"Assobioplastiche" si schiera a fianco di "Led"
Contro i sacchetti di plastica, alleati inaspettati per l’associazione giovinazzese
mercoledì 24 dicembre 2014
7.39
«La vostra è una pregevole iniziativa. È volta a verificare il corretto utilizzo, da parte dei commercianti di Giovinazzo, di sacchi monouso biodegradabili e compostabili conformi al pertinente standard tecnico».
Così scrive "Assobioplastiche", l'Associazione Italiana delle Bioplastiche e dei Materiali Biodegradabili e Compostabili che ha sede a Roma, in una lettera indirizzata a "Led", l'associazione giovinazzese che ha voluto condurre una indagine informale sull'uso dei sacchetti della spesa usati nei negozi locali. «"Assobioplastiche" - si legge nella lettera - raggruppa società ed altri enti attivi nell'industria delle plastiche biodegradabili e compostabili, e che, in base ai propri fini istituzionali, promuove il rispetto della normativa vigente in materia». Una norma europea che detta le specifiche caratteristiche dei materiale per poterli definire biodegradabili o compostabili. Un materiale che evidentemente è poco richiesto dai quei commercianti che offrono le buste in plastica ai loro clienti al termine della spesa. «"Assobioplastiche" - continua la nota - manifesta, altresì, l'interesse a conoscere vostre eventuali altre iniziative analoghe a quella in oggetto, per iniziative congiunte a tutela dell'ambiente e dei cittadini. L'associazione, inoltre offre tutto il supporto necessario al fine di dare eventualmente seguito alla vostra iniziativa, anche in caso di predisposizione di esposti amministrativi o diffide per l'irrogazione delle sanzioni pecuniarie previste dalla normativa vigente in materia».
Insomma "Led" ha colpito nel segno. Con la sua denuncia sull'uso delle buste in plastica non conformi alle norme, ha trovato alleati di tutto rispetto.
Così scrive "Assobioplastiche", l'Associazione Italiana delle Bioplastiche e dei Materiali Biodegradabili e Compostabili che ha sede a Roma, in una lettera indirizzata a "Led", l'associazione giovinazzese che ha voluto condurre una indagine informale sull'uso dei sacchetti della spesa usati nei negozi locali. «"Assobioplastiche" - si legge nella lettera - raggruppa società ed altri enti attivi nell'industria delle plastiche biodegradabili e compostabili, e che, in base ai propri fini istituzionali, promuove il rispetto della normativa vigente in materia». Una norma europea che detta le specifiche caratteristiche dei materiale per poterli definire biodegradabili o compostabili. Un materiale che evidentemente è poco richiesto dai quei commercianti che offrono le buste in plastica ai loro clienti al termine della spesa. «"Assobioplastiche" - continua la nota - manifesta, altresì, l'interesse a conoscere vostre eventuali altre iniziative analoghe a quella in oggetto, per iniziative congiunte a tutela dell'ambiente e dei cittadini. L'associazione, inoltre offre tutto il supporto necessario al fine di dare eventualmente seguito alla vostra iniziativa, anche in caso di predisposizione di esposti amministrativi o diffide per l'irrogazione delle sanzioni pecuniarie previste dalla normativa vigente in materia».
Insomma "Led" ha colpito nel segno. Con la sua denuncia sull'uso delle buste in plastica non conformi alle norme, ha trovato alleati di tutto rispetto.