"Arte tra le mura", molte luci e poche ombre

Riuscita la manifestazione organizzata da Arac ed Amministrazione

martedì 16 dicembre 2014 13.48
A cura di Gianluca Battista
L'Arac ha fatto centro. "Arte tra le mura", la manifestazione organizzata dall'associazione degli albergatori, ristoratori e commercianti giovinazzesi, in collaborazione con l'Amministrazione comunale, ha raggiunto il suo scopo.

Il merito, lo scriviamo senza piaggeria, è quello di aver animato in chiave "slow" tanti angoli suggestivi del centro storico in un fine settimana, quello appena trascorso, freddo da un punto di vista meteo, ma caldo sotto quello dell'accoglienza. La scommessa è stata vinta soprattutto per coloro che sono arrivati dai comuni limitrofi, con cui ci siamo soffermati a parlare e che si sono detti contenti di un'atmosfera ovattata e coinvolgente. Azzeccatissima l'illuminazione di chiese e palazzi nobiliari, così come l'aver fatto scoprire angoli nascosti e poco conosciuti del borgo antico. Merito all'Arac del presidente Francesco Pugliese, che, in maniera intelligente, sta riuscendo a convogliare forze verso un'unica direzione, grazie all'ausilio dell'Assessorato alle Attività Produttive guidato da Salvatore Stallone.

Le critiche arrivano da chi pensava ad un movimento di migliaia di persone anche domenica sera, ma la concomitanza di altri eventi e le rigide temperature hanno scoraggiato più di qualcuno. Ciò non toglie che il micro-mondo creato nel paese vecchio a noi è piaciuto. E poi c'è un altro merito indiscutibile, rappresentato dall'azione sinergica tra l'Assessorato alla Cultura e le confraternite. Le chiesette aperte di domenica ben oltre le ore 22.00 sono state un punto di forza della bella rassegna. La giovane assessora, Marianna Paladino, ha compreso gli errori fatti nel primo fine settimana di apertura, quando quasi tutto era chiuso dopo le ore 21.00, stimolando adeguatamente le confraternite. Lo spettacolo nello spettacolo sono stati quegli scrigni ritrovati, di cui i giovinazzesi e tutti gli amanti dell'arte si sono riappropriati. La Paladino è riuscita in poco più di un mese dove altri avevano fallito in intere legislature ed è bene che qualche critico a priori riveda qualche giudizio avventato.

E se la chiesa del Carmine e quella di San Giovanni Battista sono luoghi spesso visitabili per via di una confraternita molto attiva in campo culturale, vedere aperte la Madonna di Costantinopoli, la chiesa di Maria SS. degli Angeli e lo Spirito Santo è stata la conferma che qualcosa stava cambiando in meglio, grazie anche all'apporto degli ottimi volontari. Non ci piacciono, queste le ombre più lunghe, alcuni personalismi ancora presenti sul territorio. La strada imboccata è quella giusta, come sta accadendo in altri comuni viciniori quali Molfetta e Bitonto. Gli inutili paragoni presenti sui social network ledono ad una crescita ulteriore. Più associazioni, confraternite e singoli cittadini saranno coinvolti, ne siamo certi, migliori saranno i risultati. Anche fuori dalle mura cittadine c'è fermento, ma non è tutto oro quel che riluce.

I grandi numeri, le grandi folle (non sempre sinonimo di qualità del turismo) verranno col tempo, forse. Una prima pietra, anche nella troppo spesso sonnolenta Giovinazzo, a nostro modestissimo avviso, è stata posta.