Auto rubata bruciata in campagna: era una prova scomoda di alcuni furti?
Un Fiat Qubo è stato trovato a San Martino da una pattuglia della Metronotte, forse bruciato per coprire le prove di alcuni crimini
venerdì 17 marzo 2023
10.13
Potrebbero averlo rubato, utilizzato per alcuni furti e incendiato per cancellare ogni traccia dei reati appena commessi. È una delle ipotesi al vaglio dei Carabinieri dopo il rogo che, nelle scorse ore, ha distrutto un Fiat Qubo abbandonato in campagna, ritrovato dalla Metronotte in un terreno agricolo in località San Martino.
A dare l'allarme una pattuglia dell'istituto di vigilanza di Ruvo di Puglia, durante i quotidiani servizi di controllo del territorio: gli accertamenti svolti sulla carcassa, ribaltata su un fianco, hanno permesso di appurare che il mezzo, forse usato per commettere qualche reato, era di provenienza furtiva, anche se su quest'aspetto sono in corso varie verifiche perché le fiamme hanno danneggiato pure le targhe e i telai. Il veicolo, intanto, è stato sequestrato e affidato al deposito giudiziario.
Sul fatto, intanto, proseguono le indagini, delegate ai militari della locale Stazione. Le modalità del ritrovamento portano ad escludere il rogo accidentale: l'ipotesi più accreditata è quella che il mezzo sia stato rubato, utilizzato per compiere qualche illecito e infine, diventato oramai una prova scomoda, dato alle fiamme per cancellare ogni traccia di eventuali furti commessi in zona. Di certo chi ha innescato il rogo ha voluto rendere difficile il compito di risalire alla storia del veicolo.
Non sarà una cosa facile ottenere dei riscontri, oppure un indizio, visto che chi ha incendiato il mezzo s'è preoccupato che poco o nulla rimanesse inattaccato dalle fiamme. Ma si tratta comunque di un punto di partenza. Le indagini, intanto, si concentrano su vari furti registrati di recente nel territorio del nord barese.
A dare l'allarme una pattuglia dell'istituto di vigilanza di Ruvo di Puglia, durante i quotidiani servizi di controllo del territorio: gli accertamenti svolti sulla carcassa, ribaltata su un fianco, hanno permesso di appurare che il mezzo, forse usato per commettere qualche reato, era di provenienza furtiva, anche se su quest'aspetto sono in corso varie verifiche perché le fiamme hanno danneggiato pure le targhe e i telai. Il veicolo, intanto, è stato sequestrato e affidato al deposito giudiziario.
Sul fatto, intanto, proseguono le indagini, delegate ai militari della locale Stazione. Le modalità del ritrovamento portano ad escludere il rogo accidentale: l'ipotesi più accreditata è quella che il mezzo sia stato rubato, utilizzato per compiere qualche illecito e infine, diventato oramai una prova scomoda, dato alle fiamme per cancellare ogni traccia di eventuali furti commessi in zona. Di certo chi ha innescato il rogo ha voluto rendere difficile il compito di risalire alla storia del veicolo.
Non sarà una cosa facile ottenere dei riscontri, oppure un indizio, visto che chi ha incendiato il mezzo s'è preoccupato che poco o nulla rimanesse inattaccato dalle fiamme. Ma si tratta comunque di un punto di partenza. Le indagini, intanto, si concentrano su vari furti registrati di recente nel territorio del nord barese.