Bruciano i campi attorno alla chiesa di San Pietro Pago
Ignote le cause dell'incendio. Ad alimentare le fiamme l'erba secca e le sterpaglie
venerdì 25 giugno 2021
12.41
Incendio nel pomeriggio di ieri nei campi attorno alla chiesa di San Pietro Pago, lungo l'omonima strada vicinale, nei pressi della vecchia discarica di Giovinazzo, ormai chiusa dal 2015 all'abbancamento di rifiuti e in attesa dei lavori di messa in sicurezza a cura della Regione Puglia che ha stanziato oltre 4 milioni di euro.
Ignote le cause del rogo, seguito da un fitto fumo: ad alimentare le fiamme sono state l'erba secca e le sterpaglie cresciute sui terreni ormai abbandonati da anni. La chiesa di San Pietro Pago, scoperta nel 1975 sbancando il terreno circostante, sorge nell'omonima contrada, dove in passato sono state realizzate discariche abusive all'interno di cave naturali. Si tratta di una zona ad alto valore paesaggistico proprio per la presenza della chiesa rupestre, ieri minacciata dalle fiamme.
Oggi, a distanza di 46 anni, il sito - la chiesa fu sventrata e i resti del casale circostante, costituiti dai muri delle abitazioni e dalle cisterne, furono demoliti - ricorda la vergognosa vicenda giovinazzese della discarica di rifiuti urbani che sta cancellando ciò che l'uomo in passato aveva edificato spinto dalla fede ed a prezzo di chissà quanti sacrifici. Una discarica, quella di San Pietro Pago, sequestrata in quanto i percolati prodotti dai rifiuti non sarebbero stati smaltiti correttamente.
La zona di San Pietro Pago sconta decenni di accumuli di rifiuti in cave trasformate in discariche di rifiuti che hanno provocato una evidente compromissione dell'ambiente e del paesaggio. Ieri l'ennesimo rogo in un territorio che sta già pagando un conto salatissimo per gravissime e complesse criticità ambientale.
Ignote le cause del rogo, seguito da un fitto fumo: ad alimentare le fiamme sono state l'erba secca e le sterpaglie cresciute sui terreni ormai abbandonati da anni. La chiesa di San Pietro Pago, scoperta nel 1975 sbancando il terreno circostante, sorge nell'omonima contrada, dove in passato sono state realizzate discariche abusive all'interno di cave naturali. Si tratta di una zona ad alto valore paesaggistico proprio per la presenza della chiesa rupestre, ieri minacciata dalle fiamme.
Oggi, a distanza di 46 anni, il sito - la chiesa fu sventrata e i resti del casale circostante, costituiti dai muri delle abitazioni e dalle cisterne, furono demoliti - ricorda la vergognosa vicenda giovinazzese della discarica di rifiuti urbani che sta cancellando ciò che l'uomo in passato aveva edificato spinto dalla fede ed a prezzo di chissà quanti sacrifici. Una discarica, quella di San Pietro Pago, sequestrata in quanto i percolati prodotti dai rifiuti non sarebbero stati smaltiti correttamente.
La zona di San Pietro Pago sconta decenni di accumuli di rifiuti in cave trasformate in discariche di rifiuti che hanno provocato una evidente compromissione dell'ambiente e del paesaggio. Ieri l'ennesimo rogo in un territorio che sta già pagando un conto salatissimo per gravissime e complesse criticità ambientale.