Antonio Galizia: «Dateci fiducia. Noi non abbiamo rapporti con la vecchia politica»
Ieri sera il primo comizio elettorale del candidato Sindaco di Giovinazzo Popolare, Giovinazzo Protagonista e La Nostra Città
lunedì 1 maggio 2017
«Dateci fiducia. Noi non abbiamo rapporti con la vecchia politica». Questo l'appello di Antonio Galizia, lanciato dal palco di piazza Vittorio Emanuele II a conclusione del suo primo comizio pubblico per la campagna elettorale 2017.
Il candidato Sindaco di Giovinazzo Popolare, Giovinazzo Protagonista e la lista La Nostra Città ha parlato a braccio per circa mezz'ora, fornendo ai suoi simpatizzanti una visione di Giovinazzo in totale discontinuità con quanto fatto dalla squadra di governo uscente, capeggiata da Tommaso Depalma.
Tanti i punti toccati in un excursus a beneficio di chi non mastica troppo i temi della politica. In primis l'ormai immancabile passaggio sulla sua estromissione dal Consiglio comunale giovinazzese: «Sono stato messo fuori in maniera illegale - ha detto l'ex carabiniere -. Un giudice dopo tre anni ha stabilito che io non avevo nessuna lite pendente con il Comune e quindi non vi era nessuna causa di incompatibilità col mio ruolo di Consigliere. La verità - ha continuato - è che ero scomodo, che avrei vigilato su tutti gli atti e così mi hanno messo alla porta».
Poi l'attacco al Vicesindaco, Michele Sollecito: «Hanno sempre parlato di trasparenza - ha detto riferito all'Amministrazione uscente -, ma il Vicesindaco ha preso per tre anni il doppio delle indennità dovutegli. E non ha avuto nemmeno il coraggio di dimettersi e si è messo in aspettativa pur di non ammettere quanto aveva fatto».
Successivamente Galizia ha passato in rassegna i punti chiave del programma della sua coalizione. Innanzitutto lavoro ed occupazione, cercando di incentivare gli investimenti sul territorio, anche «andando a contattare imprenditori interessati». Per fare questo, secondo l'ex comandante, andrò sbloccata la situazione nell'Area di Sviluppo Industriale, di stretta attualità in queste ore.
Lo sviluppo di Giovinazzo per la coalizione passa anche attraverso l'abolizione dei parcheggi blu, ostacolo secondo Galizia ad una esplosione dell'economia legata al commercio. Ed a proposito di commercio, lui ha proposto il dimezzamento della tassa di occupazione di suolo pubblico, una palla al piede di chi svolge quel tipo di attività.
Il fiore all'occhiello del programma è rappresentato dall'idea di lasciare il 50% delle indennità dovute a Sindaco e Giunta. Con quel danaro si andrebbe a costituire un fondo per creare una sorta di Banco alimentare per famiglie indigenti.
Poi le ultime stoccate all'Amminstrazione comunale su ciclovia per Santo Spirito definita «uno scempio che porterà solo a tante richieste di risarcimento per le casse comunali», Lungomare di Ponente, per cui «il Sindaco non ha trovato fondi per completarne il tratto oltre il macello, impegnato com'era ad organizzare corse ciclistiche», e contenziosi aperti su cimitero, con Daneco per discarica e Codra Mediterranea, l'azienda esclusa proprio dal bando vinto con Natalicchio a Ponente.
Avrebbe continuato ore, ma per Antonio Galizia l'importante era focalizzare l'attenzione della gente sui problemi che lui ritiene centrali. Infine la chiosa, ennesimo affondo contro Depalma ed i suoi Assessori: «Noi, se eletti, cercheremo di fare ciò che ci proponiamo. E se non ci dovessimo riuscire, ci dimetteremmo il giorno dopo, perché noi non viviamo di politica come loro».
Il candidato Sindaco di Giovinazzo Popolare, Giovinazzo Protagonista e la lista La Nostra Città ha parlato a braccio per circa mezz'ora, fornendo ai suoi simpatizzanti una visione di Giovinazzo in totale discontinuità con quanto fatto dalla squadra di governo uscente, capeggiata da Tommaso Depalma.
Tanti i punti toccati in un excursus a beneficio di chi non mastica troppo i temi della politica. In primis l'ormai immancabile passaggio sulla sua estromissione dal Consiglio comunale giovinazzese: «Sono stato messo fuori in maniera illegale - ha detto l'ex carabiniere -. Un giudice dopo tre anni ha stabilito che io non avevo nessuna lite pendente con il Comune e quindi non vi era nessuna causa di incompatibilità col mio ruolo di Consigliere. La verità - ha continuato - è che ero scomodo, che avrei vigilato su tutti gli atti e così mi hanno messo alla porta».
Poi l'attacco al Vicesindaco, Michele Sollecito: «Hanno sempre parlato di trasparenza - ha detto riferito all'Amministrazione uscente -, ma il Vicesindaco ha preso per tre anni il doppio delle indennità dovutegli. E non ha avuto nemmeno il coraggio di dimettersi e si è messo in aspettativa pur di non ammettere quanto aveva fatto».
Successivamente Galizia ha passato in rassegna i punti chiave del programma della sua coalizione. Innanzitutto lavoro ed occupazione, cercando di incentivare gli investimenti sul territorio, anche «andando a contattare imprenditori interessati». Per fare questo, secondo l'ex comandante, andrò sbloccata la situazione nell'Area di Sviluppo Industriale, di stretta attualità in queste ore.
Lo sviluppo di Giovinazzo per la coalizione passa anche attraverso l'abolizione dei parcheggi blu, ostacolo secondo Galizia ad una esplosione dell'economia legata al commercio. Ed a proposito di commercio, lui ha proposto il dimezzamento della tassa di occupazione di suolo pubblico, una palla al piede di chi svolge quel tipo di attività.
Il fiore all'occhiello del programma è rappresentato dall'idea di lasciare il 50% delle indennità dovute a Sindaco e Giunta. Con quel danaro si andrebbe a costituire un fondo per creare una sorta di Banco alimentare per famiglie indigenti.
Poi le ultime stoccate all'Amminstrazione comunale su ciclovia per Santo Spirito definita «uno scempio che porterà solo a tante richieste di risarcimento per le casse comunali», Lungomare di Ponente, per cui «il Sindaco non ha trovato fondi per completarne il tratto oltre il macello, impegnato com'era ad organizzare corse ciclistiche», e contenziosi aperti su cimitero, con Daneco per discarica e Codra Mediterranea, l'azienda esclusa proprio dal bando vinto con Natalicchio a Ponente.
Avrebbe continuato ore, ma per Antonio Galizia l'importante era focalizzare l'attenzione della gente sui problemi che lui ritiene centrali. Infine la chiosa, ennesimo affondo contro Depalma ed i suoi Assessori: «Noi, se eletti, cercheremo di fare ciò che ci proponiamo. E se non ci dovessimo riuscire, ci dimetteremmo il giorno dopo, perché noi non viviamo di politica come loro».