C'è un futuro immediato per le ex Ferriere?

Se lo chiederà in un dibattito pubblico l'Osservatorio per la Legalità ed il Bene Comune

mercoledì 30 marzo 2016 19.40
A cura di Gianluca Battista
Venerdì 1 aprile, alle ore 19.00, l'Auditorium "don Tonino Bello" della Parrocchia Immacolata ospiterà un incontro-dibattito a cura dell'Osservatorio per la Legalità ed il Bene Comune.

Il titolo è eloquente: "Area Ex AFP: quale futuro oggi?". L'ossimoro tra le parole oggi e futuro è stato pensato e voluto, poiché il dibattito vuole stimolare un confronto, all'indomani della prima tranche di lavori preparatori alla bonifica, sull'immediato destino di quell'area. Ad introdurre il dibattito vi sarà l'avvocato Daniele De Gennaro, mentre gli ospiti saranno il Sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma, la professoressa Angela Barbanente del Politecnico di Bari, ex Assessora Regionale alla Pianificazione e Gestione Urbanistica. Con loro una rappresentanza dei proprietari delle ex Ferriere.

L'Osservatorio nel presentare l'incontro ha pure voluto, come spesso accade, presentare ben sei quesiti a cui i protagonisti della serata dovranno e potranno rispondere. Noi abbiamo inteso riportarveli per intero.

«1. Premesso che l'area denominata ex AFP, dell'estensione di circa 10 ettari, è classificata dal vigente Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC) come Zona per attività industriali e/o di servizio all'industria (D3), si chiede di riferire se tale tipizzazione, alla luce degli attuali sviluppi sociali, economici ed urbanistici, possa ancora considerarsi attuale e concretamente realizzabile, o se, al contrario, essa debba essere ritenuta superata.

2. Nell'ipotesi in cui si la tipizzazione impressa dal vigente Piano Regolatore Generale all'area ex AFP fosse ritenuta attuale, si chiede di indicare i passaggi ancora necessari per poter procedere all'insediamento in essa di nuove attività industriali e/o di servizio all'industria.

3. Nell'ipotesi in cui la tipizzazione impressa dal vigente Piano Regolatore Generale all'area ex AFP fosse ritenuta invece superata, si chiede di far conoscere quale sarebbe la classificazione più confacente all'attuale sviluppo sociale, economico ed urbanistico della comunità giovinazzese, illustrando le ragioni sulle quali si fonda tale convincimento.

4. Si chiede di riferire con quale strumento normativo possa essere realizzata una eventuale variante dell'attuale destinazione urbanistica ed, in particolare, se al caso di specie possa ritenersi applicabile la normativa introdotta dalla legge 164/2014 (cosiddetta Sblocca Italia), con precipuo riferimento alla possibilità di realizzare interventi di ristrutturazione edilizia anche nelle aree industriali dismesse, in deroga agli strumenti urbanistici.

5. Si chiede di illustrare quali conseguenze una eventuale variazione della destinazione dell'area ex AFP nel PRGC avrebbe in ordine agli interventi di bonifica ed alle propedeutiche attività di caratterizzazione, chiarendo all'opinione pubblica su chi graverebbero i relativi costi.

6. Si chiede di indicare l'orizzonte temporale in cui una eventuale variante urbanistica potrà essere realizzata».


Un incontro che va nella direzione del confronto costruttivo, importantissimo per far comprendere alla cittadinanza quale sguardo sul futuro ha l'Amministrazione comunale, ma anche come si possano sviluppare queste idee nell'immediato o quasi. Le ex Acciaierie e Ferriere Pugliesi restano un argomento di strettissima e pressante attualità e rappresentano uno dei nodi più spinosi ed intricati da sciogliere anche in vista delle consultazioni elettorali del prossimo anno.

Una sola certezza resta: quell'area, con la collaborazione decisiva dei proprietari, deve cambiar volto. I fantasmi del passato, sebbene si sia trattato di un passato di benessere e produttività, con un prodotto interno lordo cittadino da far impallidire la ricca Lombardia, devono restare tali. È tempo di guardare avanti.