C'è il "Blue day", la sensibilizzazione globale verso l'autismo. La testimonianza di una mamma

Manifestazioni all'I.C. "Bosco-Buonarroti" per continuare ad educare le giovani generazioni sul problema ed insegnare loro l'inclusione

martedì 2 aprile 2019 0.14
A cura di Marzia Morva
"Quello che facciamo è soltanto una goccia nell'oceano. Ma se non ci fosse quella goccia all'oceano mancherebbe". (cit. Madre Teresa di Calcutta)


Oggi 2 aprile, promossa dalle Nazioni Unite, si celebra la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo, giunta alla dodicesima edizione.

Questa problematica viene affrontata a scuola poiché sensibilizza gli alunni a non mettere in atto alcuna forma di discriminazione ed emarginazione promuovendo altresì comportamenti intrisi di attenzione e di rispetto verso i compagni più fragili.

L'inclusione, valore al quale la scuola punta, si rafforza ogni giorno a stretto contatto con i bambini ed i ragazzi affetti da questa patologia. La mobilitazione sarà anche quest'anno a livello internazionale perché su questa sindrome, che negli ultimi hanno ha visto l'aumento dei casi, validi studi scientifici stanno fornendo importanti risposte, anche se c'è ancora molto da fare.

Le iniziative attuate anche sul nostro territorio saranno tante e rivolte a promuovere la conoscenza di questa disabilità oltre che a rafforzare il principio dell'inclusione. Il colore assegnato a questa Giornata di Sensibilizzazione è il blu (da qui la denominazione blue day, ndr) e, come ci ha detto la preside Maria Paola Scorza, in ogni plesso dell'Istituto Comprensivo "Bosco-Buonarroti" saranno accese piccole lanterne di quel colore in segno di vicinanza e condivisione con le famiglie e i ragazzi affetti da autismo.

Gli alunni delle Scuole dell'Infanzia hanno realizzato disegni, cartelloni e pensieri illustrati sul tema della giornata, ponendo tutto il materiale prodotto in un grande contenitore ed esponendolo su maxi cartelloni murali. Gli alunni delle classi terze e quarte della Scuola Primaria e le classi di prima della Scuola Secondaria di primo grado, oltre a realizzare elaborati grafico-pittorici, nella mattinata di oggi visioneranno il film "Il faro delle orche", pellicola spagnola del 2016, ambientata in Patagonia, che racconta una storia delicata, arricchita dai paesaggi naturali e dal mare con protagonista un bambino affetto da autismo.

Abbiamo chiesto alla mamma di un alunno, affetto da autismo, il senso ed il significato di questa Giornata. Si tratta di un'importante testimonianza che vi riportiamo.

«L'autismo è una patologia molto complessa e connotata da un ampio spettro di disturbi che variano da soggetto a soggetto, caratterizzati da deficit nella comunicazione e interazione sociale e da comportamenti, interessi o attività ristretti e ripetitivi. Dalle forme più lievi a quelle più severe, è importante intervenire con programmi che mirano a migliorare le condizioni di vita dei soggetti colpiti.In questo percorso di acquisizione di abilità, la famiglia ha sicuramente un ruolo fondamentale. Capire subito i segnali e rivolgersi a personale qualificato (Scuola, Asl, Logopedisti, ecc) è molto prezioso per avviare un intervento quanto più adatto ed efficace per i soggetti autistici.La nostra esperienza è stata sicuramente basata da una presa in carico dell'Analista Comportamentale che ha seguito nostro figlio a trecentosessanta gradi, supportandoci e aiutandoci a trovare una "chiave" per comunicare con lui, per insegnarli autonomie, per migliorare il comportamento, per aiutarlo ad acquisire competenze didattiche e ludiche.In questo cammino anche la scuola ha svolto un ruolo attivo perché, pur non avendo personale specializzato nel campo dell'autismo, si è messa in gioco e, in sinergia con la famiglia, ha dato modo di costruire un percorso scolastico adatto al bambino e di questo non smetteremo mai di essere grati. L'attenzione, la cura e l'amore di tutti i compagni di classe (e dei loro genitori) sono un VALORE, così inestimabile, che risultano essere la speranza per un futuro di VERA integrazione e riconoscimento che la diversità non è un limite, ma una ricchezza da coltivare e saper curare nel tempo. Così come la comunità dei cittadini e delle famiglie è stata accogliente, un grande lavoro lo deve fare anche la comunità istituzionale promuovendo reali politiche di promozione dei diritti dei cittadini autistici. Il valore delle sussidiarietà che ha visto associazioni, molto spesso di genitori, sostituirsi al ruolo del welfare pubblico, è bene che venga da questo sostenuto iniziando ad attivare forme di investimenti dotate di effetti moltiplicatori».

MT