato più buon senso visti i dialoghi avuti con la marineria con la quale stiamo lavorando gomito a gomito per mettere a punto il piano regolatore. Il dialogo rimane l'unica possibilità che abbiamo per risolvere la vicenda».