Avvistamento eccezionale di cubomeduse
Si tratta di una specie di meduse altamente velenose e insolite per queste temperature
giovedì 2 febbraio 2017
06.00
Non solo immersioni ricreative per il Nucleo Sub di Molfetta, ma anche una proficua attività di rilevamento dati e monitoraggio della biodiversità acquatica del nostro territorio. E proprio in occasione di una di queste immersioni è stato fatto un prezioso avvistamento.
Durante un'immersione mattutina dedicata al monitoraggio della presenza di specie bioindicatrici secondo il protocollo di ricerca "Reef Check Italia", sono stati rinvenuti alcuni esemplari di cubomedusa, comunemente detta "vespa di mare", appartenente al genere carybdea, come conferma il biologo dell'associazione, il dott. Michele De Gioia.
Gli esemplari sono stati ritrovati ad una profondità di pochi metri d'acqua e a poche decine di metri da riva, in una cala nella zona a sud di Giovinazzo.
L'importanza di tale avvistamento, a parte la pericolosità della specie, deriva dal fatto che nonostante il periodo invernale, con temperature dell'acqua tra gli 8° e i 10°, e quindi con condizioni ambientali poco favorevoli per una specie tipicamente tropicale, gli esemplari di medusa erano vivi e si mostravano in moto attivo.
La segnalazione è stata inviata ai referenti del programma internazionale di monitoraggio dei celenterati "Occhio alla Medusa", che raccoglie informazioni sulle specie pericolose e non, autoctone o aliene di meduse, ctenofori e tunicati.
Il presidente dell'associazione, Daniele Marzella, conferma che i volontari continueranno a monitorare le acque marine, affinché le segnalazioni possano essere un servizio utile e di stimolo per la comunità locale e per gli enti e auspicando che questo tipo di avvistamento sia solo occasionale; diversamente, con il sopraggiungere delle temperature estive, la presenza di queste meduse potrebbe diventare un problema vista la pericolosità degli effetti del veleno di questa specie.
Da segnalare, inoltre, nello stesso sito di immersione la presenza di ctenofori appartenenti al genere Mnemiopsis, non pericolosi, e una abbondanza di posidonia, pianta fondamentale per la salute dell'ecosistema, in perfetto stato di conservazione.
Durante un'immersione mattutina dedicata al monitoraggio della presenza di specie bioindicatrici secondo il protocollo di ricerca "Reef Check Italia", sono stati rinvenuti alcuni esemplari di cubomedusa, comunemente detta "vespa di mare", appartenente al genere carybdea, come conferma il biologo dell'associazione, il dott. Michele De Gioia.
Gli esemplari sono stati ritrovati ad una profondità di pochi metri d'acqua e a poche decine di metri da riva, in una cala nella zona a sud di Giovinazzo.
L'importanza di tale avvistamento, a parte la pericolosità della specie, deriva dal fatto che nonostante il periodo invernale, con temperature dell'acqua tra gli 8° e i 10°, e quindi con condizioni ambientali poco favorevoli per una specie tipicamente tropicale, gli esemplari di medusa erano vivi e si mostravano in moto attivo.
La segnalazione è stata inviata ai referenti del programma internazionale di monitoraggio dei celenterati "Occhio alla Medusa", che raccoglie informazioni sulle specie pericolose e non, autoctone o aliene di meduse, ctenofori e tunicati.
Il presidente dell'associazione, Daniele Marzella, conferma che i volontari continueranno a monitorare le acque marine, affinché le segnalazioni possano essere un servizio utile e di stimolo per la comunità locale e per gli enti e auspicando che questo tipo di avvistamento sia solo occasionale; diversamente, con il sopraggiungere delle temperature estive, la presenza di queste meduse potrebbe diventare un problema vista la pericolosità degli effetti del veleno di questa specie.
Da segnalare, inoltre, nello stesso sito di immersione la presenza di ctenofori appartenenti al genere Mnemiopsis, non pericolosi, e una abbondanza di posidonia, pianta fondamentale per la salute dell'ecosistema, in perfetto stato di conservazione.