Associazioni di Giovinazzo donano defibrillatore al SerMolfetta
Una storia di impegno e dedizione verso la comunità e il territorio
sabato 31 ottobre 2020
La donazione di un defibrillatore al SerMolfetta da parte della Confraternita Maria Santissima di Costantinopoli e dell'associazione Santi medici di Giovinazzo è un atto grande valore e vuol evidenziare l'attenzione posta verso un'unità operativa di primo soccorso attiva e presente sul territorio da trentacinque anni. La consegna si è svolta nella parrocchia di Maria Santissima di Costantinopoli, alla presenza di don Andrea Azzollini.
«L'idea è di Santa Gala, coordinatrice del gruppo di volontari dell'associazione Gils onlus - gruppo italiano per la lotta alla sclerodermia, presente e operativo a Giovinazzo da molto tempo» ha spiegato Agostino Marzella, priore della Confraternita. «Abbiamo pensato di rivolgere attenzione a una realtà associativa molto attiva su Giovinazzo, per l'appunto il Ser Molfetta che si impegna ogni giorno per il bene comune e per la collettività. Lo abbiamo sentito come un atto dovuto di gratitudine. È stata raccolta una cifra sia grazie al buon cuore di benefattori che tramite il ricavato della vendita delle piantine ornamentali di Kalanchoe e di ciclamini» ha aggiunto.
«Il piacere di donare è uno dei nostri punti fermi. Vogliamo far comprendere alla cittadinanza che una realtà come la nostra non si occupa solo dell'aspetto religioso delle iniziative, ma rivolge attenzione al sociale. In gesto compiuto vuole esprimere gratitudine verso i volontari che sono stati molto impegnati durante la pandemia e continuano ogni giorno a svolgere un servizio rilevante sul territorio. In futuro presteremo attenzione all'operato di altre associazioni» ha assicurato Marzella.
«La festa per i nostri trentacinque anni di attività è stata vissuta in sordina per l'emergenza sanitaria e il gesto all'insegna della generosità è ancor più gradito» ha dichiarato a GiovinazzoViva il vicepresidente del SerMolfetta Giovanni Sasso. «In questo dono è racchiuso il valore della prevenzione visto che il defibrillatore è uno strumento per agire immediatamente e precocemente sulle fibrillazioni, causa di numerosi decessi che potrebbero essere evitati attraverso il primo soccorso» ha rilevato. «La scelta di questo ausilio è collegata al fatto che si stanno moltiplicando le assistenze sul territorio giovinazzese; il defibrillatore dà il massimo nel primo soccorso; era assolutamente necessario fosse presente nella nostra sede di Giovinazzo per essere subito utilizzato dai volontari abilitati e dai possessori del brevetto».
L'attività del SerMolfetta è nota alle comunità del territorio e ha acquisito nel tempo un rilevante significato. «Da quattro anni abbiamo una sede a Giovinazzo in via Cappuccini e siamo tutti impegnati a far fronte alle richieste ed esigenze di due città non solo sull'emergenza, ma anche sulla formazione oltre che sul volontariato operativo non occasionale ma quotidiano» ha ricordato Sasso. «La sede è retta da un gruppo di volontari di Giovinazzo con il supporto della vecchia guardia dei volontari di Molfetta in un clima di stretta collaborazione perché siamo una grande famiglia che si occupa di far fronte alle richieste, alle necessità ed esigenze dello stesso distretto sanitario al quale appartengono le città di Giovinazzo e di Molfetta».
Una storia di impegno e dedizione verso la comunità e il territorio, un'occasione di riflessione sul valore del volontariato.
«L'idea è di Santa Gala, coordinatrice del gruppo di volontari dell'associazione Gils onlus - gruppo italiano per la lotta alla sclerodermia, presente e operativo a Giovinazzo da molto tempo» ha spiegato Agostino Marzella, priore della Confraternita. «Abbiamo pensato di rivolgere attenzione a una realtà associativa molto attiva su Giovinazzo, per l'appunto il Ser Molfetta che si impegna ogni giorno per il bene comune e per la collettività. Lo abbiamo sentito come un atto dovuto di gratitudine. È stata raccolta una cifra sia grazie al buon cuore di benefattori che tramite il ricavato della vendita delle piantine ornamentali di Kalanchoe e di ciclamini» ha aggiunto.
«Il piacere di donare è uno dei nostri punti fermi. Vogliamo far comprendere alla cittadinanza che una realtà come la nostra non si occupa solo dell'aspetto religioso delle iniziative, ma rivolge attenzione al sociale. In gesto compiuto vuole esprimere gratitudine verso i volontari che sono stati molto impegnati durante la pandemia e continuano ogni giorno a svolgere un servizio rilevante sul territorio. In futuro presteremo attenzione all'operato di altre associazioni» ha assicurato Marzella.
«La festa per i nostri trentacinque anni di attività è stata vissuta in sordina per l'emergenza sanitaria e il gesto all'insegna della generosità è ancor più gradito» ha dichiarato a GiovinazzoViva il vicepresidente del SerMolfetta Giovanni Sasso. «In questo dono è racchiuso il valore della prevenzione visto che il defibrillatore è uno strumento per agire immediatamente e precocemente sulle fibrillazioni, causa di numerosi decessi che potrebbero essere evitati attraverso il primo soccorso» ha rilevato. «La scelta di questo ausilio è collegata al fatto che si stanno moltiplicando le assistenze sul territorio giovinazzese; il defibrillatore dà il massimo nel primo soccorso; era assolutamente necessario fosse presente nella nostra sede di Giovinazzo per essere subito utilizzato dai volontari abilitati e dai possessori del brevetto».
L'attività del SerMolfetta è nota alle comunità del territorio e ha acquisito nel tempo un rilevante significato. «Da quattro anni abbiamo una sede a Giovinazzo in via Cappuccini e siamo tutti impegnati a far fronte alle richieste ed esigenze di due città non solo sull'emergenza, ma anche sulla formazione oltre che sul volontariato operativo non occasionale ma quotidiano» ha ricordato Sasso. «La sede è retta da un gruppo di volontari di Giovinazzo con il supporto della vecchia guardia dei volontari di Molfetta in un clima di stretta collaborazione perché siamo una grande famiglia che si occupa di far fronte alle richieste, alle necessità ed esigenze dello stesso distretto sanitario al quale appartengono le città di Giovinazzo e di Molfetta».
Una storia di impegno e dedizione verso la comunità e il territorio, un'occasione di riflessione sul valore del volontariato.