Arresti dopo l'omicidio Fiorentino, Tedeschi rinuncia alla difesa
L'avvocato di Maisto ha rimesso il mandato per «motivi etici e professionali». Il 23 settembre l'udienza preliminare
venerdì 20 settembre 2024
A soli quattro giorni dall'udienza preliminare, in calendario il 23 settembre, a carico di Luigi Guglielmi, Pasquale Maisto, Pietro Mesecorto, Michele Giangaspero, Carmine Maisto e Mario Del Vecchio in carcere per il delitto di Claudio Fiorentino, uno dei legali che compongono il collegio difensivo ha rinunciato al mandato.
Si tratta di Tiziano Tedeschi, avvocato cassazionista e penalista nominato da Carmine Maisto, il quale, «dopo aver preso atto di un articolo pubblicato sul vostro giornale, GiovinazzoViva.it», ci ha tenuto a rendere nota la propria rinuncia al mandato per «motivi etici e professionali». Tedeschi era stato nominato da Maisto, detenuto per questa vicenda nel penitenziario di Ancona, lo scorso 12 agosto, successivamente alla notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari.
L'omicidio risale al 3 giugno 2014: quel pomeriggio Fiorentino, all'epoca 33enne e che doveva morire perché «si era rifiutato di dare al clan Di Cosola una parte dei proventi del pizzo», fu ucciso con 9 colpi di una pistola mitragliatrice mentre percorreva la complanare della strada statale 16 bis, all'altezza di Giovinazzo, a bordo di un calesse. I due sicari a bordo di una moto - Giangaspero e Mesecorto - gli si affiancarono sparando la raffica di proiettili che uccise l'uomo sul colpo.
Per l'Antimafia di Bari avrebbero «agito per dei motivi abietti di supremazia mafiosa e per agevolare il clan Di Cosola, a cui appartenevano all'epoca dei fatti, e per determinare l'assunzione del controllo di tutte le attività illecite all'interno del Comune di Giovinazzo, conseguente alla eliminazione di un soggetto antagonista».
Si tratta di Tiziano Tedeschi, avvocato cassazionista e penalista nominato da Carmine Maisto, il quale, «dopo aver preso atto di un articolo pubblicato sul vostro giornale, GiovinazzoViva.it», ci ha tenuto a rendere nota la propria rinuncia al mandato per «motivi etici e professionali». Tedeschi era stato nominato da Maisto, detenuto per questa vicenda nel penitenziario di Ancona, lo scorso 12 agosto, successivamente alla notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari.
L'omicidio risale al 3 giugno 2014: quel pomeriggio Fiorentino, all'epoca 33enne e che doveva morire perché «si era rifiutato di dare al clan Di Cosola una parte dei proventi del pizzo», fu ucciso con 9 colpi di una pistola mitragliatrice mentre percorreva la complanare della strada statale 16 bis, all'altezza di Giovinazzo, a bordo di un calesse. I due sicari a bordo di una moto - Giangaspero e Mesecorto - gli si affiancarono sparando la raffica di proiettili che uccise l'uomo sul colpo.
Per l'Antimafia di Bari avrebbero «agito per dei motivi abietti di supremazia mafiosa e per agevolare il clan Di Cosola, a cui appartenevano all'epoca dei fatti, e per determinare l'assunzione del controllo di tutte le attività illecite all'interno del Comune di Giovinazzo, conseguente alla eliminazione di un soggetto antagonista».