Antonella Marzella si racconta

Intervista alla Consigliera comunale di Forza Italia

lunedì 26 novembre 2018 07.00
A cura di Gianluca Battista
Quasi 33 anni, una giovane militanza nel centro-destra, alla prima presenza in Consiglio comunale. Ritornano le interviste della nostra redazione ad esponenti politici che siedono nella massima assise cittadina. Dopo Francesco Saracino del PD tocca ad Antonella Marzella di Forza Italia. Di seguito ciò che ci ha raccontato.


La ospitiamo per la prima volta sulla nostra testata e le diamo quindi il benvenuto. Vorremmo sapere come sta vivendo questa sua prima esperienza politica. Quali le difficoltà?
Come prima cosa vorrei ringraziare Lei e la Sua testata per l'ospitalità. La mia prima esperienza politica la sto vivendo con la voglia di chi sa che amministrare non è cosa semplice, con l'idea di imparare le regole della politica con la determinazione, l'entusiasmo e l'apporto di idee legate alla mia generazione.

Perché Forza Italia, perché il centro-destra nella sua scelta?
La mia famiglia, mio padre in primis, mi ha sempre inculcato valori molto più vicini all'area di centro-destra e credo più in uno Stato liberale che ad uno fortemente assistenzialista.

Alcuni suoi detrattori sostengono che lei non sarebbe mai stata eletta senza la legge sulla doppia preferenza. Insomma, qualcuno sostiene che lei sia sotto l'ala protettiva dell'Assessore Gaetano Deapalo ed in parte del Consigliere Ruggero Iannone. Cosa sente di rispondere?
La doppia preferenza crea oggettivamente un vantaggio per i candidati di sesso femminile, ma una lettura attenta delle preferenze della scorsa tornata elettorale evidenzia chi siano i cosiddetti "abbinati". La regola dettata dalla segreteria è stata che tutti dovessero correre per se stessi, così da aumentare il consenso della lista in quanto tale, altrimenti non sarebbe scattato un ulteriore seggio in consiglio. A riprova di quanto detto c'è la consistente differenza di voti tra la sottoscritta ed il secondo in lista.

A proposito di Iannone… Lui è l'anima storica della destra giovinazzese. Lei dà l'impressione di essere una sorta di calmante nei momenti in cui si infervora, è corretto?
Non c'è calmante che tenga Ruggero, conosce la politica ed i suoi tempi e per noi rappresenta la passione, l'esperienza ed anche la tutela degli interessi dei nostri elettori nella massima assise.

Lei è presente nella commissione consiliare sulle Politiche Sociali, Pubblica Istruzione, Politiche Educative e Partecipazione Civica. Quali sono gli obiettivi che lei ed il suo partito sentono di poter raggiungere all'interno della stessa?
Gli obiettivi del mio partito sono legati alle politiche giovanili, infatti stiamo pensando ad una sorta di carta che darà la possibilità ai giovani di accedere ad alcune forme di scontistica per acquisti legati alla cultura, allo sport e all'aggregazione, considerando fortemente l'aspetto della territorialità.

In questi giorni Giovinazzo è stato un pullulare di iniziative contro la violenza sulle donne. Da donna e da Consigliera comunale quale è il suo apporto alla causa? Sente ancora differenze tra centro-destra e centro-sinistra su queste tematiche oppure vi è una sensibilità comune ormai diffusa?
Da donna non posso che essere solidale con la categoria partecipando attivamente alle manifestazioni che l'Assessorato alle Pari Opportunità ha organizzato in sinergia con le associazioni di categoria. Penso che per un tema così delicato non debbano esserci differenze di vedute tra centro-destra e centro-sinistra. Anche a livello nazionale da più parti si stanno mobilitando per reprimere questo fenomeno ahimè dilagante, basti pensare che una donna su tre è vittima di violenza soprattutto in contesti familiari.

Discarica, tema più che mai al centro del dibattito cittadino. Lei era alla manifestazione di sabato 17 novembre come scelta consapevole dopo il Consiglio comunale. Non avete mai pensato potesse suonare come una provocazione per chi manifestava? E come è stato il clima? Ci conferma che ci sono stati momenti di tensione?
Ho partecipato con spirito libero di un cittadino, ma comunque nel mio ruolo di Consigliera, stanca di subire passivamente una situazione che deriva da molti anni di mala gestio o scelte dissennate che oggi si ripercuotono su tutti noi. Quello che non ho apprezzato è stata l'idea di mascherare una manifestazione politica dietro una mobilitazione cittadina, basti vedere chi sfilava, chi ha argomentato sul tema, prevalentemente tutti candidati o riferimento di gruppi politici della sinistra di ieri e di oggi. Ed aggiungo che sono rimasta indignata dai termini offensivi rivolti in maniera gratuita a molti membri della maggioranza presente alla manifestazione, senza magari conoscere i fatti. Insulti arrivati da gente che crede di poter puntare il dito.

Giovinazzo passa per essere una cittadina prevalentemente di sinistra. Oggi però Forza Italia è al Governo cittadino, conta due Consiglieri ed un Assessore. Quali sono gli obiettivi del suo partito per il medio termine? Come vivete il rapporto assai stretto tra Michele Emiliano e Tommaso Depalma? Vi crea impaccio?
L'elemento che ha accomunato Forza Italia Giovinazzo e la compagine amministrativa è stato, come detto in molte circostanze, la tutela della città rispetto a quel passato che oggi cerca di ripulirsi ma che di certo ha condannato la nostra comunità a problemi davvero complessi quali la D1.1, il cimitero, la discarica, le antenne, solo per citarne alcuni. Ovvio che molti preferiscano dimenticare, ma un male nasce da qualcosa o da qualcuno che lo genera. Quanto al rapporto con Emiliano, questo non tange la nostra area politica o le nostre scelte in tal senso.

Chiosa dedicata al suo rapporto con le donne in Consiglio e con gli elettori. Cosa sente di dire alle sue colleghe, di maggioranza e di opposizione, e cosa promette a chi le ha dato fiducia un anno e mezzo fa?
Alle colleghe di maggioranza direi che è un privilegio ed un onore condividere questo percorso amministrativo fatto di voglia di imparare e di proporre idee. A quelle di opposizione direi che il "no" a prescindere non porta vantaggio ad una comunità così come il preconcetto ideologico o peggio ancora personale. L'unica cosa che posso promettere a chi mi ha dato fiducia un anno e mezzo fa è continuare con lo stesso impegno nel mio ruolo.