Blackout nel lockdown. La città al buio è un pericolo
Da diversi giorni ci sono alcune zone del centro abitato completamente prive di illuminazione
giovedì 19 novembre 2020
18.03
Blackout nel lockdown. Da giorni - «da circa due settimane» secondo alcuni residenti - le attività commerciali e i cittadini di Giovinazzo devono fare i conti con il continuo malfunzionamento dell'illuminazione stradale: molti lampioni, infatti, sono spenti e non rappresentano affatto un buon segnale di sicurezza.
Non si tratta, infatti, della "Earth hour", l'Ora della Terra (l'iniziativa del WWF per sensibilizzare sui problemi ambientali e sulla necessità di curare il pianeta), ma di un problema che, a macchia di leopardo, coinvolge parte della cinta urbana. Le lamentele, segnalate al Comando di Polizia Locale, arrivano in particolar modo da via Gioia, un quartiere centrale con una ampia caratterizzazione di terziario commerciale lasciato, a partire dall'imbrunire, completamente al buio.
Altri cittadini - alle segnalazioni, inviate più volte attraverso i canali ufficiali, si sono aggiunte le proteste sui social network - hanno segnalato a Palazzo di Città il malfunzionamento della pubblica illuminazione, che colpisce solo la linea elettrica stradale e che procede alternativamente, anche in via tenente Piscitelli, nella prima traversa di via Gioia, in Marconi, in via Sasso, nei pressi di piazza Garibaldi, in via Celentano e in via Daconto, poco prima del cavalcaferrovia.
«Francamente speravamo che la questione si risolvesse alla svelta, ma purtroppo - si sfoga un residente di via Marconi - non è andata così. E allora ho deciso di diffondere l'increscioso episodio a mezzo web per far conoscere a tutti le condizioni di pericolo in cui viviamo». In tempi come questi, d'altronde, lasciare al buio alcune strade del centro è insopportabile. Soprattutto se si tratta, come via Gioia, di luoghi in cui ci sono tanti negozi oppure abitazioni con anziani.
Giovinazzo, dunque, ogni sera, ha alcune strade avvolte dalle tenebre e desolatamente rischiarate solo da sporadiche illuminazioni private. Ecco, dunque, un altro volto di Giovinazzo, quello di una città spenta. E stavolta nel vero senso del termine, complice pure il lockdown, l'inverno ormai alle porte e con esso il deserto. «Auguriamoci che la situazione di normalità venga ripristinata il prima possibile», dice ancora. Anche perché il buio, a tutti i livelli, genera criminalità.
«È un incentivo all'illegalità diffusa - termina - e favorisce tutta una serie di attività illecite come i furti in appartamento». E con il buio non può che aumentare la paura e il senso di insicurezza dei cittadini. Intanto, da giorni ormai, è tutto fermo. Tutto buio. In molte, troppe strade di Giovinazzo. Insopportabile.
Non si tratta, infatti, della "Earth hour", l'Ora della Terra (l'iniziativa del WWF per sensibilizzare sui problemi ambientali e sulla necessità di curare il pianeta), ma di un problema che, a macchia di leopardo, coinvolge parte della cinta urbana. Le lamentele, segnalate al Comando di Polizia Locale, arrivano in particolar modo da via Gioia, un quartiere centrale con una ampia caratterizzazione di terziario commerciale lasciato, a partire dall'imbrunire, completamente al buio.
Altri cittadini - alle segnalazioni, inviate più volte attraverso i canali ufficiali, si sono aggiunte le proteste sui social network - hanno segnalato a Palazzo di Città il malfunzionamento della pubblica illuminazione, che colpisce solo la linea elettrica stradale e che procede alternativamente, anche in via tenente Piscitelli, nella prima traversa di via Gioia, in Marconi, in via Sasso, nei pressi di piazza Garibaldi, in via Celentano e in via Daconto, poco prima del cavalcaferrovia.
«Francamente speravamo che la questione si risolvesse alla svelta, ma purtroppo - si sfoga un residente di via Marconi - non è andata così. E allora ho deciso di diffondere l'increscioso episodio a mezzo web per far conoscere a tutti le condizioni di pericolo in cui viviamo». In tempi come questi, d'altronde, lasciare al buio alcune strade del centro è insopportabile. Soprattutto se si tratta, come via Gioia, di luoghi in cui ci sono tanti negozi oppure abitazioni con anziani.
Giovinazzo, dunque, ogni sera, ha alcune strade avvolte dalle tenebre e desolatamente rischiarate solo da sporadiche illuminazioni private. Ecco, dunque, un altro volto di Giovinazzo, quello di una città spenta. E stavolta nel vero senso del termine, complice pure il lockdown, l'inverno ormai alle porte e con esso il deserto. «Auguriamoci che la situazione di normalità venga ripristinata il prima possibile», dice ancora. Anche perché il buio, a tutti i livelli, genera criminalità.
«È un incentivo all'illegalità diffusa - termina - e favorisce tutta una serie di attività illecite come i furti in appartamento». E con il buio non può che aumentare la paura e il senso di insicurezza dei cittadini. Intanto, da giorni ormai, è tutto fermo. Tutto buio. In molte, troppe strade di Giovinazzo. Insopportabile.