Ballottaggio, Antonello Natalicchio racconta la sua verità
L'analisi del candidato Sindaco del PD alla luce dei risultati delle amministrative
giovedì 29 giugno 2017
5.45
Qualche rimbrotto per alcuni media, altri per Sinistra Italiana ed un'analisi dettagliata di quanto è accaduto. Antonello Natalicchio, oggi Consigliere comunale eletto ed ex candidato Sindaco del Partito Democratico, è tornato sulla rielezione di Tommaso Depalma e sulle polemiche seguite al risultato delle urne di domenica notte. Lo ha fatto in maniera lineare, come spesso gli accade, e lo ha fatto per fare chiarezza circa uno scarso apporto dei suoi alla causa di Daniele de Gennaro.
Condivisibile o meno, Natalicchio ha raccontato la "sua" verità, senza fronzoli e con la capacità di sintesi che molti gli riconoscono. In un post apparso sulla sua pagina ufficiale Facebook, il professore ammonisce: «Abbiamo oltre vent'anni di ballottaggi alle spalle. Tutti - scrive Natalicchio - hanno capito che al ballottaggio si ricomincia. Bisogna ricalibrare la campagna elettorale e convincere sulla base del nuovo scenario gli elettori che non hanno scelto al primo turno nessuno dei due candidati rimasti. Magari spostare qualcuno che aveva già scelto al primo turno, ma che è deluso dal quadro dei Consiglieri di maggioranza che si prospetta».
Poi alcune precisazioni: «Il Segretario (di Sinistra Italiana, che aveva pubblicato una nota in cui si accusava Depalma di aver pescato nel campo del PD, ndr) prende spunto dalla consueta provocazione di Depalma, che dal palco ha ringraziato i vertici baresi del PD, per suonare il suo solito disco anti PD. Ma Emiliano non è mai comparso su un palco di Depalma e Lacarra è venuto a Giovinazzo con Guerini a sostenere Natalicchio», avverte.
Vi sarebbero dunque, secondo Antonello Natalicchio, reazioni definite «poco gentili» di frammenti di sinistra che vedono nei Democratici «il vero nemico da abbattere».
«Nel loro fanatismo - è la posizione natalicchiana - Depalma è un corollario, strumentalmente ricondotto al PD [...]. Nel 2012 questi pezzi di Giovinazzo hanno creato Depalma votandolo in massa contro Lia Dagostino. Da allora e fino all'ultimo - è la presa di posizione - hanno lavorato perché il centrosinistra giovinazzese corresse anche quest'anno diviso. I loro argomenti si riducono a un racconto dell'Amministrazione Natalicchio coincidente con le leggende nere di Depalma e a una confusione insopportabile tra il PD locale, Emiliano e Renzi».
La parte finale del post è un invito a non dividersi, ad analizzare con lucidità quanto accaduto ed è anche una ricostruzione delle ultime due settimane antecedenti al voto del 25 giugno: «Noi abbiamo sostenuto Daniele con tutti gli strumenti a nostra disposizione - ha ribadito con forza Natalicchio -. Abbiamo persino prodotto materiale elettorale a nostre spese per farlo. Ora vorremmo mettere da parte i fanatismi e ricominciare un lavoro comune, per garantire a questa città un'Amministrazione decente il più presto possibile. Per farlo - spiega - bisognerà rassegnarsi alla necessità di costruire un centrosinistra ampio, largo a sinistra, largo al centro.
Una simile forza a Giovinazzo sarà anche uno strumento per contrastare derive moderate a Bari e a Roma. I fanatismi - è l'invito -, per cortesia, lasciamoceli alle spalle».
Condivisibile o meno, Natalicchio ha raccontato la "sua" verità, senza fronzoli e con la capacità di sintesi che molti gli riconoscono. In un post apparso sulla sua pagina ufficiale Facebook, il professore ammonisce: «Abbiamo oltre vent'anni di ballottaggi alle spalle. Tutti - scrive Natalicchio - hanno capito che al ballottaggio si ricomincia. Bisogna ricalibrare la campagna elettorale e convincere sulla base del nuovo scenario gli elettori che non hanno scelto al primo turno nessuno dei due candidati rimasti. Magari spostare qualcuno che aveva già scelto al primo turno, ma che è deluso dal quadro dei Consiglieri di maggioranza che si prospetta».
Poi alcune precisazioni: «Il Segretario (di Sinistra Italiana, che aveva pubblicato una nota in cui si accusava Depalma di aver pescato nel campo del PD, ndr) prende spunto dalla consueta provocazione di Depalma, che dal palco ha ringraziato i vertici baresi del PD, per suonare il suo solito disco anti PD. Ma Emiliano non è mai comparso su un palco di Depalma e Lacarra è venuto a Giovinazzo con Guerini a sostenere Natalicchio», avverte.
Vi sarebbero dunque, secondo Antonello Natalicchio, reazioni definite «poco gentili» di frammenti di sinistra che vedono nei Democratici «il vero nemico da abbattere».
«Nel loro fanatismo - è la posizione natalicchiana - Depalma è un corollario, strumentalmente ricondotto al PD [...]. Nel 2012 questi pezzi di Giovinazzo hanno creato Depalma votandolo in massa contro Lia Dagostino. Da allora e fino all'ultimo - è la presa di posizione - hanno lavorato perché il centrosinistra giovinazzese corresse anche quest'anno diviso. I loro argomenti si riducono a un racconto dell'Amministrazione Natalicchio coincidente con le leggende nere di Depalma e a una confusione insopportabile tra il PD locale, Emiliano e Renzi».
La parte finale del post è un invito a non dividersi, ad analizzare con lucidità quanto accaduto ed è anche una ricostruzione delle ultime due settimane antecedenti al voto del 25 giugno: «Noi abbiamo sostenuto Daniele con tutti gli strumenti a nostra disposizione - ha ribadito con forza Natalicchio -. Abbiamo persino prodotto materiale elettorale a nostre spese per farlo. Ora vorremmo mettere da parte i fanatismi e ricominciare un lavoro comune, per garantire a questa città un'Amministrazione decente il più presto possibile. Per farlo - spiega - bisognerà rassegnarsi alla necessità di costruire un centrosinistra ampio, largo a sinistra, largo al centro.
Una simile forza a Giovinazzo sarà anche uno strumento per contrastare derive moderate a Bari e a Roma. I fanatismi - è l'invito -, per cortesia, lasciamoceli alle spalle».