Autonomia, maggioranza unita: chiesto l'intervento dei parlamentari del territorio
Le grandi perplessità del sindaco Sollecito: «Continuiamo ad esprimere la nostra preoccupazione e contrarietà sul tema»
martedì 28 marzo 2023
19.39
Nel consiglio comunale di ieri è stato approvato il punto all'ordine del giorno sull'autonomia differenziata delle Regioni.
Il consiglio ha deliberato, con l'opposizione che ha abbandonato l'aula, di chiedere al Governo centrale che, qualunque futuro disegno di legge attuativo dell'autonomia differenziata, ex art. 116, comma 3 della Costituzione, sia inviato alle Camere come D.D.L. ordinario al fine di permettere un approfondito e indispensabile dibattito pubblico nel Paese su scelte che determineranno importanti e potenzialmente irreversibili conseguenze istituzionali, economiche e sociali, coinvolgendo in tale dibattito sindacati, associazionismo, studiosi, autonomie locali e soprattutto il Parlamento al quale va riservato un ruolo centrale anche nella valutazione di merito di eventuali intese.
«La maggioranza ha approvato compatta un ordine del giorno sul tema dell'autonomia differenziata delle Regioni - ha spiegato il sindaco Michele Sollecito -. A coerenza di quanto abbiamo detto in passato su questo tema, continuiamo ad esprimere la nostra preoccupazione e la nostra contrarietà sulla modalità di realizzazione della cosiddetta autonomia differenziata».
«Innanzitutto non ci pare opportuno che i famosi livelli essenziali di prestazioni (LEP) vengano stabiliti da una commissione composta da soli tecnici - ha detto il sindaco -. La politica non può essere assente in questo importante contesto con cui si cercherà di dare attuazione a quanto previsto dalla Costituzione a partire dalla riforma del Titolo V avvenuta nel 2001. Inoltre, esprimiamo preoccupazione per il fatto che le intese Stato-Regioni possano essere raggiunte prima della definizione dei LEP, sebbene l'attribuzione delle funzioni dallo Stato alle Regioni potrà aver luogo solo all'esito della definizione dei LEP».
«Abbiamo forti timori sulle risorse economiche da destinare al Sud in quanto il gap in termini di servizi e infrastrutture è cosi alto che necessita di notevoli risorse economiche per poter competere alla pari con le regioni del Nord. Considerato che non si potrà finanziare l'erogazione dei LEP con ulteriore deficit di bilancio - ha proseguito Sollecito - riteniamo che debba tornare al centro dell'autonomia differenziata lo spirito solidaristico e il principio di sussidiarietà costituzionale. Viceversa non avremmo un autonomia differenziata ma la cosiddetta secessione dei ricchi ovvero la blindatura della capacità fiscale delle regioni più ricche e attualmente performanti».
«Auspichiamo infine il maggior coinvolgimento delle autonomie locali tenute fuori dal processo in corso - ha evidenziato il primo cittadino -. Ci rivolgiamo, quindi, in particolare ai parlamentari del nostro territorio affinché facciano propri questi nostri campanelli di allarme. Ci è dispiaciuto non aver fatto la discussione alla presenza dell'opposizione che, invece, ha preferito abbandonare l'aula».
«Noi, sul tema dell'autonomia differenziata, sulla discrepanza tra fabbisogno storico e fabbisogno standard, ci siamo già esposti a partire dal 2019 e ancora oggi siamo qui a studiare nel merito una possibilità che è comunque prevista dalla nostra Costituzione. Ci stanno a cuore le sorti del nostro Sud - ha concluso Sollecito - e non c'è cambio di governo che tenga per sacrificare le nostre aspettative e le nostre speranze per un rinascimento del nostro Mezzogiorno».
Il consiglio ha deliberato, con l'opposizione che ha abbandonato l'aula, di chiedere al Governo centrale che, qualunque futuro disegno di legge attuativo dell'autonomia differenziata, ex art. 116, comma 3 della Costituzione, sia inviato alle Camere come D.D.L. ordinario al fine di permettere un approfondito e indispensabile dibattito pubblico nel Paese su scelte che determineranno importanti e potenzialmente irreversibili conseguenze istituzionali, economiche e sociali, coinvolgendo in tale dibattito sindacati, associazionismo, studiosi, autonomie locali e soprattutto il Parlamento al quale va riservato un ruolo centrale anche nella valutazione di merito di eventuali intese.
«La maggioranza ha approvato compatta un ordine del giorno sul tema dell'autonomia differenziata delle Regioni - ha spiegato il sindaco Michele Sollecito -. A coerenza di quanto abbiamo detto in passato su questo tema, continuiamo ad esprimere la nostra preoccupazione e la nostra contrarietà sulla modalità di realizzazione della cosiddetta autonomia differenziata».
«Innanzitutto non ci pare opportuno che i famosi livelli essenziali di prestazioni (LEP) vengano stabiliti da una commissione composta da soli tecnici - ha detto il sindaco -. La politica non può essere assente in questo importante contesto con cui si cercherà di dare attuazione a quanto previsto dalla Costituzione a partire dalla riforma del Titolo V avvenuta nel 2001. Inoltre, esprimiamo preoccupazione per il fatto che le intese Stato-Regioni possano essere raggiunte prima della definizione dei LEP, sebbene l'attribuzione delle funzioni dallo Stato alle Regioni potrà aver luogo solo all'esito della definizione dei LEP».
«Abbiamo forti timori sulle risorse economiche da destinare al Sud in quanto il gap in termini di servizi e infrastrutture è cosi alto che necessita di notevoli risorse economiche per poter competere alla pari con le regioni del Nord. Considerato che non si potrà finanziare l'erogazione dei LEP con ulteriore deficit di bilancio - ha proseguito Sollecito - riteniamo che debba tornare al centro dell'autonomia differenziata lo spirito solidaristico e il principio di sussidiarietà costituzionale. Viceversa non avremmo un autonomia differenziata ma la cosiddetta secessione dei ricchi ovvero la blindatura della capacità fiscale delle regioni più ricche e attualmente performanti».
«Auspichiamo infine il maggior coinvolgimento delle autonomie locali tenute fuori dal processo in corso - ha evidenziato il primo cittadino -. Ci rivolgiamo, quindi, in particolare ai parlamentari del nostro territorio affinché facciano propri questi nostri campanelli di allarme. Ci è dispiaciuto non aver fatto la discussione alla presenza dell'opposizione che, invece, ha preferito abbandonare l'aula».
«Noi, sul tema dell'autonomia differenziata, sulla discrepanza tra fabbisogno storico e fabbisogno standard, ci siamo già esposti a partire dal 2019 e ancora oggi siamo qui a studiare nel merito una possibilità che è comunque prevista dalla nostra Costituzione. Ci stanno a cuore le sorti del nostro Sud - ha concluso Sollecito - e non c'è cambio di governo che tenga per sacrificare le nostre aspettative e le nostre speranze per un rinascimento del nostro Mezzogiorno».