Bombole d'ossigeno medicale: il quadro della situazione a Giovinazzo

Tutti i farmacisti ribadiscono l'importanza della restituzione dei vuoti

mercoledì 18 novembre 2020 05.00
A cura di Gianluca Battista
Le bombole d'ossigeno gassoso per uso medicale a Giovinazzo ci sono, ma iniziano a scarseggiare.

È questo il quadro che emerge da una nostra mini-inchiesta, sollecitata da alcuni lettori che ci hanno chiesto quale sia la situazione reale nelle farmacie cittadine.

Il dottor Carlo Del Prete, titolare dell'omonima farmacia di piazza Garibaldi e Segretario dell'Ordine per Bari e la provincia Bat, ci ha spiegato cosa realmente stia accadendo anche a Giovinazzo: «Stando al trend di queste ultime giornate - ci ha detto - potremmo esaurire le scorte di bombole sin dalla prossima settimana. Un quadro che si potrebbe arginare se ci fosse la buona abitudine di restituire i vuoti. A questo ci appelliamo attraverso le vostre pagine: chiediamo alle famiglie di restituirli appena non sono più utilizzabili. È fondamentale affinché si abbia poi la possibilità di partire con le procedure di sanificazione e di riempimento. Non manca l'ossigeno allo stato gassoso, ma le aziende sono oberate. Si pensi - è stata la sottolineatura - che generalmente riportano la bombola nel giro di 24 ore. Attualmente ritornano in 4 giorni in media».
Facendo eco a quanto aveva già richiesto il Presidente dell'Ordine provinciale, Luigi D'Ambrosio Lettieri, il dottor Del Prete ha ribadito la necessità che la Regione Puglia, in questa fase pandemica così delicata, consenta l'utilizzo di gas allo stato liquido in deroga al piano terapeutico.

Sulla restituzione dei vuoti, più che mai essenziale, batte anche la dott.ssa Giulietta Fiore, che non lamenta eccessivi problemi nella sua farmacia di via Papa Giovanni XXIII, ma che insiste sul concetto: «Siamo in una situazione - ha evidenziato - per cui è fondamentale che la gente capisca che può e deve restituire le bombole utilizzate. Si tratta di senso civico. Da noi non vi sono grossi problemi al momento - ha rimarcato - : abbiamo tre bombole dopo aver esaurito le scorte. Ma insisto: consegnare vuoti permette di riempirne altrettante».
Infine la dott.ssa Fiore ha voluto evidenziare lo sforzo del SerMolfetta per il servizio a domicilio per la consegna dei farmaci, determinante per quelle famiglie in isolamento domiciliare già colpite dal Covid.

La dottoressa Teresa Rinella ci ha invece raccontato di non avere al momento problema di scorte, avendo operato una gestione delle bombole accurata. «In realtà - ci ha detto telefonicamente - in questo momento non siamo in affanno, ma resta importante (ancora una volta torna lo stesso concetto, nda) la restituzione dei vuoti. Vorrei anche evidenziare dalle vostre pagine - ha quindi continuato la titolare della farmacia di piazza Vittorio Emanuele II - quanto sia importante l'atteggiamento di ciascuno. Ancora oggi, noi farmacisti assistiamo a comportamenti scorretti, a clienti che arrivano e non si detergono le mani, che maneggiano danaro e poi pensano di tornare a casa senza nessuna igienizzazione. Ecco, crediamo che le regole vadano rispettate sempre, ma soprattutto in contesti come quello in cui lavoriamo noi è necessario indossare le mascherine (possibilmente FFP2), igienizzare le mani e attenersi ad uno scrupoloso distanziamento».

Per la Farmacia Comunale abbiamo sentito la dott.ssa Paola De Bari, la quale ci ha detto di avere una sola bombola, ma di non essere in affanno poiché i vuoti a disposizione saranno riempiti nelle prossime ore.

Più preoccupato il dottor Pasquale De Bari della Farmacia del Mare, che ha rimarcato anch'egli l'importanza della restituzione: «Siamo attualmente sprovvisti di bombole - ci ha confidato -, forse ne abbiamo una. Ma quel che conta è che le famiglie dei pazienti che le utilizzano non devono tenerle in casa una volta terminate. Possono restituirle e ci aiuterebbero ad ordinarne altre. Con il trend di queste settimane - ha sottolineato - anche noi potremmo andare in crisi sin dal weekend».

Infine la dott.ssa Vanessa Valentini per la Farmacia D'Agostino, in cui le bombole sono esaurite, che ha reiterato l'invito a non aver paura rivolto soprattutto a quegli utenti che mantengono le bombole non del tutto finite, ma di cui non hanno più bisogno. Anche lei si associa all'appello di Ordine e Federfarma sull'utilizzo in deroga del gas liquido.

Responsabilità, dunque, viene richiesta a tutta la cittadinanza giovinazzese in un momento emergenziale. Un momento storico negativo, senza precedenti per l'intera nazione e non solo per la Puglia o per Giovinazzo nel suo piccolo. In un'epoca in cui quella mano che non ci si può dare fisicamente, la si può dare con comportamenti virtuosi, c'è necessità che ciascuno faccia la sua parte.

Ai farmacisti, invece, vero front office di queste emergenza sanitaria insieme agli operatori del 118, ai medici, agli infermieri, alle forze dell'ordine ed agli insegnanti, crediamo vada il grazie dell'intera comunità.